
Scenari
Studio Anitec-Assinform: mercato italiano dell’AI a quota 570 mln di investimenti nel 2023 (+31%). Banking, Telco e Media i settori trainanti (+30%). Servono competenze tecnologiche, cultura aziendale e manageriale per accogliere il cambiamento
È stato diffuso oggi da Anitec-Assinform il White Paper “l’IA in azione” che traccia una fotografia dello stato attuale e delle prospettive future, del mercato delle soluzioni di IA in Italia, che nel 2023 dovrebbe raggiungere i 570 milioni di euro. Nonostante una penetrazione ancora limitata, soprattutto nelle PMI, il mercato è previsto crescere mediamente quasi del 30% annuo, toccando 1,2 miliardi di euro nel 2026.
Lo studio nasce dopo la presa di coscienza di ciò che ha rappresentato la pandemia in termini di acceleratore del cambiamento tecnologico, che offre nuove opportunità di business, ma crea anche domanda di nuove competenze. In questo contesto, il potenziale dell'IA è indiscutibile, specie pensando ai recenti sviluppi nell’ambito dell’IA generativa. Tuttavia, c'è una distonia significativa tra ciò che la tecnologia può offrire e il suo utilizzo effettivo nel panorama produttivo italiano. Secondo l'analisi, questo divario è principalmente dovuto alla mancanza di comprensione della tecnologia, alla difficoltà nel trovare competenze adeguate e a una cultura aziendale e manageriale non sempre pronta ad accogliere il cambiamento.
Per quanto riguarda i settori economici, le aree di maggiore sperimentazione per l’IA sono sicuramente nel banking e nel mondo telco e media. Entrambi i settori presentano un volume di mercato IA relativamente elevato (>80 mln) e un tasso di crescita superiore al 30%. Alcuni settori, come trasporti, utilities e servizi, hanno volume medio (30-40 mln) e una crescita più lenta rispetto alla media (<30%), mentre Sanità, Industria e assicurazioni presentano elevati tassi di crescita (>35%) e buon volume di mercato (30-50 mln). Più indietro invece il settore della Pubblica Amministrazione, con la PA Centrale più rilevante in termini di spesa rispetto alla PA Locale. Il settore pubblico sconta un ritardo dovuto a un mercato ancora immaturo (5-15 mln circa) ma presenta tassi crescita molto elevati (36 e 37% rispettivamente).

Le maggiori difficoltà che le aziende di piccole e medie dimensioni si trovano ad affrontare sono da ritrovare nella scalabilità della propria infrastruttura tecnologica, motivo per cui molto spesso si fa affidamento al Cloud.
Oggi le aziende possono: da una parte, accedere a risorse di archiviazione scalabili a basso costo per i propri dati e, dall’altra parte, sfruttare potenza computazionale per lo sviluppo di modelli di intelligenza artificiale senza doversi preoccupare di investimenti frontali sull’acquisto di hardware ad alte prestazioni.
Secondo il Rapporto “Il Digitale in Italia 2023 vol.1” il mercato italiano IA si è attestato nel 2022 a 435 milioni di euro, in crescita di oltre il 32% rispetto al 2021. Per il 2023 è stimato un volume di 570 milioni di euro che indica un tasso di crescita ancora superiore al 30% (31%). Tra il 2020 – anno della crisi pandemica – e il 2023 il mercato è più che raddoppiato (+128%). Nei prossimi anni, il mercato IA manterrà questo altissimo ritmo di crescita. Infatti, si stima che tra il 2022 e il 2026 il tasso di crescita annuo medio del mercato IA sarà del 28,9% portandolo al volume di 1,2 miliardi di euro nel 2026.
Nonostante l’elevato tasso di crescita, il mercato mostra ancora un volume abbastanza contenuto. In Italia l’Intelligenza artificiale rimane ancora scarsamente utilizzata dalle aziende, soprattutto nel segmento PMI. Secondo dati ISTAT del 2021, solo il 6,2% delle imprese con almeno 10 dipendenti ha dichiarato di utilizzare sistemi di Intelligenza artificiale, contro una media dell’8% nell’Unione europea; in particolare, la percentuale di piccole imprese (10-49 addetti) si attesta al 5,3%, contro il 24,3% delle grandi imprese (250 e più addetti).

Va sottolineato che il scarso utilizzo dei dati disponibili per le aziende deriva, sia da una mancata percezione di una loro utilità, sia da una difficoltà oggettiva di utilizzo. Inoltre, spesso i dati non sono concepiti come una risorsa ma come un by-product di un processo ed esauriscono il loro valore all’interno del processo stesso.
Anitec-Assinform sottolinea l'importanza di dare risalto alle molteplici possibilità che l'IA può offrire, soprattutto per le piccole e medie imprese (PMI), al fine di promuovere una adozione più ampia e consapevole di questa tecnologia.
Il documento (da qui) si rivolge in primo luogo a tutti coloro che sono curiosi di approfondire il tema dell’introduzione dell’IA nei modelli di business aziendali, offrendo un testo ricco di contenuti tecnici resi in modo accessibile e mutuati dall’esperienza delle aziende dell’ICT che operano in Italia. In secondo luogo, il White Paper si rivolge agli stakeholder istituzionali, coloro i quali sono chiamati a “saper maneggiare” sempre meglio la tecnologia.

