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Ruosi (Condé Nast): '2006 chiuso a +15%. Bis difficile nel 2007'
A circa tre mesi dalla nomina ufficiale come direttore generale delle testate
consumer di Condé Nast Romano Ruosi, contattato da ADVexpress,
ha fatto il punto sulle prime iniziative e annunciato le novità del 2007. Molto
bene Uomo Vogue e Gq, che già raccoglie i
risultati del restyling di novembre, con un inserito di 110 pagine e fatturato
intorno ai 950 mila euro.
Romano Ruosi, come sono andati i suoi primi tre mesi in Condé Nast?
Direi che posso esprimere, anche per scaramanzia, un ottimismo cauto. A fine 2006 sono state lanciate le nuove politiche commerciali, soprattutto attraverso due grandi operazioni come il road show 'engagement' (vedi notizia correlata), e la convention di novembre a Stoccolma. Nonostante i clienti continuino a muoversi a ridosso delle pianificazioni, i primi due mesi del 2007 sembrano chiudersi positivamente per tutte le testate. Nel contesto di una scelta sempre più critica da parte degli investitori, grazie alla qualità e a dati diffusionali puliti, i nostri prodotti godono di un costante apprezzamento. Un ruolo importante, in questo senso, lo riveste anche la forte componente creativa delle nostra offerte commerciali.
Il 2006, per le testate consumer, si chiude con una crescita della raccolta pubblicitaria intorno al 15%. Un risultato sopra le aspettative.
Come vanno Vogue Uomo e Gq dopo i rinnovamenti di fine 2006 (vedi notizia correlata)?
Entrambe le testate stanno già raccogliendo i frutti del lavoro svolto negli scorsi mesi. Gq, dopo il restyling di novembre e un attento lavoro di presentazione a clienti e lettori, ha chiuso tutti i numeri con 20-25 pagine di inserito sopra le previsioni. A febbraio, le pagine di inserito sono state 110, un record per la testata, con raccolta pari a 950 mila euro. Questa è la cifra che contiamo di conservare come raccolta media nel 2007, con picchi anche superiori.
Con Uomo Vogue il problema da risolvere è stato far capire al pubblico che la testata si è aperta anche a chi non è operatore del settore o 'addicted', pur mantenendo il suo carattere di bibbia delle tendenze della moda a livello internazionale. Il lavoro del direttore Franca Sozzani in questo senso è stato ottimo, e i risultati, sia intermini di apprezzamento da parte del pubblico che di raccolta pubblicitaria sono soddisfacenti.
Quali sono gli obiettivi per il 2007?
Nel 2007, visto il contesto del mercato, è davvero difficile ripetere gli exploit degli ultimi due anni. Le previsioni Nielsen danno la stampa periodica a +2,8% nel 2007, contro il +5% del 2006. Per noi, la previsione è sicuramente superiore alla media di mercato, ma difficilmente pari al risultato dell'anno scorso.
Tra gli obiettivi del prossimo anno c'è sicuramente la conferma dei successi ottenuti da GQ, Uomo Vogue, e anche Vanity Fair, che ha chiuso l'anno con una media di 265 mila copie vendute, di cui 94 mila in abbonamento. Il numero a cavallo tra 2006 e 2007, in edicola solo 15 giorni, ha venduto 210 mila copie. Nel 2006 le pagine di inserito pubblicitario sono state 5 mila 800, contro una previsione di 4 mila 800. Nel 2007, soprattutto per Vanity, i margini di miglioramento riguarderanno soprattutto la qualità del prodotto.
Le novità del prossimo anno?
Come sempre monitoriamo il mercato con attenzione, valutando ogni possibile nuova iniziativa editoriale in qualsiasi settore, dal turismo alla moda, dall'auto al life style. Al momento, comunque, non c'è nessun progetto di cui possano essere date anticipazioni. Sicuramente, il prossimo anno, sarà stanziato un importante budget in comunicazione per promuovere tutte le nostre testate, Vanity in testa.
Matteo Vitali