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All'Arsenale di Venezia torna il Salone dell’Alto Artigianato Italiano: un viaggio tra creatività, tradizione e futuro. D'Oria (Vela): "Qualità, sostenibilità e valorizzazione del patrimonio storico i pilastri su cui costruiamo i nostri eventi"

La manifestazione, promossa dal Comune di Venezia e organizzata da Vela Spa, fa parte di un progetto sostenuto dal Ministero del Turismo, con l'obiettivo di valorizzare i comuni a vocazione turistico-culturale legati al patrimonio UNESCO.

Ha aperto giovedì 2 ottobre, nella suggestiva cornice dell’Arsenale di Venezia, la terza edizione del Salone dell’Alto Artigianato Italiano, la manifestazione che mette al centro il valore del lavoro artigiano e l’eccellenza del design made in Italy.

L’esposizione sarà visitabile fino a domenica 5 ottobre e ospiterà 161 artigiani provenienti da tutte le regioni italiane, in una celebrazione del “fare con le mani” che unisce tradizione, innovazione e bellezza.

Promosso dal Comune di Venezia e organizzato da Vela Spa, il Salone rientra nel progetto “Venezia e la sua laguna: gestione e valorizzazione dei flussi turistici”, sostenuto dal Ministero del Turismo, con l'obiettivo di valorizzare i comuni a vocazione turistico-culturale legati al patrimonio UNESCO.

"Il Salone dell’Alto Artigianato è un esempio di come Venezia stia puntando su appuntamenti di qualità, non sulla quantità. La città non ha bisogno di turismo mordi e fuggi ma di eventi che valorizzino i luoghi e il tessuto culturale" ha commentato Fabrizio D'Oria, direttore operativo di Vela Spa .

"Venezia si afferma sempre di più come una delle destinazioni di eccellenza per eventi internazionali e turismo di lusso, grazie a una strategia che coniuga qualità, sostenibilità e valorizzazione del patrimonio storico. Il futuro dell’offerta eventi veneziana si fonda su criteri di sostenibilità certificata. Manifestazioni come il Salone Nautico e il Salone dell’Alto Artigianato sono già conformi allo standard ISO 20121, e puntiamo ora a estendere la certificazione anche alle location. L’obiettivo è un impatto positivo sull’ambiente e sulla comunità: trasporti pubblici, energia pulita, recupero di edifici storici sono parte integrante della strategia" ha chiosato il manager.

Il Salone dell’Alto Artigianato Italiano ha ricevuto nuovamente la certificazione ISO 20121 per la gestione sostenibile degli eventi, confermando l’impegno di Vela Spa e del Comune di Venezia nella promozione di pratiche responsabili. La visita nella giornata dell'inaugurazione, da parte dell’ente certificatore RINA ha avuto lo scopo di verificare il mantenimento dei requisiti e accompagnare la transizione verso la nuova versione della norma ISO 20121:2024.

Fabrizio D’Oria, ha sottolineato l’importanza di questo riconoscimento, che valorizza il lavoro svolto per ridurre l’impatto ambientale, sociale ed economico degli eventi e per coinvolgere il territorio e gli stakeholder in un percorso verso una maggiore sostenibilità.

"Una certificazione – quella ispirata ai principi di sostenibilità secondo la norma ISO 20121 - che è sempre più richiesta nel mondo degli eventi e che ci ha visti tra i primi ad applicarla. Questo importante riconoscimento testimonia il nostro impegno costante nel promuovere pratiche responsabili, riducendo l’impatto ambientale e valorizzando al contempo le persone e il territorio. La conferma della certificazione rappresenta per noi non solo un traguardo, ma anche uno stimolo a proseguire con determinazione nel percorso verso un futuro più sostenibile e inclusivo” ha concluso il direttore operativo di Vela.

Al taglio del nastro erano presenti il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, e il viceministro al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Valentino Valentini, affiancati da numerose autorità civili e militari, imprenditori e rappresentanti del mondo culturale.

Il viceministro Valentini ha sottolineato come l’artigianato rappresenti “un tratto culturale della nostra società”, capace di fondere manualità, creatività e innovazione. “Venezia non è solo una città, è un’idea – ha detto – un’idea di bellezza, di ingegno e rigenerazione. Il Salone è la prova che le mani italiane continuano a essere un motore culturale ed economico”.

Valentini ha anche fornito alcuni dati significativi: oltre 500.000 piccole e micro imprese artigiane operano in Italia, molte delle quali già attive sul fronte della sostenibilità ambientale e dell’innovazione tecnologica, con il nostro Paese leader europeo nella robotizzazione delle piccole imprese manifatturiere.

Le Tese delle Nappe e di San Cristoforo accolgono i visitatori in un percorso tra gioielli, sculture, vetro, tessuti, liuteria, sartoria, legatoria, restauro artistico, e molto altro. Accanto agli oltre 80 artigiani che tornano per la terza edizione, molti sono alla prima partecipazione, portando nuova linfa alla manifestazione.

Debutta quest’anno la Tesa 100, uno spazio inedito di incontro tra manualità e immaginazione. La Tesa 113, invece, ospita i progetti speciali di MUVE Academy, promossa dalla Fondazione Musei Civici di Venezia, che mette in dialogo scuole, istituzioni culturali e giovani apprendisti in un ponte tra passato e futuro.

Il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha voluto far arrivare un messaggio scritto per esprimere il suo “sincero apprezzamento per una manifestazione che celebra il patrimonio di maestria e creatività italiano”, collegandola anche al tema della sostenibilità: “L’artigianato sa interpretare con intelligenza e rispetto per l’ambiente le sfide del presente”, ha scritto, ricordando la candidatura di Venezia a Capitale Mondiale della Sostenibilità.

Per quattro giorni, il Salone offrirà oltre 90 dimostrazioni dal vivo, che sveleranno al pubblico i segreti del lavoro artigiano. Un’occasione unica per vedere da vicino mani esperte trasformare materiali grezzi in oggetti d’arte, e per scoprire come il saper fare si rinnova ogni giorno, parlando il linguaggio della modernità.

Con oltre 40 artigiani veneziani presenti, il Salone è anche un omaggio al tessuto produttivo locale e alla storia di Venezia come capitale di arti e mestieri. Un viaggio tra le Regioni e le epoche, tra materiali e territori, in cui l’artigianato si conferma non solo custode del passato, ma protagonista del futuro.