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8° Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile: la sostenibilità è entrata nel bagaglio culturale del 73% degli italiani e va di pari passo con l'innovazione

Secondo la ricerca annuale realizzata da LifeGate, in collaborazione con l’Istituto Eumetra MR, per 31 milioni di nostri connazionali è un tema sentito, solo il 28% la ritiene una moda passeggera. L’evento di presentazione dei risultati è inserito nel palinsesto ufficiale del Festival dello Sviluppo Sostenibile 2022 di ASviS.

L’innovazione ci ha portato a godere di opportunità impensabili fino a qualche decennio fa a scapito del benessere del pianeta, che ha spesso pagato a caro prezzo i privilegi conquistati dai suoi abitanti. Da qui l'urgenza di rendere più sostenibile il nostro modello di sviluppo, senza necessariamente tornare a fare le cose in maniera più basica.

Serve la mentalità giusta per saper rispondere in modo responsabile ai bisogni di una società che vive una continua evoluzione. Quella che oggi vede aziende, startup e università sempre più compatte nella missione di rendere più sostenibile il nostro modo di vivere.

Così sottolinea il CEO di LifeGate Enea Roveda in apertura dell'8° Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile: “Abbiamo scelto di dedicare questa ottava edizione dell’Osservatorio all’innovazione perché per LifeGate è, insieme alla sostenibilità, una componente fondamentale per ridisegnare un nuovo modello di sviluppo. Dopo la crisi sanitaria, la crisi energetica metterà a dura prova l’economia del nostro Paese, che per troppi anni ha rimandato l’indipendenza energetica, ora di primaria importanza e voluta dall’88% degli italiani che ritiene necessari gli investimenti statali nelle fonti rinnovabili”.

Presentato alla Glass House di Villa Necchi Campiglio a Milano, l'evento di presentazione della ricerca condotta annualmente da LifeGate in collaborazione con l’Istituto Eumetra MR, è patrocinato da Commissione EuropeaMinistero della Transizione EcologicaConnect4ClimateRegione LombardiaComune di Milano, Assolombarda e Confcommercio, ed è inserito nel palinsesto ufficiale del Festival dello Sviluppo Sostenibile 2022 promosso da ASviS.

La nuova indagine, sostenuta da Erion, Firriato, ICAM, Gruppo Unipol e Vaillant, ha analizzato il sentiment degli italiani rigurado al tema della sostenibilità, riscontrando risultati molto positivi rispetto agli anni passati.

Il primo dato degno di nota sta nel fatto che, nonostante le tante preoccupazioni che hanno caratterizzato gli ultimi due anni, tra pandemia, guerra in Ucraina e crisi energetica, gli italiani continuano a credere nella sostenibilità. Per 31 milioni di nostri connazionali è un tema sentito, solo il 28% la ritiene una moda passeggera. 

Lo studio è stato realizzato durante il mese di giugno e ha visto coinvolte 800 persone come campione rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne, con sovracampionamento di 500 casi sulle città di Roma e Milano, e un segmento specifico appartenente alla Generazione Z, tra i 18 e i 24 anni.

L’ottava edizione dell’Osservatorio mostra che l’interesse rispetto ai temi legati alla sostenibilità coinvolge il 73% della cittadinanza, in calo non rilevante (-2%) rispetto allo scorso anno, +30% se confrontato alla prima edizione del 2015, pari a 36,5 milioni di persone che considerano la sostenibilità un fattore imprescindibile nella visione del futuro.

Anche i dati su Roma e Milano si mostrano stabili con un 75% dei milanesi (74% nel 2021) e 78% dei romani (stesso dato nel 2021) che si dichiarano coinvolti dalle tematiche ambientali.

“È importante osservare come il dato sull’interesse degli italiani ai temi sostenibili si sia stabilizzato, dopo una crescita esponenziale, nonostante la crisi sanitaria e quella energetica che stiamo attraversando, e ormai due terzi dei cittadini che hanno integrato la sostenibilità nel proprio bagaglio culturale”, ha dichiarato Renato Mannheimer di Eumetra MR.

"I dati indicano una sfiducia totale da parte degli italiani per le aziende e il marketing. Il ruolo di quest'ultimo è davvero importante perché deve introdurre un nuovo posizionamento di sostenibilità, e ha la possibilità di creare sistemi attorno ai concetti dell'economia circolare. Consiglio alle aziende di imparare dalle startup che stanno nascendo, perché hanno indicato la nuova via ovvero fare in modo che il consumatore apra gli occhi su altri temi rispetto al passato", così interviene Guerino Delfino Executive Vice President Gruppo LifeGate.

