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DGTVi/3. Digitale terrestre: incertezza dei tempi e carenza di regole il principale freno allo sviluppo
Novità e problematiche del digitale terrestre, questi temi affrontati nella seconda parte della giornata dedicata all'argomento. A confrontarsi sulla questione i tre soggetti più importanti dell'attuale scenario: Antonio Campo Dall'Orto, direttore generale television Telecom Italia Media, Luca Balestrieri, direttore digitale terrestre Rai e Federico di Chio , direttore digitale terrestre Mediaset.
Una visione piuttosto negativa dell'intero sistema è emersa dalle parole di Campo Dall'Orto, che ha individuato nella mancanza dei contenuti uno dei nodi problematici dello sviluppo del DT ."Come abbiamo potuto leggere nella stessa ricerca, i contenuti sono il grande assente di questo scenario e per realizzare un'offerta di qualità è necessario incrementare gli investimenti, cosa che attualmente è impossibile viste le difficoltà economiche in cui versa il digitale terrestre. La 7 per esempio è cresciuta proprio perché abbiamo investito tanto nei programmi, in tutto 810 milioni in 5 anni, una cifra abbastanza rilevante". Altra causa di intralci e rallentamenti è individuata nell'atteggiamento litigioso e particolaristico dei soggetti coinvolti, così come nell'incertezza dei tempi stabiliti dal regolatore. "Non si può dire agli operatori di investire, quando c'è una continua ridefinizione delle date – ha affermato Dall'Orto – bisogna mettere gli investitori in condizioni di sapere quando potranno avere un ritorno sugli investimenti".
D'accordo sui problemi dei particolarismi e sull'incertezza dei tempi politici anche Federico di Chio, il quale tuttavia oppone alla valutazione negativa dei contenuti espressa da Dall'Orto il successo e la ricchezza dell'offerta di Boing, "la piattaforma numero uno in assoluto nel panorama del digitale terrestre, destinata in futuro a espandersi ancora di più". In contrasto con il dg telvision di Telecom, di Chio è fermamente convinto che il modello di business della tv digitale free sia economicamente sostenibile e anche profittevole, come mostrano le brillanti prospettive di crescita di Boing". E proprio sul modello free Mediaset incentra la sua strategia di sviluppo, inaugurata con il recente lancio di due nuovi canali: Iris, in partenza in queste ore, basato sul cinema di qualità, teatro e documentari e Bis, al via dalla prossima primavera, creato con show e serie d'archivio, già andate in onda sulle reti Mediaset. "Crediamo nel modello pay, ma la priorità va alla programmazione gratuita, di tutti e per tutti, proprio come espresso nel pay off della nostra campagna", ha detto il direttore del DTT Mediaset.
Fiducioso nella crescita e nella prossima affermazione del digitale terrestre anche Luca Balestrieri, che informa sulle grandi novità messe in campo dalla Rai per rilanciare il settore:" Stiamo lavorando attualmente per un profondo rinnovamento del canale sportivo che non trasmetterà più eventi di secondo piano e che a breve sarà trasmesso solo sul digitale. Nel 2008 introdurremo inoltre un nuovo canale per i giovani adulti, cui seguirà un altro ancora nel 2009". Non ha dubbi sull'affermarsi del DTT Balestrieri: "Nessuno scommetteva sui canali satellitari tematici, eppure ora sono una realtà consolidata. Anche per il digitale bisogna solo avere pazienza, perché il mercato italiano è complesso e subisce come al solito ostacoli di una carente regolazione. Attendiamo perciò una risposta dall'Authority e dal Ministero".
Lara Zubac