Sponsorizzazioni
Cariplo presenta la Milano delle biciclette
Lo studio promosso dalla Fondazione getta le basi per un progetto concreto: definisce scelte strategiche, scenari di sviluppo graduale e dettagli pratici. Si può cominciare anche 80 stazioni con 15 biciclette ognuna. Ma l’obiettivo finale è molto più alto.
E' stato presentato lo studio di fattibilità per il servizio di bike sharing per la città di Milano, finanziato dalla Fondazione Cariplo e realizzato con il coordinamento tecnico del Consorzio Poliedra – Politecnico di Milano, con la collaborazione del Comune di Milano.
L’idea è che Milano arrivi a poter contare - al pari di altri importanti città europee - su una flotta di circa 10mila biciclette, e sulla creazione di centinaia di stazioni disposte sull’intero territorio comunale, contribuendo a risolvere i problemi connessi al traffico e all’inquinamento che congestionano la città.
Lo studio individua l’ipotesi di realizzare un primo step di partenza con la creazione di 80 stazioni con 15 biciclette per ognuna di esse, a una distanza media l’una dall’altra di circa 300-400 m. E’ stata anche individuata la tipologia che risulterebbe più adatta per la città di Milano: il sistema a tessera elettronica di prossimità - come l’abbonamento ATM - che consentirebbe all’utente registrato di ritirare la bicicletta, dopo il riconoscimento del proprio documento tramite un lettore.
La scelta del sistema è fondata su alcuni punti di forza: maggior semplicità di utilizzo, maggior sicurezza contro furti e vandalismi, elevata flessibilità di presa e rilascio delle bici e nella gestione delle tariffe.
Le condizioni per il successo del bike-sharing sono: la capillarità delle stazioni, l’integrazione con la rete di trasporto pubblico, un’attenta manutenzione e la riallocazione periodica delle bici affinché siano disponibili dove e quando servono.
Lo studio di fattibilità ha affrontato tutti gli aspetti tecnici e organizzativi che rendono realizzabile il progetto di dotare la città di un sistema efficiente di bike sharing. I costi per la realizzazione e, successivamente, per la gestione non sono trascurabili. Tuttavia, per la loro copertura lo studio traccia più ipotesi, da sottoporre al vaglio delle autorità cittadine. In generale, è possibile abbinare un contributo finanziario pubblico, erogato ad esempio dal Comune, a una politica tariffaria che preveda diversi tipi di abbonamento, anche giornaliero, con tariffe convenienti, ma comunque tali da compartecipare al finanziamento del servizio. Il contributo del Comune può essere in parte o interamente erogato attraverso concessione di spazi pubblicitari.
Ovviamente per il successo del servizio un ruolo fondamentale spetterà a una politica delle infrastrutture e delle vie di collegamento compatibile, che doti Milano di strade adatte alla mobilità ciclabile e sicure. "La Fondazione - ha detto Giuseppe Guzzetti (nella foto), presidente di Fondazione Cariplo - è impegnata sul tema della mobilità sostenibile dal 2005, da quando è stato avviato un progetto relativo alla mobilità del sistema universitario milanese, ancora in corso. Tale progetto ha consentito la costituzione di una rete e di uno scambio di informazioni tra le principali sedi universitarie milanesi, la pubblica amministrazione e le aziende di trasporto (locali e nazionali).
La progettazione di un servizio di bike sharing a servizio unicamente del sistema universitario non avrebbe colto importanti economie di scala di tipo sia economico che logistico-organizzativo. Per questo abbiamo deciso, dopo aver sentito il Comune di Milano e aver verificato una comunanza di interessi e di intenti, di allargare l’oggetto dello studio di fattibilità all’intera città di Milano".