Scenari

Linkontro 2024 si apre con i dati di 'The NIQ Retail Spend Barometer'. Frena l’inflazione, si raffreddano i prezzi, la crisi polarizza i consumi degli italiani che ponderano il carrello della spesa

In base alle rilevazioni di NIQ aggiornate ad aprile 2024, nei primi mesi dell’anno la spesa degli italiani rallenta il ritmo ed i volumi registrano nuovamente un segno negativo del -1,3%, mentre il trend a valore è pari al +0,4%. Nonostante l’inflazione in rapida discesa e tendente allo zero nell’ultimo bimestre, alcuni segnali dell’offerta sono già in deflazione, come ad esempio il canale Discount e la MDD che a causa dell’effetto prezzi zero, da un lato tutela il potere d’acquisto dei consumatori ma dall’altro registra una diminuzione dei ricavi del comparto (vs 2023).

NIQ (NielsenIQ) in occasione della 39° edizione de Linkontro, l’evento di riferimento nel mondo del Largo Consumo, che si è aperto oggi, 16 maggio, al Forte Village, a Santa Margherita di Pula, registra per il 2024 oltre 900 presenze con 644 manager e oltre 275 aziende tra industria e grande distribuzione. 

Con un giro d’affari nel Largo Consumo che nel 2023 ha raggiunto la quota di 134 miliardi di euro di spesa ad opera delle famiglie italiane (+7,9% rispetto al 2022), i consumatori hanno effettuato 4,2 miliardi di visite ai negozi e acquistato 430.000 prodotti. La filiera conta 20.000 aziende attive ed è fonte di impiego per 330.000 lavoratori; nel settore della Grande Distribuzione Organizzata sono presenti invece più di 400 insegne e oltre 200 centri decisionali. 

In occasione della conferenza stampa di apertura de Linkontro, NIQ ha reso noti gli ultimi dati sui consumi e sulle scelte di acquisto delle famiglie italiane tra debolezza del poter d’acquisto, instabilità geopolitica e calo demografico e lanciato il Barometro dei Consumi di NIQ - The NIQ Retail Spend Barometer, che combina i dati di NIQ e GfK per misurare il giro d’affari dei prodotti del largo consumo, dei beni tecnologici e durevoli acquistati negli store in Italia.

Il Barometro dei Consumi di NIQ offre una panoramica completa della spesa nel settore FMCG (prodotti alimentari, deperibili, cura della casa e della persona) e nel settore T&D (beni di consumo tecnologici, elettrodomestici e fai da te) in Italia. Lo studio, basato su dati reali di vendita, unico nel suo genere, analizza big data trasversali sia per categorie sia per canali. Il Barometro dei Consumi è pubblicato con cadenza trimestrale per fornire una prospettiva concreta sulle priorità di spesa delle famiglie.

 

La spesa complessiva delle famiglie italiane nel primo trimestre 2024

Nel Bel Paese, la spesa dei consumatori per i prodotti FMCG e per i beni tecnologici e durevoli (T&D), nei primi tre mesi del 2024 registra un lieve incremento delle vendite dello 0,7% rispetto allo stesso periodo del 2023, raggiungendo un fatturato complessivo di 45,8 miliardi di euro. L’andamento è stato determinato dai cambiamenti nelle scelte di consumo degli italiani e la decelerazione - rispetto al 2023 - appare più evidente per il settore T&D in cui il rallentamento della domanda riguarda tutti i principali comparti.

