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Bea Expo Festival 2011, le infinite potenzialità degli ‘eventi ibridi’

Un mix di vita reale con tre tendenze oggi di primaria importanza: social, mobile e local. Questi sono, secondo Colja Dams, ceo dell’agenzia tedesca Voks Dam, gli eventi ibridi. Come ha spiegato durante la lectio magistralis in inglese durante la prima giornata di lavori del Bea Educational.
‘Hybrid events’, eventi ibridi: è questa la definizione che ha dato Colya M. Dams, ceo dell’agenzia tedesca Vok Dams, a una tipologia di iniziative di comunicazione destinate nel futuro a essere preponderanti. Se ne è parlato durante la Lectio Magistralis in inglese, tenuta dallo stesso Dams, in questa prima mattina del Bea Expo Festival 2011.

Dams-Colja.jpg“Gli eventi ibridi sono un mix di vita reale, ‘live’, con tre tendenze oggi di primaria importanza: il Social, il Mobile e il Local - ha spiegato Dams (nella foto) -. Fondendo la parte live con quella che chiameremo MoSoLo (dalle prime due lettere delle tre parole) la comunicazione non è più 'event oriented', ma è 'participation oriented', proprio perché il destinatario viene coinvolto in prima persona nella fase prima, durante e dopo l’evento stesso, in una logica non più brand generated, ma user generated”.

Il concetto di ‘eventi ibridi’ nasce da un’attenta osservazione dei contesti socio-demografici fatta dall’agenzia tedesca nei numerosi Paesi in cui è presente. Ne è emerso un panorama in cui la dimensione reale e quella virtuale si compenetrano sempre più frequentemente, grazie anche alla diffusione di numerosi strumenti e tecnologie digitali che lo permettono, smartphone e tablet in prima linea. Ma fondamentale è soprattutto la possibilità di accedere al web da device diversi, ovunque ci si trovi. In questo quadro un ruolo fondamentale è quello dei social media, un vero e proprio ‘pianeta virtuale’, in cui vivono però persone molto reali. La possibilità poi data dai sempre più comuni device mobili, di localizzare il proprio punto di interesse (luogo o persona) diventa uno strumento in più da utilizzare, per le aziende nelle proprie strategie di comunicazione, eventi inclusi.
 
È, insomma, dominante una tendenza all’'ibridizzazione' - di media, di device, di lavoro - che si può esprimere anche negli eventi che si organizzano. I vantaggi degli eventi ibridi sono numerosi. Innanzitutto, creano awareness: grazie all’utilizzo dei social media, è infatti possibile informare e attivare il target di riferimento, così come tramite dei micro-siti si può coinvolgere l’utente nella creazione di contenuti.
Questi eventi permettono poi anche un grande engagement del consumatore, attraverso diversi strumenti, come i walls, i Qr Codes (“il modo più economico di integrare offline e online”, secondo Dams), o anche la ‘realtà aumentata’. Ma ci sono anche i flashmob o le operazioni di ‘urban hacking’, che partendo dal digitale (soprattutto social media) creano un coinvolgimento diretto e fisico con il destinatario finale.

Il futuro degli eventi, dunque, è secondo Dams assolutamente ibrido. “Non ci potranno essere eventi di successo senza la somma di mobile+ social+local”, ha concluso.