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Scenari

NIQ (Linkontro 2023). Il largo consumo vale oltre 90 mld di €. GDO a +9,9%. L’inflazione rivoluziona le scale prezzo e apre possibilità per nuovi brand di fascia medio-alta. Nella scelta dei prodotti gli italiani prediligono la qualità

Secondo il report presentato durante il Convegno apertosi in Sardegna, resta presente nel settore uno scenario di contrazione dei volumi nel breve periodo (gennaio - aprile 2023), anche se nel lungo (2017-2022) i volumi sono cresciuti di 8 punti. La company di cui è AD Luca De Nard (a sinistra nella foto),e di cui Romolo De Camillis (a destra nella foto) è Direttore Retail, evidenza un calo del largo consumo confezionato pari al -3,9% con un incremento a valore del 10,5%. Sono ben 20.000 le aziende attive nel panorama produttivo e 330.000 i lavoratori presenti nei punti vendita in tutta Italia, con circa 400.000 prodotti acquistati dai clienti.

NIQ in occasione de Linkontro 2023, il convegno punto di riferimento per il mondo del largo consumo che riunisce esperti, accademici ed economisti per tracciare la strada del futuro del comparto, rivela l’ultimo rapporto sui consumi e le abitudini delle famiglie italiane.

 

I numeri del Largo Consumo: una filiera impressionante

Con un giro d’affari stimato di oltre 90 miliardi di euro, ben 20.000 aziende attive nel panorama produttivo e 330.000 lavoratori presenti nei punti vendita in tutta Italia, il settore registra ogni anno 4 miliardi di visite ai negozi con circa 400.000 prodotti acquistati dai clienti.

Nella Grande Distribuzione Organizzata si contano quasi 400 insegne, per oltre 200 centri decisionali, per larga parte con capitale italiano e migliaia di piccoli imprenditori proprietari dei negozi presenti in tutti i principali comuni d’Italia. Degna di nota è la continua ricerca di innovazione del comparto con circa 30.000 nuovi prodotti proposti ogni anno sugli scaffali.

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Lo stato del Largo Consumo in Italia: calano i volumi ma cresce il valore

Considerando un contesto di lungo periodo dal 2017 al 2022, i volumi hanno registrato una crescita di 8 punti, tuttavia a causa dell’inflazione, nel primo quadrimestre 2023, l’analisi di NIQ (NielsenIQ) evidenzia una contrazione dei volumi del Largo Consumo Confezionato pari al -3,9% con un incremento a valore del 10,5%.

Con un indice di inflazione pari al 14,4% le vendite di prodotti della GDO registrano dall’inizio dell’anno a fine aprile 2023 un trend positivo del 9,9%, con una variazione reale dei prezzi del -0,4% del mix del carrello della spesa (riferito ad aprile).

Nell’attuale scenario delineato da NielsenIQ le famiglie italiane prediligono più visite ai negozi con carrelli più leggeri sia per acquistare solo l’indispensabile sia per ridurre gli sprechi: infatti il consumatore italiano ha aumentato del +3,7% la frequenza di acquisto e ridotto del 7,4% il numero di prodotti nel carello. Dinamica ancora più marcata in Spagna, UK, Francia e Germania. Tuttavia, le famiglie italiane non rinunciano ai consumi fuori casa e lo dimostra il fatto che il comparto horeca da gennaio 2023 ad oggi ha registrato un +15,8%.

Screenshot 2023 05 18 at 15.14.50Volumi in calo per tutti, tranne che per la MDD

Tranne i drug il calo dei volumi è abbastanza generalizzato, con profondità diverse. La MDD in questo contesto emerge come alternativa al risparmio.

Le vendite crescono avunque con velocità differenti. I cali meno significativi si evidenziano per gli ipermercati, che tengono. La maggiore contrazione dei volumi avviene nei discount. A livello geografico la distribuzione è abbastanza omogenea, il nord ovest cede un po' di più in rapporto al resto d'Italia. Il discount è il canale più impattato dall'inflazione, oltre ad essere in difficoltà per dover gestire una tipologia di clientela tra quelle più in difficoltà, perdendo così capacità attrattiva se non riuscendo a compensare il calo dei volumi; una riduzione da non sottovalutare, anche se ci sono segnali di ripresa. 

Il prodotti del settore dei discount hanno risentito di più dell'aumento dei prezzi, e in modo più rapido, frutto del tipo di modello di business che lascia poco spazio di manovra se le materie prime aumentano. Nel futuro sarà altresì da tenere in considerazione quale indicatore primo circa la tendenza di rientro dei prezzi.

I volumi di vendita sono in calo per tutti. La pressione promozionale è in leggera riduzione, aspetto più evidente sui supermercati medio grandi.

La promozzionalità arriva da 4 anni di calo. In questo momento non è elevata, con una variazione dello -0,2% delle offerte promo. Nel contesto attuale i tagli prezzo più aggressivi si riescono a fare sempre di meno, annulando l'effetto scorta da parte del cliente che oggi è più oculato anche nell'evitare gli sprechi. Le promozioni vanno riviste in chiave strategica e come leva di posizionamento.

Gli assortimenti sugli scaffali possono essere migliorati nella tipologia di prodotti offerti. L'inflazione ha rivoluzionato le scale dei prezzi, facendo perdere ai consumatori i valori di riferimento: in questa nuova geografia del percepito si apre la possibilità per nuovi prodotti di qualità medio alta di entrare nella mente e desideri del consumatore.

L'e-commerce di fatto ha mantenuto i volumi che ha guadagnato durante la pandemia, con diverse sfaccettature. In generale si è guadagnato un ruolo grazie alla crisi sanitaria che lo ha reso una abitudine, in particolare per alcune fasce di clientela. Risulta essere il canale preferito per prodotti di fascia più alta, soprattutto per le realtà 'pure players', coloro che sono nati come venditori attraverso il digitale. L'e-commerce oggi vale circa 2,5% del mondo del confezionato.

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Romolo De Camillis (nella foto a destra in alto), Direttore Retail NIQ Italia, commenta: “Ad oggi la prospettiva economica è migliore rispetto ad un anno fa quando l’impennata inarrestabile dell’inflazione ha scosso molte famiglie italiane. Tuttavia dalle nostre previsioni, i prezzi nel corso dell’anno corrente si raffredderanno ma non torneranno agli standard precedenti. Una particolarità emersa dai dati raccolti da NIQ è che gli italiani compiono scelte virtuose per ciò che concerne i prodotti di largo consumo prediligendo la qualità seppur con qualche rinuncia in termini di quantità”.

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Luca De Nard (nella foto a sinistra in alto), Amministratore Delegato NIQ Italia conclude: “Per quanto riguarda il futuro, grazie alle analisi a livello internazionale e locale di NIQ, si prevede che nel largo consumo emergeranno alcune nuove tematiche fondamentali come la necessità di ridefinire i prezzi dei prodotti oltre che gli assortimenti, in base alle esigenze dei consumatori. Inoltre, dal punto di vista tecnologico sarà necessario implementare nuovi modelli di supply chain a supporto della filiera, così come prestare attenzione ai mercati emergenti oltre a rimodulare l’offerta di prodotti per la fascia over 60. Queste sono solo alcune delle nuove prospettive di sviluppo del business che ogni azienda del largo consumo non può ignorare e proprio in questa azione strategica NIQ può supportare il comparto grazie alla lettura oggettiva dei dati e ponderare un’azione sulla base dei cambiamenti in atto”.