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Radio e Reti acquisisce Radionorba. L'obiettivo è +10% nel settore radio
Presso la sede milanese di Radio e Reti è stato annunciato
oggi l'accordo che la concessionaria ha concluso con l'emittente pugliese
Radionorba. Presenti alla conferenza il direttore
commerciale Massimo Soleri e il presidente
e ad della concessionaria Enzo Campione (nella foto a
sinistra), il presidente e ad della radio
Marco Montrone, il presidente di Telenorba Luca Montrone
(nella foto in basso a destra), e il direttore Titta De Tomasi.
Prendendo la parola Marco Montrone ha esordito spiegando che la radio entrerà nel portafoglio di Radio e Reti a partire dal primo gennaio 2007, con un contratto di durata triennale . L'accordo riguarda la pubblicità nazionale, mentre la locale rimane alla concessionaria interna Fono Vi Pi Italia . "La concessionaria di Campione – ha affermato Montrone – per noi è un partner ideale, grazie al suo progetto di valorizzazione delle 'grandi radio locali', e ci auguriamo che la collaborazione sia anche più duratura di quanto già concordato. Il nostro contributo consiste in una importante copertura del territorio meridionale, una media di 500 mila ascoltatori al giorno e 1 milione 833 mila alla settimana"
Titta De Tomasi ha
descritto le caratteristiche editoriali dell'emittente, il cui sviluppo, anche
dopo il passaggio di concessionaria, sarà nel segno della continuità.
"Abbiamo sempre cercato di fare cose particolari con questa radio –
ha spiegato De Tomasi – interpretandola
spesso come un laboratorio. Sono diversi i casi in cui siamo stati precursori.
Nell'85, per esempio, per primi abbiamo avuto l'idea della radio in televisione,
con un programma trasmesso contemporaneamente in diretta su radio e tv.
Innovatori, inltre, lo siamo stati anche nel campo degli eventi, con la
realizzazione del tour 'Radio Norba Battiti Live', con la
partecipazione di artisti 'nostri', ma anche di fama internazionale.
'Suoni della caverna', infine, è un esempio di trasmissione innovativa.
Nell'auditorium i cantanti incontrano i loro fan, dando vita ad un programma che
fonde talk show ed esibizioni acustiche live".
Attualmente Radionorba è un'emittente di flusso e trasmissioni, con un linguaggio vicino a quello delle reti nazionali. La caratteristica peculiare, ad ogni modo, rimane il profondo legame al territorio, attraverso l'informazione e la 'presenza' nei luoghi significativi e nelle occasioni importanti. "Ci piace, inoltre – ha continuato De Tomasi – promuovere eventi e manifestazioni di qualità, insieme ad artisti 'locali' che, come spesso è accaduto, sono destinati ad un successo nazionale".
"Il nostro obiettivo – ha aggiunto Marco Montrone – è innanzitutto potenziare la nostra copertura territoriale nelle regioni dove siamo già presenti, posizionandoci come emittente di riferimento per tutto il mezzogiorno. Nel 2002, per questo, abbiamo inaugurato la nostra sede di Napoli, mentre le regioni da noi coperte sono Puglia, Basilicata, Campania, Abruzzo, Molise, Nord Calabria e Lazio. Nel frattempo, ad ogni modo, quando e se il mercato lo permette, siamo sempre interessati ad una possibile espansione territoriale in aree ancora da noi 'inesplorate'. Ci sentiamo e siamo orgogliosi di essere una radio locale, ma con un respiro allargato e metropolitano".
"Dal punto di vista della raccolta pubblicitaria – ha concluso Montrone – il 2006 si è chiuso a circa 5 milioni. Nel 2007, anche grazie al contributo della nuova concessionaria, contiamo su una crescita significativa".
In questi giorni Radionorba è promossa sulle reti televisive del gruppo e su altri canali regionali da uno spot 'ironico' realizzato dalla struttura creativa interna alla concessionaria Fonovp Italia.
Il punto di vista di Radio e Reti è stato espresso dal direttore commerciale Massimo Soleri. "Per noi l'acquisizione di Radio Norba – ha affermato Soleri – si inserisce all'interno di una strategia volta a valorizzare le grandi radio locali, che rispondono ai gusti degli ascoltatori e rappresentano un'importante opportunità per in nostri clienti".
