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Bea Expo Festival. Dal traditional all'unconventional al 'quadrato' con Artmediamix

I dati parlano chiaro. Indagini Istat ed Eurisko affermano che il pubblico 'unconventional' rappresenta il 23% della popolazioneitaliana. Gian Marco Sandri, Presidente di Artmediamix, parte dalla case history del Gay Village, per tracciare le caratteristiche di questa nuova fetta di mercato dalle grandissime potenzialità. Un evento diventato un marketplace ideale per le aziende che vogliono comunicare in maniera innovativa.

Dal traditional all'unconventional. Anzi, all'unconventional al quadrato.
Questo il cuore del workshop 'Unconventional ². Oltre l'evento, il target. I case studies Egotrip e Gay Village', tenuto da Artmediamix, agenzia romana di creatività legata agli eventi con forte connotazione artistica, nel pomeriggio della seconda giornata del Bea Expo Festival, kermesse firmata ADC Group in corso allo Spazio Eventiquattro di Milano.

I dati parlano chiaro. Indagini Istat ed Eurisko affermano che il pubblico 'unconventional' rappresenta il 23% della popolazione italiana. Ad esse si aggiunge una survey fatta su un campione di 3.200 intervistati che hanno partecipato al Gay Village, indagine che consente di delineare un profilo piuttosto preciso del target 'unconventional'. 
Precisiamo subito che al Gay Village il 50% dei visitatori non erano gay, quindi parliamo di un target trasversale, che possiamo definire 'gay friendly', un pubblico curioso e open minded.
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Gian Marco Sandri, Presidente di Artmediamix, è partito proprio dalla case history del Gay Village, per tracciare le caratteristiche di questa nuova fetta di mercato definita 'unconventional', ancora poco sfruttata.

In 10 anni il Gay Village è diventato l'evento di punta dell'estate romana, con circa 340.000 presenze all'anno per 50 giorni di eventi (nella stagione estiva). In breve tempo la manifestazione da evento di nicchia si è trasformata in un marketplace ideale per le aziende che vogliono comunicare in maniera innovativa.

Questo perchè il target di riferimento, proprio in base alle indagini, è un target che influenza la massa.
Si tratta di una popolazione prevalentemente tra i 20 e i 45 anni, residente in medie e grandi città, tendenzialmente single e senza figli, con un reddito medio - alto e di conseguenza, con un certo potere di acquisto. Un target trend setter e high spender, che fa scelte che hanno impatto sulla società. E' un pubblico che premia, poichè apprezza le aziende che si rivolgono direttamente ad esso con proposte adeguate, e si fidelizza. Si tratta di un pubblico traveller e di early adopter, fortemente orientato alle tecnologie.

Quello che sottolinea Sandri, è che come è già successo negli Usa, in Inghilterra e in Francia, anche in Italia l'unconventional comincia a essere oggetto di attenzione da parte delle aziende. E' una fetta di mercato dalle grandissime potenzialità, finora quasi del tutto ignorata nel nostro Paese. Molto spesso il trend parte dal gay, dal gay passa all'unconventional per poi arrivare al mass market. Il tutto in un range di tempo di circa quattro mesi. I gay sono per natura innovatori e trend setter.
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Artmediamix, in particolare, lavora molto con l'Automotive, ma piano piano tutti i settori merceologici stanno approcciando l'unconventional. La società conta 330 dipendenti, che studiano soluzioni innovative e multimediali. In programma per il 7 dicembre Egotrip, un evento di grande successo rivolto agli edonisti, a chi ama l'estetica, la moda, il glamour. 

Per informazioni, www.egotripclub.com