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Mediabrands. Sanremo 2023 sintonizza 10,8 mln di spettatori con il 63,1% di share (+2% sul 2022). Messori Roncaglia: "Share stellari, raccolta pubblicitaria cospicua, nuove modalità di inserimenti pubblicitari e interazione con social e giovani"

Il successo di questa edizione del Festival è stato confermato anche dai dati di consumo dell'offerta on demand su RaiPlay: nelle cinque giornate i contenuti hanno generato 29,5 milioni di visualizzazioni on demand, registrando un aumento del 37% vs l'edizione 2022. Da record anche sui social: il totale delle interazioni generate dal Festival ha raggiunto quota 50,4 milioni, in crescita del 50% rispetto al dato complessivo dell’edizione 2022. Un successo cui hanno contribuito gli account ufficiali Rai su Instagram, Facebook e Twitter.

Il 73°  Festival di Sanremo è stato vinto da Marco Mengoni seguito da Lazza, Mr. Rain, Ultimo e Tananai. Sempre Marco Mengoni ha vinto la serata di venerdì dedicata alle cover, portando una versione gospel di “Let It Be”, accompagnato dal coro Kingdom Choir. Il vincitore rappresenterà come sempre l’Italia all’Eurovision Song Contest che si terrà a Liverpool dal 9 al 13 maggio 2023. Per il cantante di Ronciglione non sarà una prima volta: aveva già partecipato alla competizione europea nel 2013 dopo aver trionfato con “L'Essenziale”.

Co-conduttrici delle due ultime serate sono state, il venerdì, Chiara Francini mentre sabato è tornata Chiara Ferragni. Il monologo dell’attrice toscana, purtroppo andato in onda a tarda notte, è stato molto apprezzato: parole dirompenti sulla non maternità, in cui tante donne si saranno ritrovate. La Ferragni ha invece fatto buon viso a cattivo gioco dopo il bacio rubato da Rosa Chemical a Fedez, una performance a metà tra semplice show ed astuta operazione acchiappa like.

Gara a parte, tanti i momenti clou in entrambe le serate.

La quarta ha lasciato spazio al cast della serie TV “Mare fuori”, ambientata nel carcere minorile a Napoli. Interessante
l’evoluzione – in termini di pubblico - di questa fiction: mandata in onda inizialmente su Rai2, approda su Netflix dove conosce il vero successo. Le prime due stagioni si sono, infatti, attestate stabilmente nella Top 5 di Netflix. La terza stagione sarà on air sulla seconda rete del servizio pubblico a partire da metà febbraio, ma le prime sei puntate sono già state rese disponibili su RaiPlay. Dalla pubblicazione sulla piattaforma, la serie ha guadagnato più di 8 milioni di visualizzazioni.
Anche la serata finale è stata caratterizzata da interessanti siparietti. Gino Paoli e Ornella Vanoni, legati in passato da una “lunga storia d'amore”, sono saliti sul palco dell’Ariston da super ospiti, ma in momenti diversi. Sono tornate le star internazionali: i Depeche Mode hanno presentato il nuovo singolo e riproposto il loro grande successo “Personal Jesus”.

Prima della fine della serata, la tanto attesa lettera del presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, letta da Amadeus, seguita dalla band Antytila che esegue il brano “Fortezza Bakhmut”.

 

 

Interessanti gli ascolti della serata Cover e della Finale.

Venerdì 10 Febbraio l’audience è stata di 11,1 milioni di Individui (&guests) pari ad una share del 66,5% in calo del -1,6% vs omologa puntata del 2022. Contro- programmazione debole: al secondo posto del ranking prime time la commedia tutta italiana
“La casa di famiglia” su Canale 5 che sintonizza 829 mila spettatori con una share del 3,6%, seguita da Rete 4 che mantiene il palinsesto classico mandando in onda “Quarto Grado” con un’audience di 737 mila individui (share del 3,7%). Anche la Serie A non ferma il calendario e si gioca il match Milan – Torino.

