
Evento ecosostenibile
A Villa Erba sul Lago di Como torna Orticolario, l'evento internazionale che giunge alla sua quindicesima edizione e che ospiterà oltre 250 espositori italiani e internazionali
È una dimensione incontaminata e sospesa nel tempo, un modello di wild garden ricco di biodiversità. È un Eden in cui dialogano sublime e meraviglia il tema che ispira la quindicesima edizione di Orticolario, l’evento internazionale dedicato agli amanti della natura che torna dal 2 al 5 ottobre nello scenario di Villa Erba sul Lago di Como.
Per quattro giorni il parco secolare e il centro espositivo della storica dimora - progettata alla fine del XIX secolo dagli architetti Angelo Savoldi e Giovan Battista Borsani - ospitano oltre 250 espositori italiani e internazionali selezionati con cura.
Una vasta proposta botanica, oggetti d’artigianato, giardini tematici e installazioni site specific celebrano una natura che si fa arte, un saper fare prezioso in uno scenario esclusivo.
Ad animare l’appuntamento sono anche i laboratori ludico-didattici per i bambini, le attività per i ragazzi e un ampio programmaculturale tra incontri, workshop e performance.
Al centro di questa dimensione selvatica, le piante alimurgiche: le specie spontanee commestibili che stanno definendo il ritorno al foraging. La conoscenza delle erbacee edibili, che si traduce nella capacità di distinguere le specie, nel saperne individuare le parti commestibili e nella padronanza delle tecniche di cottura, fa parte di un sapere da salvaguardare.
Foglie, radici, bulbi, bacche, germogli e cortecce di tali piante hanno definito l’alimentazione originaria su cui si sono fondate le civiltà e rappresentano un legame antico fra l’uomo e la natura, oltre a essere considerate un prezioso patrimonio per l’ecosistema.
Riconoscere il valore delle erbacee commestibili è un atto di gratitudine e riscoprire i loro usi in ambito culinario contribuisce a preservare i saperi e le tradizioni locali, a valorizzare la cultura del territorio, ad avviare azioni di salvaguardia della biodiversità.
L’Eden di Orticolario non è il giardino perfetto dell'immaginario comune, ma un esercizio collettivo per la meraviglia, un luogo primordiale e selvaggio, che trascende la comune idea di perfezione in nome di una potenza propria della natura che stravolge e sconvolge. È un invito ad allontanarsi dall’antropocentrismo contemporaneo, dall’idea di possesso, di dominio e di prevaricazione per abbracciare l’incontaminato e scoprire il bello oltre l’immaginazione umana, nella sua versione originaria. Il giardino come luogo glorioso e vulnerabile, potente e fragile. Simbolo atavico di una casa perduta a cui ritornare.