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Turismo inbound secondo gli analisti di Vamonos-Vacanze.it: "2,5 milioni di statunitensi visiteranno l'Italia nel 2023. Spenderanno 2.5 miliardi di euro"

A seguire i francesi con un 1,3 milioni di arrivi ed una spesa media di 920 euro, per complessivi 1.200 milioni di euro, e gli spagnoli con un 1,2 milioni di arrivi ed una spesa media di 850 euro, per complessivi altri mille milioni di eur.

È ancora presto per fare un bilancio, ma dopo la stagione nera del 2020 i turisti sono ormai tornati ai livelli pre-pandemici. Certo questo è un anno senza russi, ma in compenso gli Stati Uniti sono stabili e con una maggiore capacità di spesa, abbiamo forti incrementi dalla Spagna e nuove nazioni —come l’India e la Corea del Sud— si fanno avanti mutando totalmente la geografia del turismo, negli alberghi di lusso o nei ritiri di campagna, al mare come in montagna.A metterlo in evidenza è Vamonos-Vacanze.it (www.vamonos-vacanze.it), il tour operator italiano specializzato in vacanze di gruppo.

«Nel 2023 ben 2,5 milioni di statunitensi visiteranno infatti l’Italia, spendendo 2.500 milioni di euro, insomma —escludendo i voli— mille euro a testa. A seguire i francesi con un 1,3 milioni di arrivi ed una spesa media di 920 euro, per complessivi 1.200 milioni di euro, e gli spagnoli con un 1,2 milioni di arrivi ed una spesa media di 850 euro, per complessivi altri mille milioni di euro» concludono gli analisti di Vamonos-Vacanze.it

Il maggiore incremento nella propensione ad intraprendere un viaggio in Italia nel periodo marzo/aprile si registra tuttavia nell’ambito dei turisti indiani con una propensione del 23% (l’11% di incremento sul 2022) e dei turisti sudcoreani con una propensione del 17% (l’8% di incremento). In quanto a percentuali assolute, a rimanere sul podio tra i Paesi extra-Ue sono Stati Uniti stabili al 29%, Argentina al 27% (+5% rispetto al 2022) e Brasile al 26% (+1%). Seguono India al 23% (+11%), Cina al 20% (+2%), Giappone al 18% (-2%) e Corea del Sud al 17% (+8%).

Nell’ambito dei Paesi europei, sul podio troviamo invece Francia con una propensione del 79% (+1%), Spagna al 64% (+14%) e Regno Unito al 53% (-7%). A seguire Olanda al 49% (-5%), Germania al 45% (-19%), Austria al 38% (-3%) e Svizzera al 35% (-10%).

Lo studio di questi trend del turismo inbound è stato condotto dall’IRCM per conto del portale Vamonos-Vacanze.itsu un campione di 4 mila viaggiatori internazionali di età compresa tra i 18 ed i 65 anni