Nello specifico, nei primi tre mesi del 2024 nel largo consumo si è registrato un fatturato pari a 31 miliardi di euro. L’incremento a valore delle vendite del +3% - rispetto allo stesso trimestre del 2023 - indica che il settore continua il suo percorso di crescita anche se ad una velocità inferiore rispetto all’anno precedente (+9,5%), con un rallentamento determinato principalmente dalla discesa dei tassi di inflazione. In merito ai prodotti durevoli e tecnologici, dopo il calo registrato nel corso del 2023 (-1,1%), il mercato italiano ha iniziato l'anno con un ulteriore ribasso. Il primo trimestre del 2024 ha chiuso con un fatturato complessivo di 14,7 miliardi di euro, segnando una flessione del -3,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Il confronto degli andamenti trimestrali dei tre principali settori del largo consumo, beni di prima necessità, fresco e cura casa & persona, mostrano progressi omogenei. Secondo il Barometro dei Consumi di NIQ, nel primo trimestre 2024 la categoria che segna la migliore performance di vendita è il fresco, con un aumento del +3,3% e un giro d’affari di 6,7 miliardi di euro. L’andamento conferma la dinamicità e la centralità della categoria sia nelle scelte di acquisto degli Italiani sia nelle strategie di crescita di tutti i principali operatori di vendita al dettaglio. Il valore del comparto alimentare, invece, con un valore pari al +3% - in linea con il dato del largo consumo - raggiunge i 20,5 miliardi di euro di spesa con una crescita di circa 600 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Anche i prodotti per la cura della casa e della persona, nei mesi di gennaio febbraio e marzo 2024, hanno registrato una crescita del +2,3% e ricavi pari a 3,8 miliardi di euro rispetto al 2023. Il rallentamento della crescita del cura casa & persona (6,5% nel Q1 2023) è, anche per questa categoria, riconducibile alla discesa dell’inflazione.

Romolo De Camillis, Retailer Director NIQ Italia, ha commentato: “Nel corso del primo trimestre del 2024 la discesa del tasso di inflazione ha determinato un rallentamento delle crescite in tutti i principali settori del largo consumo, pur registrando valori positivi. Nonostante il raffreddamento dei prezzi, l’andamento dei volumi rimane negativo e la domanda di consumo appare debole, sebbene le vendite continuino a crescere. In generale, i mesi di gennaio, febbraio e marzo confermano profondi cambiamenti nelle scelte di consumo degli Italiani ed i rallentamenti appaiono più evidenti sui beni non alimentari e meno sui prodotti di prima necessità”.

Enzo Frasio (a destra nella foto), Amministratore Delegato di NIQ & GfK aggiunge: “Con il rallentamento dell’inflazione nel 2024 ed esaminando la spesa dei consumatori relativa al largo consumo si evidenzia un improvviso cambio di passo della crescita delle vendite, mentre continua la contrazione della spesa per i beni tecnologici e durevoli rivelando priorità modificate nelle scelte di consumo degli italiani. I dati del Barometro provengono da punti vendita rilevati da NIQ e GfK che complessivamente equivalgono a circa il 10% del PIL nazionale. Grazie all’unione delle competenze di data intelligence delle due società siamo in grado di delineare una visuale complessiva dei consumi, ovvero la Full View, in grado di intercettare i cambiamenti in atto su tutte le abitudini di acquisto dei consumatori italiani nella complessa era della permacrisi”.

 

Continua la contrazione della spesa per i beni Tech & Durables (T&D)

Dopo il calo registrato nel corso del 2023 (-1,1%), il mercato italiano della tecnologia di consumo e dei beni durevoli ha iniziato l'anno con un ulteriore ribasso. Il primo trimestre del 2024 ha chiuso con un fatturato complessivo di 14,7 miliardi di euro, segnando una flessione del -3,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. 

Analizzando i dati del Barometro dei Consumi di NIQ, emerge un andamento negativo che si estende a gran parte dei settori T&D, con alcune eccezioni. Dopo la stabilità del 2023, il settore DIY e Home Improvement - che include prodotti per il rinnovamento della casa e l'arredamento - ha registrato un calo del -3,5% a valore e un giro d’affari di 6,7 miliardi di euro per i mesi di gennaio, febbraio e marzo 2024. Il settore Technical Consumer Goods (TCG) - che comprende elettronica di consumo, telefonia, IT, prodotti per l’ufficio, fotografia e altri beni tecnologici - continua a navigare in acque turbolente e chiude il primo trimestre del 2024 con una contrazione del -8,9% e un fatturato di 3,5 miliardi di euro. L'eccezionale espansione di questo mercato durante gli anni della pandemia ha innescato un'inversione di tendenza, con effetti negativi che si manifestano oggi. In particolare, l’elettronica di consumo - in costante flessione da diversi mesi - trascina verso il basso il trend dell’intero settore. 