"Le aziende hanno l'obbligo e l'obiettivo di assicurare ai clienti che i prodotti sul mercato vengano raccolti e riciclati. L'economia circolare concepisce un nuovo modello economico, chi progetta un prodotto deve ricordarsi sempre di restituire la materia prima presa in prestito alla terra. L'economia circolare mondiale è dell'8%, e in italia del 17%, siamo un paese tra i più avanzati su questa tematica, ma comunque indietro rispetto agli standard che tutti dovremmo rispettare. Il ruolo del consumatore è fondamentale in un modello circolare, sia nella fase a monte, ovvero durante la scelta del prodotto,  sia quando ha finito di usare il prodotto, ovvero quando bisogna buttarlo correttamente", aggiunge Danilo Bonato, Direttore Generale Erion Compliance Organization. 

"Per le compagnie assicurative sarà una sfida: quella di essere chiari nel comunicare i rischi e i benefici. L’altro grande impegno è quello di proporre anche un focus sulla prevenzione, facendo comprendere quali sono le azioni che possono essere messe in atto per ridurre il rischio" dichiara Giulia Balugani, sustainability manager UnipolSai Assicurazioni

 

Focus della ricerca

ENERGIA

Il 77% della cittadinanza italiana (74% Gen Z) conosce il termine energia rinnovabile, l’88% pensa siano giusti gli investimenti statali nelle fonti di energia rinnovabile (65% Gen Z), il 57% (49% Gen Z) crede sia una priorità del Paese utilizzarla in maniera esclusiva.

MOBILITÀ

Il tema della mobilità sostenibile è compreso dal 52% della popolazione (50% Gen Z). Il 78% considera importante incentivare l’acquisto di autoveicoli elettrici (68% Gen Z) e acquisterebbe auto elettriche o ibride anche se costassero di più (19% - 24% Gen Z), il 17% (24% Gen Z) motorini o bici elettriche.

ECONOMIA CIRCOLARE

Nella progettazione, l’80% (74% Gen Z) dei cittadini ritiene fondamentale considerare gli aspetti di economia circolare e il 71% (50% Gen Z) fa la raccolta differenziata dei rifiuti RAE. Il 21% (31% Gen Z) sarebbe disposto ad acquistare prodotti in materiale riciclato anche se costasse di più.

ALIMENTAZIONE

L’84% (74% Gen Z) dichiara sia fondamentale sostenere l’agricoltura biologica e il 30% (32% Gen Z) acquisterebbe prodotti biologici anche se costassero di più. Il 22% limita il consumo di carne (22% Gen Z) e il 4% (6% Gen Z) è vegetariano o vegano.

MODA E DESIGN

L’81% degli italiani sa che l’arredamento e l’abbigliamento possono essere sostenibili (72% Gen Z), l’11% utilizza capi di abbigliamento naturali (21% Gen Z), il 20% è disposto a spendere di più per ritrovare queste caratteristiche nell’arredamento (26% Gen Z) e il 19% negli abiti (22% Gen Z).

GESTIONE DEI RISPARMI

Per gli italiani anche gli investimenti sostenibili sono diventati importanti e il 91% li sceglie se a parità di rendimento, il 65% anche se a un rendimento inferiore. Il 26% ha esperienza nel campo del crowdfunding, il 17% negli investimenti a impatto (26% Gen Z) e nei fondi di investimento ESG l’12% (18% Gen Z).

AZIENDE

Nella selezione di prodotti e servizi da acquistare, il 35% tiene in considerazione le informazioni trasparenti (26% Gen Z), il controllo della filiera di produzione (31% - 26% Gen Z), la presenza di certificazioni sostenibili (23%; 28% Gen Z) e la compensazione delle emissioni (24%; 19% Gen Z). L’azienda viene giudicata come sostenibile per l’uso responsabile delle risorse (33%; 34% Gen Z), l’essere Carbon Neutral (15%; 17% Gen Z) e la pubblicazione del report di sostenibilità (10%; 11% Gen Z).

CLIMATE CHANGE

Il 78% della popolazione è informato sulla questione del riscaldamento globale (79% Gen Z) e della crisi climatica (69%; 74% Gen Z). L’85% (74% Gen Z) crede sia necessario fermare i cambiamenti climatici adattando il proprio stile di vita e il 54% considera una priorità del Paese ridurre l’inquinamento dell’aria (57% Gen Z).

COVID IMPACT

Gli italiani dichiarano che rispetto al periodo antecedente all’emergenza sanitaria mangiano più sano (69%; 64% Gen Z), fanno più attività fisica (57%; 61% Gen Z), utilizzano meno l’automobile (56%; 63% Gen Z) e usano maggiormente la bicicletta (44%; 50% Gen Z).

I risultati complessivi della ricerca, con i focus completi su Roma e Milano, sono consultabili su lifegate.it/osservatorio2022.

Lorenzo Rocca