Lancio prodotto

La sicurezza è moda

Una due giorni all'insegna di moda, tecnolgia, arte e cucina quella realizzata l'11 e il 12 luglio da studio Tullio Marcati per la presentazione alla stampa della collezione p/e 2007 "Ride your passion" della casa di abbigliamento sportivo Dainese. Un viaggio alla scoperta degli "Atout" che hanno reso la casa vicentina un'azienda rinomata in tutto il mondo.
da e20 di ottobre

La storia del marchio Dainese parte da una sfida che profuma di antichità, ispirata a un’esigenza ementare: proteggere il corpo umano.
Un progetto, partito nel 1972, che oggi è anche un’azienda
conosciuta in tutto il mondo, nata in un paesino del vicentino e ormai rinomata a livello internazionale anche grazie all’intraprendenza e alla grinta del suo fondatore, Lino Dainese. Parola d’ordine e chiave dell’attività Dainese è ‘Sicurezza’, i prodotti (‘protezioni’, dalla testa ai piedi, per sport come il
motociclimo, ma anche il ciclismo, lo sci e altre attività dinamiche), rappresentano da sempre qualcosa di più di oggetti di design o di moda...
“Una seggiola è sicuramente importante, ma rimane sempre una seggiola. Salvare la vita è di più - spiega Lino Dainese -. Ci sentiamo più vicini alla medicina che alla moda”.

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A rendere il progetto ancora più ‘pregiato’, la tradizione conciaria della regione natale, che della lavorazione di pellami di altissima qualità ha fatto il proprio cavallo di battaglia e l’introduzione di colore e alto contenuto di tecnologia.
Il tutto a misura di sportivo, visto che già nel 1975 Dainese
inizia la propria collaborazione e sponsorizzazione del pilota Giacomo Agostini, che, grazie alla sua esperienza, affianca l’azienda nella sua crescita e nello sviluppo di tecnologie sempre più all’avanguardia. Grazie ai suoi consigli, infatti, negli
anni Dainese riesce a perfezionare la vestibilità, la sicurezza e il  nostrano ne seguirono poi numerosi altri, italiani e non, tra questi anche Barry Sheene, che, con i suoi suggerimenti, indirizzò l’azienda verso la produzione dell’ormai famosa ‘Aragosta’ (protezione per la schiena), fino ad arrivare al ‘dottore’ Valentino Rossi che da sempre veste Dainese e oggi ne è anche
testimonial.

Sfilate a prova d'urto
Dagli stabilimenti Dainese nascono oggi vere e proprie collezioni all’avanguardia, dal punto di vista stilistico e tecnologico, dedicate a chi ama indossare con disinvoltura capi ispirati al mondo delle due ruote ‘on the road’.
Ultima nata la primavera/estate 07, ‘Ride your passion’, presentata alla stampa e a pochi clienti vip con una due giorni, diretta e organizzata da Studio Tullio Marcati di Milano, l’11 e il 12 luglio scorso, presso la sede centrale di Vicenza.
Curata da Renato Montagner, art director del marchio, la sfilata è stata completata dalla presentazione di alcuni giubbotti disegnati da Yohji Yamamoto, lo stilista del sollevante che da alcuni
anni ha intrapreso una fruttuosa collaborazione con la nota casa vicentina, inserendo nella propria collezione ‘Y’s’ alcuni capi ispirati al mondo Dainese e all’ormai noto ‘diavoletto rosso’.

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La collezione è un omaggio al viaggio attraverso le Americhe, da Seattle alla Terra del Fuoco, passando per Tijuana, sulle strade percorse da Steve Mc Queen, Marlon Brando, Ernesto Guevara, alla scoperta di modi sempre nuovi di vivere la propria passione per la moto, lo sport, gli spazi aperti e le destinazioni
lontane.

Dainese si rivolge all’uomo e alla donna sportivi e al motociclista evoluto che vivono la loro passione con una nuova consapevolezza, unendo i diversi interessi in uno stile di vita dinamico, dove la tecnologia e la moda trovano un inedito punto di equilibrio. Nella sfilata sono stati alternati capi nuovi e capi ‘storici’, indossati dai più grandi motociclisti del mondo.
Da sempre, infatti, il marchio veneto veste i campioni ‘centauri’, facendo della sicurezza abbinata al design il proprio cavallo di battaglia.

Alla sfilata è seguito l’aperitivo e la visita all’avveniristico showroom, sintesi espositiva delle creazioni Dainese, interessanti opportunità d’abbigliamento anche per la ‘city’. L’area espositiva
è situata all’interno del nuovo Polo logistico nel quale è stato inaugurato il magazzino automatizzato collegato a quello storico tramite a un innovativo manicotto di raccordo. L’idea è scaturita dai ‘soffietti’ che Dainese utilizza per la schiena delle tute per
raccordare le braccia al tronco.
È come un movimento immaginario, una rotazione del nuovo
rispetto al vecchio, un elemento fuori scala di guaina nera con nervature, emblema della costruzione. Il rimando alla produzione prosegue nella scelta di utilizzare per il Magazzino Automatizzato una copertura di zinco ossidato, simile a pelle nera (il tipico materiale utilizzato per le tute).