I primi tre mesi del 2024 segnano una flessione del -1,7% anche per il settore degli Elettrodomestici - dopo la crescita registrata nel 2023 – e registra 1,5 miliardi di fatturato. Nonostante il calo generalizzato del comparto T&D, la categoria Altri Settori (che vale oltre 3 miliardi di euro) ha registrato una crescita del +0,9% nei primi tre mesi dell'anno. Questo dato evidenzia una diversificazione nelle scelte di spesa dei consumatori, che hanno privilegiato in particolare i mercati del babycare, dell'healthcare e degli orologi da polso.

Ivano Garavaglia, Head of Retail di GfK, ha commentato: “I dati relativi ai primi mesi del 2024 confermano il rallentamento della domanda di beni tecnologici e durevoli. Tale fenomeno potrebbe derivare da un mutamento nelle priorità dei consumatori italiani, che dopo aver investito somme ingenti nel miglioramento delle proprie abitazioni e nell’aggiornamento della propria dotazione tecnologica, stanno ora orientando i propri consumi verso altre categorie. Inoltre continuano a pesare sugli italiani i capitoli di spesa primari e obbligati come il costo dei carburanti, dell’energia e rate dei mutui”.

 

Focus: lo stato del Largo Consumo Confezionato in Italia

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Stando alle rilevazioni di NIQ aggiornate ad aprile 2024, nei primi mesi dell’anno la spesa degli italiani rallenta il ritmo ed i volumi registrano nuovamente un segno negativo del -1,3%, mentre il trend a valore è pari al +0,4%. Nonostante l’inflazione in rapida discesa e tendente allo zero nell’ultimo bimestre, si denota come alcuni segnali dell’offerta siano già in deflazione, come ad esempio il canale Discount e la MDD che a causa dell’effetto prezzi zero, da un lato tutela il potere d’acquisto dei consumatori ma dall’altro registra una diminuzione dei ricavi del comparto (vs 2023).

In merito ai canali distributivi, la crisi dei volumi si manifesta in particolare nei negozi di piccola superficie, in controtendenza sono gli Specialisti Drug con il +6,1% a volume, la forte tenuta dei negozi specializzati è probabilmente indice di una predilezione da parte dei consumatori strettamente legata all’offerta sugli scaffali. Tuttavia, la crisi dei volumi non riguarda tutte le realtà distributive poiché gli italiani stanno scegliendo con giudizio i negozi dove svolgere acquisti.

Inoltre, secondo le analisi NIQ, la Marca Del Distributore (+0,8% a confezione) si conferma il segmento più dinamico. La pressione promozionale applicata dalle grandi marche, resta evidente e delinea la difficoltà nonostante le strategie di business applicate. In questo scenario, la vera sfida per la MDD sarà cogliere le opportunità di crescita anche con le linee a più alto valore della stessa categoria (prodotti bio, eco-friendly e healty), data l’attuale flessione delle vendite. Infatti, da gennaio ad aprile 2024 la MDD di primo prezzo registra un significativo +40,6% a valore e +29,4% a volume. Infine, parallelamente alla crescita delle promozioni, la domanda di prodotti premium non sembra rallentare evidenziando una crescente polarizzazione del carrello della spesa.

Dall’osservatorio di NIQ si conferma che nel 2023 la crescita è stata determinata dalla variabile del prezzo. Oggi, invece, per gli operatori del settore intenzionati a crescere è necessario concentrarsi sugli assortimenti non solo in termini di referenze incrementali, ovvero numero di prodotti e variabilità sugli scaffali, ma anche in termini di maggiore efficienza complessiva e rotazione dei singoli beni. 

Romolo De Camillis (a sinistra nella foto), Direttore Retail di NIQ dichiara: “Ad oggi ci troviamo di fronte a due gruppi di consumatori: da un lato, le famiglie con figli, che rappresentano una fascia importante per il consumo di massa ma che dispongono di un reddito sempre più ridotto; dall'altro, le famiglie meno giovani senza figli, che desiderano condurre una vita più salutare. L’andamento demografico influenza direttamente il trend del largo consumo poiché le esigenze e le abitudini dei consumatori variano profondamente impattando su prodotti, canali e fatturati. Gli operatori di Marca e Insegna devono quindi rispondere al cambiamento puntando su assortimenti efficienti in grado di soddisfare sia le esigenze di risparmio degli italiani sia di alzare il livello di qualità degli acquisti, anche attraverso strategie multicanale”.