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Colja Dams (Vok Dams): "Le agenzie devono essere agili. E condividere l'evento con il cliente, prima ancora del brief". La lectio all'EuBea Festival 2016

Secondo il ceo dell’agenzia tedesca Voks Dams, oggi non basta essere flessibili: bisogna essere agili e partire molto prima dell'evento, anticipando il brief per poi condividerne gli step con il cliente.

Live campaign: è questa la parola d’ordine del mondo degli eventi secondo Colja Dams (FOTO 1 e 2), ceo dell’agenzia tedesca Voks Dams, che all'EuBea Festival (San Pietroburgo, 13-15 ottobre), in un intervento intitolato ‘The future of WoW. How current social trends shape how agencies need to do their work’ ha delineato un interessante quadro su come si è evoluto e si evolverà nel prossimo futuro il lavoro delle agenzie di eventi.

“Sette anni fa in agenzia abbiamo identificato il trend dominante degli ‘eventi ibridi’, caratterizzati dalla combinazione di sfera reale e sfera virtuale – ha spiegato Colja Dams -. Importanti in questo tipo di eventi sono anche la co-creazione dei contenuti con l’utente finale, e la produzione in real time, spesso fatta in modo spontaneo dallo stesso pubblico, che diventa così ambassador del brand”.

Ma l’aspetto forse più interessante, secondo Dams, è che mentre nel passato una campagna veniva sviluppata per un media e poi declinata su altri canali diversi, oggi c’è un solo centro della campagna: “La vita - spiega -, centro del business di oggi e del futuro”.

Ma come sviluppare una live campaign efficace? Non basta essere flessibili, bisogna essere agili. “Mentre prima si passava tanto tempo nella definizione del brief e del concept, oggi è necessario cominciare molto prima dell’evento programmato, anche senza avere un brief preciso, e sviluppare nel tempo in condivisione con il cliente l’idea e le sue modalità di fruizione”.

La tavola rotonda: gli eventi nel futuro

Dopo il suo intervento, Dams si è intrattenuto con alcuni ospiti a riflettere sui temi sollevati. Luc Petit, founder di Luc Petit Creation, ha ribadito la necessità di essere flessibili, anche a causa dei contingenti fatti di attualità. “In seguito all’attentato a Bruxelles di marzo, in Belgio tutta la comunicazione è cambiata – ha spiegato –. Io stesso stavo lavorando su un progetto da tanto tempo e ho dovuto interromperlo, per impegnarmi invece su un altro di rivalorizzazione del paese. In una giornata è cambiato tutto. Nel futuro cosa farà la differenza? Continuerà a farla l’essere umano, non la tecnologia: perché è da lui che passano le emozioni più grandi”.

Petit ha poi lanciato un invito a incoraggiare la creatività europea. “Lavoro molto in Cina e Asia, dove ci cercano per la nostra creatività e cultura - spiega -. Dobbiamo essere ben consapevoli di questo, altrimenti rischiamo che non vengano più a chiederci i nostri servizi, e allora saranno grossi problemi”.

Interrogato sulle differenze fra il mercato americano, in cui lavora, e quello europeo, Timo Kiuru, founder & creative director The Unthinkable ha invece sottolineato come la competizione nel futuro si giocherà sempre di più non fra paesi. “La distanza non sarà più così importante come oggi – spiega –. Vincente sarà chi riuscirà a combinare Wall Street con Broadway”.

Infine, un’ultima domanda: per quale brand vorreste sviluppare un evento? “Le Olimpiadi, perché non le ho ancora fatte – ha spiegato Petit -, ma mi piacerebbe continuare a cogliere le sfide che le aziende mi pongono. Mi piacecercare di capire il loro cuore e sorprenderle”.

“L’Eubea Festival! – ha risposto Kiuru -. Ma anche Apple, Tesla e il musicista Kayne West”.

Ilaria Myr

L'EuBea - International Festival of Events and Live Communication è un'iniziatva di ADC Group.
Leggi tutti i partner dell'edizione 2016 a QUESTO LINK