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4 novembre: grande successo per Neutromed Cup

Le 7.500 persone presenti al Mazda Palace hanno assistito alle acrobazie delle stelle, italiane e starniere, della ginnastica.
Le 7.500 persone presenti al Mazda Palace sono letteralmente andate in delirio per Vanessa Ferrari. Un continuo entusiasmo ha accompagnato le oltre due ore di acrobazie e salti che a suon di musica si sono susseguiti sulla pedana milanese.
Due stelle hanno illuminato Milano: Vanessa Ferrari e la squadra italiana di ginnastica ritmica.

La campionessa del mondo in carica ha incantato la competizione e il trofeo Regione Lombardia.
Armonia, equilibrio, sintonia, perfezione: quattro parole per riassumere le ragazze della squadra di ginnastica ritmica. E da loro, già vincitrici della competizione a squadre contro le bulgare, alla quale era abbinato il Trofeo Big Match, è stata vinta anche l’ambita Neutromed Cup, premio assegnato da Neutromed, title sponsor del Grand Prix, all’esibizione “più equilibrata” scelta dai molti giornalisti presenti.

Sul podio più alto degli anelli è salito un altro mito della ginnastica mondiale: Jordan Jovtchev, già argento nella specialità ai recenti mondiali di Aarhus, che ha vinto il trofeo Danone. Ma dietro di lui due azzurri di grande esperienza: Andrea Coppolino e Matteo Angioletti.

Il greco Maras Vlasios vince il trofeo Comune di Milano in un susseguirsi di evoluzioni dall’atterraggio finale perfetto.
La competizione del cavallo con maniglie e il trofeo Provincia di Milano sono stati vinti dall’ungherese Krisztian Berki. In seconda posizione l’azzurro Alberto Busnari, veterano della specialità che tra mulinelli e sforbiciate ha entusiasmato l’intero palazzetto.
Di nuovo lei, di nuovo la campionessa del mondo in carica nelle parallele asimmetriche, sale sul podio più alto anche qui a Milano: Elisabeth Tweddle, dai passaggi di staggio perfetti, si aggiudica il trofeo Freddy.
Pubblico incantato anche dalle mille evoluzioni eseguite al trampolino elastico, disciplina di forte impatto e disciplina olimpica da pochi anni. La perfezione dei movimenti è stata ancora una volta l’asso nella manica di un grande campione di questa specialità alla quale era abbinato il trofeo ATM: German Khnychev.