La situazione dei media italiani, ha spiegato Soleri, vede una tv in cui due operatori assorbono la quasi totalità degli ascolti e degli investimenti pubblicitari, mentre nel campo della radio la situazione è più dinamica. Dal momento che la Rai è seguita dal 20% degli ascoltatori e le prime 11 reti nazionali dal 40%, alle radio locali rimane un considerevole 40% dell'audience. "L'obiettivo di Radio e Reti in sintesi – ha concluso Soleri – è mettere a disposizione del mercato cinque grandi radio regionali, che rappresentano il 30% degli ascolti delle emittenti locali nelle aree di riferimento, pari a circa 26 milioni di persone. Ognuna di queste emittenti è tra le prime tre radio della propria area di riferimento, in diretta competizione con le principali reti nazionali, come Rai e Radio Deejay ". Il fatturato delle emittenti locali, attualmente rappresenta il 40% del fatturato 'radio' della concessionaria.
Il 2007, sempre secondo Soleri, sarà un anno molto positivo per la radio. Per il comparto radiofonico della concessionaria il direttore commerciale ha prospettato "una crescita del 10%, leggermente superiore a quella del mercato".
A proposito dell'andamento della concessionaria in generale, Enzo Campione ha affermato che il 2006 si chiuderà con una cifra superiore ai 54 milioni di euro. Confermata, da parte del presidente e ad, la volontà dell'azienda di acquisire nuovi mezzi, mentre voci di corridoio danno Radio e Reti non solo interessata all'ampliamento del proprio portafoglio, ma anche all'acquisizione di quote di nuovi mezzi, con particolare attenzione a Telelombardia e Antenna 3. La strategia di acquisto, da parte della concesionaria, di quote di emittenti radiofoniche non è stata smentita. "Questa politica – ha affermato Campione – risponde alle attuali condizioni del mercato. Ci sono editori con determinate caratteristiche, fiduciosi nei nostri confronti, a cui abbiamo dato una mano in termini di capitale per poter sviluppare le proprie emittenti e non rischiare di essere 'venduti' a grandi gruppi. Ciò non toglie, che noi continueremo a fare i concessionari, e loro gli editori".
A proposito della partecipazione di Radio e Reti in Play Radio, Campione ha precisato: "Si tratta di una piccola quota che possediamo dal 1988. Da allora, ad ogni modo, non abbiamo mai interferito nelle scelte editoriali di questa radio, né tantomeno nella sua gestione finanziaria, nonostante la riteniamo non particolarmente oculata, con bilanci non certo brillanti, da noi sempre contestati".
Avvicinato a margine della conferenza, Luca Montrone ha commentato le linee guida della nuova manovra finanziaria . "Pur nel contesto di una finanziaria molto dura - ha affermato Montrone – il Governo ha spontaneamente evitato tagli ai finanziamenti destinati alle emittenti locali, intuendo che noi non siamo un costo per lo stato, bensì una risorsa".
Causa dell'attuale crisi economica del nostro paese è sostanzialmente dovuta al monopolio Rai e Mediaset nel campo dei mezzi di comunicazione. Luca Montrone ha ribadito oggi la sua posizione, tema della lectio che lo stesso ha tenuto in occasione della sua recente laurea honoris causa in Economia e Commercio. La situazione dei media Italiani, ha spiegato Montrone, è assolutamente anomala e 'depressa'. Considerando le cifre, per esempio, si vede che il nostro fatturato globale in pubblicità è di circa 9 miliardi di euro, contro i 18 della Francia e i 18,5 della Germania. Il 72% del pil nel nostro paese proviene dalle piccole e medie aziende, che però hanno accesso solo al 6% del pubblico dei media, e quindi non possono promuovere i propri prodotti.
Il rilancio dell'economia, e di conseguenza la creazione di nuovi posti di lavoro, non può prescindere dallo sviuppo delle piccole e medie imprese, sviluppo che è possibile solo attraverso un cambiamento dello scenario mediatico nazionale. "Attualmente nel nostro paese – ha continuato Montrone – gli investimenti pubblicitari sulla radio sono di circa 550 milioni di euro. In una situazione virtuosa, però, questa cifra può anche quintuplicare. Personalmente sono più ottimista di Campione sui tassi di crescita del mezzo. Il passaggio di due reti sul digitale, e l'attuazione delle norme del disegno di legge Gentiloni, infatti, possono rappresentare un primo passo verso questa direzione.".
"Purtroppo – ha concluso Montrone – o il problema della possibilità di comunicare e vendere prodotti italiani sarà risolto, oppure l'Italia uscirà dall'Europa, dove, tra l'altro, dietro di sè vede solo la Grecia".
Matteo Vitali