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Bea Expo Festival 2011. Arditti (Expo 2015): "Agenzie, abbiamo bisogno di voi’"
“L’Expo del 2015 è sicuramente l’evento più atteso in Italia, da quando la città di Milano se l’è aggiudicato. E sia in Italia che all’estero ci si aspetta una straordinaria esposizione all’italiana. Le cose da fare sono tante, come in un’avventura che si va costruendo giorno per giorno. Ma abbiamo tempo, e grazie alla preziosa collaborazione degli operatori del mondo della comunicazione, riusciremo a fare un’Expo memorabile”.
E’ quanto ha dichiarato Roberto Arditti, direttore comunicazione Expo 2015, durante la Lectio Magistralis di questa seconda mattinata del Bea Expo Festival 2011, intitolata ‘Expo 2015. Un motore di sviluppo per l’industria degli eventi e per il sistema italiano della comunicazione'.
“Per parlare dell’Expo 2015 bisogna sfatare dei miti che si sono costruiti in questi anni, e che hanno creato molte delusioni – ha continuato -: per esempio, che siamo in ritardo con l’organizzazione, così come con la costruzione del sito espositivo. Non è vero: mancano tre anni e mezzo, e ce la faremo. Certo, non sarà la soluzione di tutti i mali della città di Milano e dell’Italia. Ma sicuramente sarà un’importante occasione di scambi su scala mondiale, che creerà posti d lavoro, muovendo l’economia in modo importante, e che darà un’enorme visibilità a Milano e a tutto il nostro Paese.
Un evento di grande attualità
La nutrizione è il tema portante dell’edizione italiana dell’esposizione e sarà affrontato su vari livelli: quello geo-politico, essendo la nutrizione uno dei maggior problemi di questo secolo, quello più relativo alla salute dell’individuo, e, infine, quello più legato specificamente al territorio italiano. “L’Expo 2015 sarà una magnifica vetrina per tutte le realtà del settore agro-alimentare che caratterizzano la produzione italiana”, ha commentato Arditti.
Un tema dunque importante, che può essere affrontato sotto molti punti di vista e che chiama in causa molti altri temi di primaria importanza. Per questo motivo la Commissione ha stilato - con la collaborazione di personalità come Mario Monti e Umberto Veronesi - la Carta 2015: un documento in cui sono inseriti gli innumerevoli possibili argomenti da trattare.
Importante poi è il carattere europeo dell’Expo di Milano, che è l’unico di questo decennio a svolgersi in un Paese del vecchio continente: nel 2010, infatti era stato a Shanghai, e nel 2020 lo sarà in uno dei quattro paesi extra-europei – Brasile, Tailandia, Turchia e Russia - che hanno presentato proprio ieri a Parigi la propria candidatura. “Per questo è fondamentale il ruolo che svolgerà il governo in questa occasione – ha proseguito - : perché il mondo riconosce come proprio interlocutore il governo, ben prima delle istituzioni locali”.
Il ruolo dei comunicatori
Ora, dunque, inizia la vera partita, quella dell’ideazione e dell’organizzazione di tutto quello che sarà l’Expo 2015: una sfida che richiede da parte degli organizzatori da un lato grande concretezza, e dall’altro grande realismo e umiltà. “Non potremo fare un’Expo come quella di Shangai, perché abbiamo investimenti molto minori – ha continuato -. E se poi si pensa che l’ultima Expo italiana è del 1906…è difficile prendere esempio. Stiamo costruendo questo percorso passo per passo”.
Per promuovere le varie iniziative sono stati nominati due commissari: uno è il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, nel ruolo di commissario straordinario, e l’altro è il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, commissario generale, a cui spetta la rappresentanza internazionale e la definizione dei temi da affrontare.
Ma resta fondamentale ed essenziale il contributo del mondo della comunicazione. “Dovete prendere l’iniziativa – ha detto ai presenti nella sala - . Siamo desiderosi di ricevere progetti strutturati e realizzabili, che tengano conto di tutto il contesto storico in cui stiamo vivendo. Ci vogliono le idee: è una partita tutta da giocare, abbiamo bisogno di voi”.
Il primo step di questo percorso riguarda il coinvolgimento di tutti i soggetti che parteciperanno concretamente all’Expo, tutti cioè quei produttori che avranno un ruolo concreto durante l’evento. In un secondo momento si potrà poi pensare alle più ampie iniziative di coinvolgimento popolare, inteso come cittadinanza e visitatori.
Per creare questa necessaria collaborazione, la Commissione Expo si è impegnata a tenere nell’ottobre del 2012 un tavolo mondiale di comunicatori, che oltre a enfatizzare l’importanza dell’evento, avrà anche il compito di fare conoscere il nostro sistema di comunicazione.
La richiesta delle agenzie: obiettivi più chiari
Dal canto loro, le agenzie presenti alla Lectio hanno accolto con positività l’invito di Arditti, mettendo però in evidenza alcune criticità. La prima, sollevata dal presidente di Assocomunicazione Alessandra Lanza, riguarda la necessità per le agenzie di avere da parte della Commissione, degli obiettivi più chiari. “Dobbiamo sapere realmente a chi parliamo e cosa volete che facciamo”, ha dichiarato. Un aspetto, questo, condiviso anche dal consigliere Assorel Lucio Bergamaschi, che ha anche invitato la commissione “a sviluppare un’istanza di compensazione per gestire i rapporti con le numerose realtà del territorio che da qui al 2015 vorranno legarsi all’Expo”.
A chi chiedeva dunque più chiarezza e definizione di obiettivi, Arditti ha risposto sottolineando la complessità di un progetto di questo tipo, e la difficoltà oggettiva di definire strumenti e strategia. “C’è molto da fare, ma si deve fare n passo dopo l’altro”, ha commentato.
Infine, rispondendo a Bergamaschi, ha sottolineato il ruolo fondamentale delle istituzioni nella creazione di connessioni con le realtà del territorio. “Devono essere il Comune, la Regione e il governo a occuparsene in stretta sinergia, e a dedicarvi delle risorse” ha spiegato.
Ilaria Myr