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Troppa pubblicità sulla stampa nazionale

La denuncia al programma di Rai Uno 'Sabato & Domenica', condotto da Franco Di Mare: secondo una ricerca svolta dal laboratorio Indico dell'Università degli Studi di Salerno, sui quotidiani nazionali i contenuti pubblicitari raggiungono picchi del 70%, contro il 30% destinato all'informazione.

A 'Sabato & domenica', programma del weekend di Rai Uno, nel corso di un servizio dedicato alla stampa italiana, il giornalista Franco Di Mare (nella foto) ha presentato i dati di una ricerca svolta dal laboratorio Indico dell'Università degli Studi di Salerno sul rapporto informazione, pubblicità e immagini della stampa italiana.

Tra annunci e foto pubblicitarie, redazionali, necrologi, aste, concorsi e appalti pubblici, i quotidiani italiani hanno talvolta un rapporto tra pubblicità e informazione che lascia alla notizia solo il 36%. In alcuni casi in un quotidiano, il lettore può trovare 1/3 di notizia e 2/3 di altro; ciò equivale a dire che paga 36 centesimi per l'informazione e 64 centesimi per la pubblicità.

Una 'classifica' che vede al primo posto per carichi pubblicitari La Repubblica, con punte del solo 33% di informazione, seguita da il Corriere della Sera, che si attesta su parametri simili e picchi informativi a volte bassissimi, seguita ancora da La Stampa, che fa meglio e si limita a contenere pubblicità, annunci, foto e altro sotto il 50%.

Questi dati sono il risultato del monitoraggio dei primi tre giornali italiani per tiratura nel periodo compreso tra il 1 e il 29 febbraio 2008. A discuterne in studio Carlo Perrone, editore del Secolo XIX di Genova e membro del comitato di presidenza della FIEG (Federazione Italiana Editori Giornali) e Salvatore Sica, professore ordinario di Diritto privato dell'Università degli Studi di Salerno.

Nel corso dell'approfondimento sono stati affrontati anche il tema dell'affollamento pubblicitario sulla stampa che, contrariamente a quanto accade per la televisione, non è regolato da norma giuridica e delle sovvenzioni dello Stato all'editoria, che Perrone ha ricordato ricadere spesso a solo beneficio dei partiti politici.

Franco Di Mare al termine della discussione ha proposto l'introduzione di un bollino sui quotidiani italiani che dichiari al lettore, nell'ottica della trasparenza, la percentuale di contenuti pubblicitari presenti.