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'Wave X-Remix culture'. Famiglia, passioni e cultura al centro dell’identità degli Italiani. Cala la fiducia rispetto a ciò che si vede e si legge online: il 46% degli utenti a livello globale ritiene false la maggior parte delle notizie in rete

Sono i principali risultati della ricerca proprietaria realizzata da SPUM, network media internazionale, parte del gruppo IPG Mediabrands. Solo il 30% degli utenti in Italia (47% a livello mondiale) afferma di essere influenzato dalle opinioni condivise online, con un trend in flessione sia nel nostro paese sia a livello mondo; infine il 34% degli utenti in Italia si fida delle opinioni di blogger/vloggers sui prodotti, una percentuale più contenuta rispetto al dato global (42%).

SPUM, network media internazionale, parte del gruppo IPG Mediabrands, presenta i risultati dell’ultima edizione della ricerca proprietaria, denominata Wave X – Remix culture, dedicata allo sviluppo delle tecnologie e alle tendenze dei social media. L’ultima release pone l’accento sull’aspetto del 'Remix Culture', l’analisi delle influenze reciproche e delle ispirazioni interculturali.

La ricerca è basata su un campione di oltre 56.000 utenti attivi di internet in oltre 81 Paesi (1000 casi in Italia), attraverso una metodologia quantitativa. La ricerca evidenzia quali Paesi sono fonte di ispirazione e quali aree della nostra vita sono influenzate da altre culture. Tra i valori più importanti che formano l’identità in Italia ci sono: famiglia/tradizioni (52%), passioni personali (51%), formazione culturale (51%), salute e benessere (50%), l’importanza della scienza (47%) e le amicizie (46%).  Gli italiani sono influenzati principalmente dalla cultura del nostro Paese ma si aprono volentieri all’influenza degli Stati Uniti e guardano verso Oriente, per esempio al Giappone, soprattutto i più giovani.

Wave X – Remix culture consente di identificare e mappare i 4 macro trend che influenzano la cultura nel mondo: REGLOCALIZE – la tendenza a localizzare trend globali, RESIST la volontà di esprimere le proprie opinioni e ideologie, RECREATE, l’attitudine creativa di mixare e reinventare i trend, RETROGRADE il mindset di guardare al passato per trarne ispirazione.

Elisabetta Clementi, Strategy e Research Director di UM Italia, commenta: “Dieci edizioni di Wave ci hanno insegnato che il fenomeno social è in continua evoluzione e ridefinizione: per questo motivo Wave è un asset strategico fondamentale per monitorare i trend in atto. Wave X evidenzia che le identità culturali dei paesi sono profondamente connesse al modo di relazionarsi con le piattaforme social: definire il ruolo delle Brand in questo contesto diventa sempre più cruciale”.

Nell’attuale contesto di crescente incertezza tuttavia, le persone si fidano di meno di quello che vedono e leggono online, in particolare sui social media:

  • metà degli utenti internet in Italia (il 46% degli utenti a livello globale) ritengono false la maggior parte delle notizie che compaiono online;
  • solo il 30% degli utenti in Italia (47% a livello mondiale) afferma di essere influenzato dalle opinioni condivise online, con un trend in flessione sia nel nostro paese sia a livello mondo;
  • infine il 34% degli utenti in Italia si fida delle opinioni di blogger/vloggers sui prodotti, una percentuale più contenuta rispetto al dato global (42%).

Nonostante il calo della fiducia, il desiderio di essere connessi tramite le piattaforme social è in incremento: il senso di appartenenza generato dalle online community cresce del 5% a livello global dal 2010 (4% in Italia). Poco meno della metà degli utenti di Internet in Italia (44% vs 60% a livello globale) considera, inoltre, i social network 'parte integrante della propria vita sociale'.

I social mantengono il ruolo di enabler della propria identità sociale: non a caso le piattaforme più diffuse in Italia, Facebook e Youtube, sono ritenute dagli utenti in grado di ‘influenzare le opinioni globali’’ e, insieme a Instagram, Netflix e Spotify, capaci di ‘introdurre nuovi trend culturali’.

Liz Haas, Head of Client Insight EMEA presso UM, afferma: "La ricerca evidenzia come le notizie degli ultimi due anni abbiano reso le persone più consapevoli dei problemi relativi alla credibilità e alla trasparenza su Internet. Questo è particolarmente vero nel caso dei social media: scandali come Cambridge Analytica hanno avuto un enorme impatto sulla credibilità di ciò che si vede e si legge online. Il regolamento generale per la protezione dei dati personali (GDPR) dell’UE sta lavorando per ricostruire tale fiducia, in particolare per quanto riguarda ciò che viene fatto con i nostri dati personali, ma anche le brand avranno un ruolo chiave nei prossimi anni. È chiaro che la fiducia sta rapidamente diventando la nuova currency di Internet e le marche che possono dimostrare di operare con trasparenza e responsabilità saranno quelle ad avere maggior successo".

SP