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In Italia venduti 3,8 milioni di decoder per il dtt
È stato tenuto ufficialmente a battesimo oggi, 5 luglio, Co.na.co.di.te, (Comitato nazionale per la comunicazione sulla tv digitale terrestre), associazione che riunisce tutti i maggiori player del mercato. Come ha sottolineato Enrico Montangero, past president di AssoComunicazione, fra i promotori dell'iniziativa, sono presenti quasi tutte le associazioni del settore: Assirm, AssoComunicazione, Adci, App, Auditel, Dgtvi, FCP, Iab, Mediset, Publitalia, Rai, Sipra, TP, Upa, Unicom.
"Siamo convinti - ha detto Montangero - che qualunque
sarà l'evoluzione della piattaforma, la rivoluzione tecnologica creerà
oppurtunità enormi. Però è necessario che convergano le competenze, oggi
separate, dei diversi mestieri della comunicazione. Il Co.na.co.d.ite si è
costituito per accelerare questa convergenza".
Primo atto il seminario di formazione di oggi, rivolto ai creativi. Un'iniziativa, ha spiegato Maurizio Sala, presidente Adci (nella foto a destra) nata "con due obiettivi: favorire la creazione di un prodotto finito, con il coinvolgimento di tutti gli attori del mercato, per consentire un'autentica esperienza formativa; e offrire al settore un servizio, con una sperimentazione che fornisca dei benchmark in particolare per quanto riguarda la qualità creativa".
"Questo tavolo comune consentirà un continuo confronto fra tutte le componenti del mercato - ha ribadito Giovanna Maggioni, in rappresentanza di Upa (nella foto a sinistra)- e vi siederà anche Auditel , che si sta attrezzando per la misurazione delle audience del digitale terrestre".
Una fotografia del mercato del dtt in Italia è stata
fornita da esponenti del mondo delle ricerche. Secondo Igor De
Biasio, di Gfk, da febbraio 2004 ad aprile 2006 sono
stati venduti 3.850.000 decoder
terrestri.
Nel periodo si sono regsitrati due picchi in occasione delle promozioni legate
la calcio e al Grande Fratello. Flessione invece per la prima volta a
febbraio-marzo di quest'anno.
Citando alcuni dati della ricerca Broadband People, realizzata lo scorso anno con Digital Magics, Valeria Reda di Doxa ha affermato che circa il 36% del campione intervistato possedeva il decoder per il Dtt, ma che il livello di soddisfazione fra i fruitori era mediamente basso (il 43% lo considerava "deludente", seppure "con molte possibilità"). Fra le ragioni principali che spingono all'acquisto del decoder si conferma il calcio (29,1%) seguito dalla possibilità di fruire di nuovi canali.
I dati di Makno basati sulla ricerca multiclient sugli over 15 anni, e illustrati da Michele Casula , mostrano che le famiglie in grado di ricevere il segnale della tv digitale sono il 40,4%, quindi circa 8,8 milioni, di cui 3,8 milioni quelle in possesso di set top box. La penetrazione sugli individui oltre i 15 anni è del 43,7%. Solo il 22,1%, però, ha fatto uso almeno una volta delle opzioni interattive.
Il target della tv digitale terrestre secondo
Edmondo Lucchi, nella mappa di Sinottica, si
colloca a metà strada fra quello di internet più elitario e quello della tv
classica, che raccoglie anche fasce della popolazione meno qualfiicate qui
assenti. Si tratta nel complesso di un target qualificato e dinamico. Un target
destinato ad allargarsi, se è vero, come ha detto Layla Pavone, presidente Iab Italia ed Europa e
managing director Isobar (nella foto a destra), che
la proiezione per la chiusura d'anno è di 4,5 milioni
di decoder
venduti. "Però solo l'1% di quanti possiedono un decoder - ha precisato Pavone
- fa uso del canale di ritorno. Un dato che deve allarmare perché la misurabilità
dei risultati è uno degli elementi di interesse del digitale terrestre".
Il seminario è proseguito con gli interventi di Paolo Pisano, responsabile digitale terrestre e nuove tecnologie di Publitalia, e Andrea Caserio, product manager, che hanno illustrato i format pubblicitari presenti sul digitale terrestre Mediaset, di Pieranna Calvi di Sipra, che ha fornito case history concrete di creatività interattive, Angelo Pettazzi di Rti, Roberta Enni di Rai Nuovi Media.