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RCS: La Gazzetta dello Sport assegna il Premio 'Giacinto Facchetti - Il bello del calcio' 2015 a Roberto Donadoni

Oggi, lunedì 16 novembre, in Sala Buzzati Milano, si è svolta la cerimonia del decimo award che la rosea ha istituito dopo la scomparsa dell'ex giocatore e dirigente dell'Inter. Alla manifestazione, che ha visto la partecipazione di manager della massima serie italiana di calcio, ex calciatori amministratori dei club di Serie A, l'attuale tecnico del Bologna Calcio ha ripercorso i momenti salienti della sua carriera, soffermandosi sul caso 'fallimentare' del Parma Calcio e, non ultimo, sulla recente strage che ha colpito Parigi. A Roberto Donadoni sono stati consegnati una scultura di Stefano Pierotti e un assegno di 10 mila euro da destinare in beneficenza. La Gazzetta dello Sport, il prossimo 17 dicembre, premierà il vincitore dei 'Gazzetta Sports Awards', il contest online in partnership con DamianiCantine FerrariHublot e Parmigiano Reggiano.
 
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Oggi, 16 novembre, a Milano in Sala Buzzati, è stato consegnato a Roberto Donadoni il Premio Internazionale 'Giacinto Facchetti - Il bello del calcio' 2015, giunto alla sua decima edizione e istituito da La Gazzetta dello Sport per ricordare l'ex capitano dell’Inter e della Nazionale, e presidente nerazzurro scomparso il 4 settembre 2006.

La giuria, composta da Gianfelice Facchetti, figlio di Giacinto, Giovanni Malagò, presidente del CONI e Andrea Monti, direttore La Gazzetta dello Sport, ha consegnato il premio con la seguente motivazione:

“Da calciatore ha lasciato il segno nel Milan più vincente di sempre, poi appese le scarpette al chiodo, è diventato allenatore con un garbo sempre più raro, parole poche, risultati tanti, anche nelle difficoltà estreme dell’ultima stagione alla guida del Parma, condotta con dignità, in mezzo al fallimento”.

L'evento, condotto dalla giornalista di Gazzetta Tv Viviana Guglielmi, ha preso il via con un filmato sulla carriera di Facchetti.

Andrea Monti, prima di entrare nel dettaglio della nuova edizione dell'iniziativa, è intervenuto ai microfoni di ADVExpress: "Gli eventi rappresentano un'area determinante sia in termini di business che di contenuti per un sistema multimediale completo qual'è la Gazzetta. Con la recente istituzione dei 'Gazzetta Sports Awards', abbiamo trasformato la nostra classifica annuale di atleti e club italiani in una grande manifestazione che verrà trasmessa in tv. Siamo in forte attesa, perché sarà la prima edizione di un evento certamente molto importante, oltre che spettacolare".

Il Gruppo premierà dieci atleti, appartenenti a discipline differenti, scelti dalla redazione de La Gazzetta dello Sport.

Gli appassionati saranno chiamati a votarli dal 18 novembre sul sito ufficiale, in una sorta di gara ad eliminazione fino a decretare il terzetto che si giocherà il successo finale, secondo le scelte di una giuria di qualità.

La premiazione è prevista durante una serata ad hoc che si svolgerà nel centro di Milano, il prossimo 17 dicembre

Anche il premio avrà una sua particolarità: si tratterà infatti di un anello realizzato in esclusiva per i 'Gazzetta Sports Awards' da Damiani.

I Gazzetta Sports Awards sono realizzati con la collaborazione di Cantine Ferrari, Hublot e Parmigiano Reggiano.

Tornando al Premio 'Il bello del Calcio', è stato occasione per ricordare la strage che, nei giorni scorsi, ha colpito la Francia: "Lo sport è stato uno dei bersagli principali - ha proseguito il direttore -. Il calcio è uno spettacolo globale e non c'è luogo più coperto dai mass media come uno stadio. Spero che lo sport non molli e continui a portare avanti i suoi valori nel mondo".

A fargli eco sottolineando la solidarietà del Belpaese, è stato il presidente Giovanni Malagò, per estensione, anche presidente del Premio 'Il bello del calcio': "Ancora una volta, c'è stato assoluto protagonismo del nostro Paese nel mondo. Non penso si sia trattato di un attacco (solo) allo sport. Giornate come quella di oggi aiutano a fare luce sulla forza e l'essenza dello sport. Sono onorato di presiedere una straordinaria giuria".

Spazio quindi a Roberto Donadoni, nuovo vincitore dell'award firmato Gazzetta che, prima di esprimere il suo apprezzamento, ha ascoltato insieme ai presenti in sala, le parole di Gianfelice Facchetti: "Questo riconoscimento racconta la semplicità e le numerose possibilità d'incontro che lo sport regala. Subito dopo la morte di mio padre sembrava prematuro istituire un award che portasse il suo nome, ma poi ne abbiamo capito l'occasione e l'importanza. Roberto incarna tutti i valori della 'bellezza' che questo sport porta in seno".

L'attuale allenatore del Bologna Calcio, assoluto protagonista della scorsa stagione 'fallimentare' del Parma Calcio, ha riflettuto su quanto sia stato determinante il supporto dello staff, oltre che degli stessi calciatori, nel superare un momento che, inevitabilmente, ha segnato una svolta della società.

"Sono orgolioso di ognuno di loro. Sono stato parte di un gruppo esemplare che ha sempre unito passione e grande impegno", ha sottolineato Donadoni.

Intervistato dal giornalista della rosea Luigi Garlando, il tecnico di Cisano Bergamasco ha fatto un salto nel suo passato soffermandosi sulle tecniche calcistiche più congeniali, passando alle nuove generazioni, alle scelte fatte durante la sua carriera e terminando sulla Nazionale e sul suo ultimo incarico in Serie A.

A Roberto Donadoni sono stati consegnati una scultura di Stefano Pierotti e un assegno di 10 mila euro da destinare in beneficenza.

I vertici del calcio italiano hanno discusso in materia di sicurezza negli stadi, nel tentativo di rendere più ostica ogni possibilità di violazione.

"Il calcio è un alfabeto fortissimo di comunione globale - ha precisato Maurizio Beretta, presidente Lega Serie A. Guardando al futuro, metteremo a disposizione strumenti drastici volti a evitare qualsiasi forma di pericolo nei nostri impianti".

Alla premiazione, inoltre, erano presenti Chiara Bisconti, Marco Brunelli, Franco Carraro, Ottavio Cinquanta, Claudio Fenucci, Adriano Galliani, Giuseppe Marotta, Oreste Perri, Antonio Rossi, Nevio Scala, Carlo Tavecchio, Javier Zanetti, e tanti altri rappresentanti del mondo del grande sport italiano, insieme ai familiari di Giacinto Facchetti.

Nella prima edizione, nel 2006, il riconoscimento andò a Julio Gonzalez, giocatore paraguaiano del Vicenza, che ha continuato a giocare nonostante l’amputazione di un braccio in seguito a un incidente stradale.

Il 2007 è stato l’anno di Younes Mahmoud Khalef.

Paolo Maldini ha vinto l’edizione 2008.

Nel 2009 il premio Facchetti è stato assegnato a Cesare Prandelli, nel 2010 a Gianfranco Zola, nel 2011 a Michel Platini, nel 2012 al capitano dell’Inter Javier Zanetti, nel 2013 a Éric-Sylvain Abidal e nel 2014 a Francesco Totti.


AR