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Stampa specializzata: in crescita le testata con certificazione Csst

Anche nel 2006 il numero delle riviste specializzate certificate è in aumento: da 171 riviste si passa a 173. Il dato costituisce il risultato di 10 riviste ritirate e 12 nuove che sono entrate per la prima volta nella certificazione. Anche gli editori sono aumentati di 3 unità, passando da 52 a 55. 

Anche nel 2006 il numero delle riviste specializzate certificate è in aumento, seppur lieve; infatti da 171 riviste si passa a 173; il dato costituisce il risultato di 10 riviste che per vari motivi si sono ritirate e 12 nuove che sono entrate per la prima volta nella Certificazione; gli editori pure sono aumentati di 3 unità, passando da 52 a 55. 

Il marchio CSST appartiene all'ANES (Associazione Nazionale Editoria Periodica e Specializzata) e viene gestito tramite una Commissione tripartita composta da editori associati, da agenzie di pubblicità e da utenti di pubblicità. Obiettivo principale della CSST è quello di garantire la trasparenza dei dati di tiratura e di diffusione al mercato di riferimento. L'efficacia degli investimenti pubblicitari viene così monitorata.

"Oltre all'ampliamento delle certificazioni – dichiara Gisella Bertini Malgarini (nella foto), presidente della commissione CSST dell'associazione dell'editoria specializzata - ed all'accreditamento sul mercato, CSST si pone altri obiettivi. L'impegno è quello di seguire da vicino l'evolversi delle modalità diffusionali per adeguare costantemente le metodologie di auditing; ma anche di produrre servizi di certificazione per le nuove forme di comunicazione che Internet rende disponibili".

Le regole di certificazione CSST, come del resto anche quelle dell'ADS, sono conformi alle regole adottate a livello internazionale dagli Organismi di Certificazione aderenti all'IFABC, la prima Federazione al mondo di auditing. 

Le riviste certificate coprono ogni settore, dalla meccanica all'editoria, alla medicina, al turismo. Per gran parte si tratta di riviste BtoB, diffuse prevalentemente con l'invio postale in Italia o all'estero, spesso sono diffuse anche ai visitatori delle fiere; altre testate hanno una diffusione prevalente o addirittura esclusivamente in forma non nominativa (o in blocco, con termini tecnici): ad esempio negli alberghi, con dispenser presso distributori di benzina o in autogrill.