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Pupe e secchioni su Italia1 per raggiungere l’11%
11% di share: questo l'obiettivo sia della trasmissione, sia della rete nella
fascia del prime time. Lo ha dichiarato oggi il direttore di
Italia1 Luca Tiraboschi durante la conferenza di presentazione del nuovo reality
della rete giovane di Mediaset
: 'La
pupa e il secchione'.
"Un 'comedy show' piuttosto che reality – ha precisato Tiraboschi -. Questo programma rappresenta una 'evoluzione' del genere, una sperimentazione, che Italia1 ha deciso di lanciare nel nostro paese, confermando il proprio spirito 'pionieristico' e confidando in un nuovo successo".
Il format viene dagli Usa, dove pare che 'The beauty and the geek', format ideato da Ashtob Kutcher (marito di Demi Moore) rappresenti ormai una trasmissione cult. Sette bellone, cubiste, modelle, palestrate per cui "7 per 8 fa 48, Gandhi è un dittatore cubano e Garibaldi faceva parte delle Brigate Rosse" (citazioni letterali da provini riferite in conferenza ndr), convivranno con sette geni, laureati in fisica, soci del Mensa con QI 160, campioni di enigmistica, che hanno proclamato la propria verginità, o per lo meno una certa difficoltà nel rapporto con le persone, soprattutto dell'altro sesso, causa soprattutto una scarsa cura della propria immagine.
Accoppiati durante la prima puntata (ogni secchione dormirà con la rispettiva pupa nella stessa camera con letto matrimoniale) i concorrenti dovranno insegnare al partner una cultura di base (i geni alle belle) o i rudimenti per poter affrontare una vita sociale e, si presume, sessuale, degna di questo nome (le belle ai geni). Vince la coppia che saprà meglio integrarsi, a giudizio di una giuria composta da Alessandra Mussolini, Gianluca Nicoletti, Platinette, Vittorio Sgarbi e Maria Monsé. Nell'intento degli autori il crearsi di scene e storie da commedia, alla Goldoni, Sordi o Vanzina, con personaggi autoironici e al limite della caricatura.
La trasmissione andrà in onda per sei puntate il giovedì
in prima serata (21.00-24.00), a cui si aggiunge una striscia quotidiana, questa
sì, da vero reality, dal lunedì al venerdì dalle 19.35 alle 20.00. La
trasmissione del
giovedì sera avrà sette interruzioni pubblicitarie e due promozioni.
"Si tratta di un prodotto anomalo – ha continuato Tiraboschi -. In primo luogo perchè ha una traiettoria corta, si gioca tutto in sei puntate. In secondo luogo oltre a essere un reality, è un gioco 'a coppie'. In terzo luogo la conduzione, invece di essere affidata a una sola 'padrona di casa', è doppia, ironica e divertente, con Federica Panicucci ed Enrico Papi ".
Ampliando lo sguardo al panorama televisivo attuale e alle ulteriori novità
dell'offerta di Italia1, il direttore ha affermato che "Ormai non esiste più una
serata 'facile', in cui poter lanciare un nuovo prodotto senza rischiare. Il
giovedì, per esempio, su Rai2 ci sarà Santoro. In prima serata, ad ogni modo,
puntiamo sul modulo 'tre telefilm e quattro produzioni'. Per quanto riguarda i
nostri 'pezzi forti', sempre in prima serata, da metà ottobre ripartirà
Distruction. Contro l'Isola ci sarà CSI, un prodotto
di successo con un pubblico fidelizzato. In access time ora è in onda Real
Tv, che verrà sostituita dal Mercante in Fiera di Pino Insegno. In
seconda serata da metà ottobre parte 'Altrove', il programma di
Maurizio Costanzo in onda tutti i giorni".
"Per poter raggiungere i risultati sperati – ha concluso Tiraboschi – staremo molto attenti a fare delle scelte tattiche in uno scenario molto competitivo, tenendo ben presente e, anzi, rafforzando la nostra posizione di rete con un target ben definito, giovane ed evoluto".
Alla Panicucci, in conclusione, non poteva mancare una domanda sulla sua ultima esperienza su Italia1, Comedy Club, lanciata poco prima dell'estate e chiusa dopo la prima puntata. "Comedy Club – ha commentato la Panicucci – è stata una delle tante novità che Italia1 propone al suo pubblico durante l'anno. Purtroppo in questo caso, la risposta degli spettatori è stata negativa, e i risultati d'ascolto hanno imposto l'interruzione della trasmissione. Un peccato, perchè noi tutti ci credevamo".
Matteo Vitali