Una pelle neutra, pensata come schermo/lavagna su cui proiettare immagini e messaggi luminosi, non esclusivamente pubblicitari. Così l’architettura di Silvia Dainese è diventata un pezzo della
comunicazione corporate.
“La struttura interna del Magazzino - spiega Silvia Dainese - è un’enorme griglia in metallo in cui si stoccano scatole, giacche, tute... Ho pensato che per definire il corpo di questa ‘macchina’ avremmo dovuto realizzare un abito minimale, una copertura
che non cercasse di camuffare l’interno con forme gratuite.
Il risultato è un parallelepipedo con spigoli vivi, enfatizzati dalla strombatura del volume che ricorda un forziere”.

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A concludere la giornata, una gustosa cena a buffet servita nelle eleganti ambienti del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio (istituto di ricerca sulla storia dell’architettura nato nel 1958) di Vicenza, impreziosita dalla visita alla mostra di Pino Guidolotti ‘Volti di architetti -
Fotografie 1978-2006’ (13 maggio-20 agosto) e
all’esposizione ‘Microrealities - Un progetto sui luoghi e sulle persone’, un percorso firmato da Aldo Cibic e Cibic & Partners (9 giugno-20 agosto), effettuato in compagnia dell’ideatore, alla scoperta di futuristici e possibili progetti architettonici proposti dagli allievi di scuole internazionali.
Il Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio è ospitato dal Palazzo Barbaran da Porto, considerata la meno palladiana fra le realizzazioni del grande architetto vicentino, distante dai rigidi canoni astratti con cui gli studiosi avevano classificato l’opera palladiana: asimmetrica la facciata, esuberante la decorazione esterna, con festoni e bassorilievi, con l’ingresso posto sulla terza delle nove campate, e ugualmente il cortile, sviluppato lateralmente rispetto all’asse di penetrazione, per di più dominato da un’imponente loggia a doppio ordine solo sul lato meridionale.
Proprio la loggia è stata location del catering, arricchito da proiezioni video di opere palladiane effettuate su una delle pareti affacciate sul cortile.

L’itinerario nel mondo Dainese non poteva prescindere da una visita, il giorno seguente, alla sede originaria di Molvena, all’interno della quale si trova l’archivio storico Dainese: un colorato percorso tra le tute firmate dall’azienda vicentina e indossate dai campioni di motociclismo di tutto il mondo dal
1975 a oggi.
E per finire in bellezza, degustazioni di specialità locali, di vini e visita alla cantina Maculan a Breganze.

Comunicare la sicurezza
“Attraverso le nostre attività di comunicazione e le sponsorizzazioni - spiega Vittorio Cafaggi, direttore marketing e comunicazione Dainese - non desideriamo tanto veicolare il nostro brand, quanto esprimere la nostra filosofia aziendale che mira alla
promozione di valori storici, come la sicurezza nello sport, ma anche nella vita di tutti i giorni. Per questo motivo, abbiamo esteso i nostri modelli ad altri sport. Oltre che per il motociclismo, Dainese crea abbigliamento per il ciclismo, lo sci, lo snow- board, il kite surf e a molti altri, estremi e non”.

Il lancio della collezione è stato accompagnato da una campagna stampa, a settembre, della durata di circa un mese.
La pianificazione, curata da Zenith Optimedia con creatività firmata Carmi e Ubertis, rientra nell’investimento in comunicazione che corrisponde a circa l’8% del fatturato (105 milioni di euro). Di questi, il 40% viene investito in sponsorizzazioni, il restante ripartito equamente tra pubblicità e attività di below the line, con uno spazio ‘speciale’ dedicato a Internet. “La head line della campagna advertising europea - continua Cafaggi - sarà ‘I love me’, dove la parola love è rappresentata dal nostro marchio. Testimonial sarà Valentino Rossi, che da sempre corre con le nostre tute e ci riconosce come il marchio simbolo del modo intelligente di vivere, anche lo sport. Nella nuova campagna, però, sarà un Valentino diverso, ‘fuori contesto’”.

Dainese fino a fine luglio, era on air con la campagna ‘Ride
your passion’ iniziata a marzo. Il mezzo scelto è sempre la carta stampata, specializzata e non. La comunicazione Dainese punterà anche su Internet, estendendo i servizi e le attività legate alla
community già attiva da tempo, il ‘D-Club’.
Tra queste, concorsi e corsi di guida realizzati in collaborazione con altre aziende, come Ducati. Un unico comun denominatore: la sicurezza. Concetto che l’azienda dedica a un target diversificato. “Fino a ora avevamo diviso il target utenti secondo quattro
tipologie d’uso prevalenti: moto, bici, sci, città, ognuna con le sue sottocategorie. Ora pensiamo agli stili di vita espressi dalle sottocategorie e ne abbiamo isolati quattro: Racing, Freestyle, Touring, Città. Esempio: l’utente racing esprime un approccio simile sia che usi la moto, la bici o gli sci, e la sua parola
chiave è ‘sfida’. L’utente touring avrà un approccio riconoscibile sia che faccia un viaggio in moto, vada sugli sci o giri in città, e la sua parola chiave è ‘scoperta’. Il marchio avvolge e copre tutte le voci: tecnologia che permette di divertirsi e al tempo stesso di essere responsabili”.

Marina Bellantoni