La finale dell’11 Febbraio (fino alle 2:00 di notte) ha registrato l’ascolto di 12,3 milioni di spettatori pari ad una share del 66,0%, in calo del -6,6% vs omologa 2022. É stata comunque la seconda finale più seguita tra le quattro edizioni di Amadeus.

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Canale 5 – come promesso – ha deciso quest’anno di contro-programmare, schierando il people show “C’è posta per te”. Maria De Filippi intervistata da “Il Fatto Quotidiano” ha così commentato la scelta del suo Editore: “Sentir parlare di sfida mi sembra assurdo, sarebbe irragionevole e decisamente presuntuoso da parte mia e di chiunque lo possa pensare. So di lavorare in una televisione privata dove la logica commerciale è importante…Considero Sanremo, al netto di qualsiasi logica di normale programmazione o controprogrammazione come dir si voglia, un evento fondamentale per la musica italiana e anche per me”.

La puntata, che inizialmente sembrava senza ospiti Vip, ha visto la partecipazione di Renato Zero e ha raggiunto una platea di 2,7 milioni con una share del 12,4%.

L’intera edizione 2023 (7-11 Febbraio) ha sintonizzato all’ascolto ben 10,8 milioni di spettatori con una share del 63,1%. Ascolto in calo del -3,6% vs stagione precedente ma share (quella K per doverosi confronti metodologici) in crescita di circa 2 punti percentuali: dal 61,4% al 63,1%. Interessante anche l’incidenza degli ospiti: +7,4%. In leggero calo (-2,2%) – in termini di audience – i giovani 18-34 ma con una share media ragguardevole: 70,4%.

 

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Il successo dell’offerta Sanremo 2023 – secondo quanto comunicato da Rai - è stato confermato anche dai dati di consumo dell'offerta on demand su RaiPlay: nelle cinque giornate del Festival i contenuti hanno generato 29,5 milioni di visualizzazioni on demand, registrando un aumento del 37% vs l'edizione 2022. Da record anche sui social: il totale delle interazioni generate nelle cinque giornate dal Festival ha raggiunto quota 50,4 milioni, in crescita del 50% rispetto al dato complessivo dell’edizione 2022. Un successo cui hanno contribuito gli account ufficiali Rai su Instagram, Facebook e Twitter

Aspettiamo ora la prossima edizione. Amadeus si sta preparando a Sanremo 2024 anche se per adesso nessun annuncio per un’estensione del contratto da Direttore Artistico e conduttore (per quanto Rai Pubblicità abbia sottolineato anche in conferenza stampa quanto sia stato importante per la raccolta pubblicitaria, che ha superato i 50 mln di euro a fronte di costi dichiarati in linea con le precedenti edizioni).

Carlo Messori Roncaglia

 Carlo Messori Roncaglia (nella foto), CEO UM Italy, commenta le ultime due puntate: “Sul fatto che Sanremo sia andato bene, dal punto di vista media, non c’è nulla da obiettare. Share stellari, come non succedeva da più di vent’anni, raccolta pubblicitaria cospicua, nuove modalità di inserimenti pubblicitari. Interazione con i social e con i giovani, talmente visibile da pensare che il festival fosse stato pensato per loro. Le scelte autoriali sono state concepite per soddisfare il bisogno, del target giovane, che si annoia più facilmente se non continuamente sollecitato da un ritmo incalzante.   Le polemiche intorno al festival sono state anche queste, immancabili e ne siamo stati rassicurati.  La novità molto evidente, se vogliamo definirla tale, è stato come la cultura di D&I, sia andata sul palco. Ogni sera, le co-conduttrici, non più vallette, hanno affrontato temi importanti come il diritto all’uguaglianza, il razzismo, la fragilità. È importante, pensando alla grande eterogeneità e la grande massa che ogni sera il festival ha catalizzato, che si parlasse di temi come questi, per sollecitare, sempre, la società ad evolversi. L’ironia della sorte, però, ha voluto che sul palco ci fossero solo uomini vincitori".