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Kantar Ambition & Action: nel 2023 la sostenibilità sarà il propulsore dei brand nella crescita

La giornata di lavori via webinar organizzata dall'istituto di analisi ha cercato di rispondere alla domanda: i brand stanno deludendo i loro clienti in materia di sostenibilità? Il quesito sorge spontaneo dopo dopo l'analisi dei dati globali che indicano un forte e crescente desiderio tra la gente comune di voler costruire una vita più green. Ma le persone, i consumatori, sono consapevoli che da soli non possono farcela: hanno bisogno che i marchi si attivino per dare loro la possibilità di agire su un ampio raggio, anche attraverso i consumi.
Kantar attraverso l'incontro dal titolo “Ambition & Action” ha approfondito i temi della sostenibilità analizzando come essa possa aiutare i brand a crescere nel 2023.
 

La conferenza ha preso avvio col quesito: i brand stanno deludendo i loro clienti in materia di sostenibilità? La domanda sorge dopo la raccolta e presa visione dei dati globali che indicano un forte e crescente desiderio tra la gente comune di ottenere e voler costruire una vita più sostenibile. Le persone, i consumatori, si preoccupano per l'ambiente e la società, ma sono consapevoli che da soli non possono farcela: hanno bisogno che marchi e istituzioni che si attivino per dare loro la possibilità di agire su ampio raggio, attraverso anche i consumi.

Se queste sono le premesse: i brand stanno facendo abbastanza per soddisfare queste esigenze? Che altro è necessario? Quali sono i rischi e i benefici?

La speculazione esordisce esaminando un dato: l'86% della popolazione globale ritiene che sono necessarie da subito forti azioni per fermare il cambiamento climatico, e dalle parole di Karine Trinquetel, Global Sustainability Lead Kantar Sustainable Transformation Practice, la quale mette in luce come i marchi vivano la necessità imprescindibile di rispondere alla “rivoluzione sostenibile”, creando dinamiche capaci di far interagire brand e persone, per divenire un unico catalizzatore del cambiamento, una forza in favore del bene, e, lato brand, per divenire i marchi vincenti del domani.

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I dati ottenuti dalle indagini di Kantar descrivono il contemporaneo come un momento di trasformazione dei brand che si devono conformare al futuro prossimo, alla volontà dei loro clienti, in modo urgente, irrinunciabile. “Dobbiamo attivarci ora, la gente lo vuole, tutti gli studi lo dicono. La popolazione è consapevole che questa necessità impellente” sottolinea Karine Trinquetel.

Lo studio certifica che la crisi climatica è responsabile dell'intensificarsi delle diversità social. La pandemia ha mostrato la necessità dell'assistenza sanitaria per tutti e il focus sulla sostenibilità va declinato in tutte le sue forme: ambientale, sociale e di inclusione. Il 71% della popolazione è molto determinata al cambiamento dei propri stili di vita a favore del benessere del pianeta, ma anche per gli aspetti mentali che il vivere in una società in crisi comporta. L'83% dell'umanità è decisa ad intraprendere l'utilizzo di nuove risorse energetiche. Queste dinamiche che i cittadini avvertono si trasformano in nuove opportunità per i brand di connettersi ai clienti.

L'indagine mostra inoltre come negli ultimi anni i marchi più sostenibili sono già ora percepiti come i più rilevanti.

Il 45% dei consumatori vuole ridurre i rifiuti, soprattutto quelli legati al consumo di cibo. Il 36% vuole evitare la plastica il più possibile, mentre il 36% vuole acquistare meno ma meglio, proprio perché essi sanno che ogni scelta ha un impatto sulla sostenibilità. L'economia circolare è vista come una destinazione obbligata da parte di tutti i produttori.

Non è solo importante ridurre i rifiuti da parte dei brand ma anche intraprendere altre e molteplici azioni in quanto il business è visto dai consumatori come causa dell'attuale crisi climatica: le persone si aspettano un cambiamento deciso e olistico da parte delle aziende.

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Esiste però spesse volte per le aziende un problema nel mettere a terra soluzioni total green per la creazione dei propri prodotti: l'aumento del costo degli stessi che va a ricadere sul consumatore. Per molti utenti i prodotti sostenibili costano ancora troppo. Va tenuto però in considerazione come, nel corso di tutta la storia della rivoluzione industriale in poi, il costo dei beni innovativi, dopo il loro esordio, è sempre sceso nel tempo grazie agli sviluppi tecnologici. Il settore del packaging già da molti anni è attivo nel creare e diffondere imballi maggiormente ecologici; già si vedono i vantaggi economici delle industrializzazioni nate seguendo questa direzione.

Alla luce di queste spiccate sensibilità ormai presenti nella popolazione, i brand hanno l'obbligatorietà di sposare concretamente la sostenibilità, trovando da sé le soluzioni attualmente possibili, puntando sulle innovazioni e investendo in un nuovo cambio di paradigma produttivo e di racconto di marca affinché si possano ritagliare il proprio spazio nel mercato del futuro e contribuire al benessere olistico della società, dimostrando anch'essi di fare la propria parte, come i consumatori desiderano, per un benessere duraturo che non intacchi l'ambiente.

Davide Riva