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Nuova grafica per 'domus'
Dal numero di aprile 2008 domus cambia grafica. Come scrive il
direttore della rivista, Flavio Albanese, nell'editoriale "Con
questo numero di aprile, domus completa la metamorfosi inaugurata
esattamente un anno fa, proponendosi con una cornice grafica interamente
rinnovata, creativa, contaminata e più fluida".
"Domus con la sua nuova veste formale - afferma il direttore - può finalmente rispettare l'obiettivo di essere una rivista sintonizzata sulla lunghezza d'onda dello Zeitgeist, dello spirito del tempo, che non tollera più saperi e conoscenze disposti a compartimenti stagni".
Le pagine della nuova domus, sono infatti basate su una innovativa struttura a colonne verticali di diversa larghezza che vengono utilizzate in modo differente in ciascun articolo giornalistico. Ogni articolo si estende su più colonne secondo uno sviluppo orizzontale che, a volte, sconfina di una o più colonne nella pagina successiva.
"E' una sorta di foglio continuo e i contenuti di domus diventano un flusso di idee che percorre tutte le pagine" dice Albanese. "In ogni numero costruiremo lo spartito di una composizione di contenuti a formare un insieme armonico". La struttura e la dimensione dei contenuti è quindi diversa da pagina a pagina e da numero a numero. Il risultato è una variabilità che determina il 'ritmo' del numero. "Un ritmo paragonabile alla variazione jazz" spiega Nicolas Bourquin di onlab, il gruppo svizzero che ha curato la grafica.
Rimane invariata la suddivisione dei contenuti in tre ambiti principali: gli streams, le notizie brevi ospitate nelle prime pagine della rivista; gli highlights, cioè le parti di testo poste in rilievo con sottolineature, box etc. e le main stories, cioè gli articoli veri e propri contenuti nel numero. La nuova veste grafica di domus assegna anche alle immagini una nuova rilevanza: incoraggia i fotografi ad utilizzare approcci differenti e allo stesso tempo dà spazio ad altre forme di documentazione/rappresentazione dell'architettura, come l'illustrazione.
I formati delle immagini sono diversi, alcuni molto grandi, fino al limite massimo di un'immagine fold-out di 4 pagine che comparirà all'interno di ogni numero. Cambia anche la veste dell'editoriale realizzato su doppia pagina, più spessa, e caratterizzato da differenti layout per ogni uscita, che, attraverso le dichiarazioni del direttore dà una determinata impronta al numero, anche attraverso un carattere tipografico forte.
Un discorso a parte riguarda la copertina di domus: la cover è infatti realizzata in modo da interfacciarsi graficamente con la cellofanatura in una modalità completamente nuova. Il lettore leggerà un'immagine all'acquisto della rivista in edicola. Una volta rimosso il rivestimento ne apparità un'altra. Anche la copertina interpreta perciò l'aspirazione di domus a passare dalla struttura a un flusso: da un'immagine fissa, chiara, definita a una cangiante, mutevole, aperta alle interpretazioni.