Brand Identity

Pininfarina Group entra nel brand e packaging design con Goodmind

Guarda su ADVexpress Tv l'intervista video a Paolo Pininfarina, presidente dell'omonimo Gruppo,a Ilaria Scardovi Rossana Zappa, ad Goodmind.
 

Per fortuna di imprenditori che hanno dato al Made in Italy una chiara connotazione di stile ed eleganza, contribuendo a dare un'immagine positiva del nostro martoriato paese, ce ne sono. Uno di questi è, senza dubbio,Paolo Pininfarina, presidente dell'omonimo Gruppo, che dal car design (dove è ormai indissolubile il connubio con Ferrari) ha esteso il raggio d'azione all'industrial design, e all'architecture e interior design. 

Lo abbiamo incontrato presso la storica sede di Cambiano (Torino) per farci spiegare i motivi che lo hanno spinto ad entrare in una nuova area, quella della brand identity e del packaging design. Un ingresso avvenuto grazie alla partnership societaria con Goodmind. L'agenzia  è operativa da un anno e mezzo ed è guidata dagli amministratori delegati Ilaria Scardovi, già ad di Carré Noir, e da Rossana Zappa, in precedenza direttore marketing presso diverse aziende del largo consumo e della distribuzione.


Ne è nato un interessante colloquio a quattro che vi proponiamo in queste due clip.
Il Gruppo Pininfarina è un caso esemplare di come il design italiano rappresenti ancora un valore, anche nei mercati internazionali. Il Gruppo, infatti, ha saputo coniugare una tradizione italiana votata all'eccellenza in questo campo con l'innovazione. Oggi Pininfarina Group significa 80 milioni di fatturato, di cui il 30% proveniente dal mercato tedesco (presidiato da una società dedicata a clienti automotive con servizi di ingegneria e di prodotto) e una percentuale del 10% da attività non riferite all'auto. Con quartier generale a Cambiano (Torino) Pininfarina Group ha sedi anche a Shanghai, con un business soprattutto locale e a Miami (dove il raggio d'azione riguarda Usa e Sud America) e impiega complessivamente 700 dipendenti.

L'auto non è l'unica area di business del Gruppo, a dimostrazione, sottolinea Pininfarina, di come le potenzialità del design italiano siano molteplici, grazie alla sua estrema classicità che lo porta ad essere sempre di moda e apprezzato in tutte le sue sfaccettature, dagli abiti ai tessuti d'arredo, dall' interior design all'architettura e naturalmente all'auto. Cifra stilistica del design Pininfarina,  onsistenza e coerenza nella qualità, così come i valori dell'essenzalità, dell'eleganza e dell'innovazione che nel tempo hanno costruito la forza del marchio.

Quel che ha spinto il Gruppo ad allargare il proprio core business focalizzato sul design di prodotto al mondo dellacomunicazione, della brand identity e del packaging attraverso la partnership con Goodmind è stata la consapevolezza che le aziende per avere successo devono dotarsi di un'identità di marca forte e di brand identity definite che connotino in maniera chiara le diverse tipologie di prodotti.

La società mantieneun posizionamento ancorato al lusso di fascia alta, ma che si orienta anche al lusso accessibile, dunque aperto anche a eventuali clienti del largo consumo.

Come spiega Ilaria Scardovi, ad Goodmind insieme a Rossana Zappa, la partnership tra Pininfarina Group e Goodmind si fonda sulla convinzione che il design italiano è ancora un valore in tutto il mondo e in tutti i settori. E che lo strategic design, associato ad una buona strategia di marca, può contribuire in maniera determinante al successo di un'azienda. Ed è uno strumento distintivo da coltivare e far emergere nel 'mare magnum' della comunicazione classica e dell'innovazione digitale.
Ecco allora l'idea di miscelare le competenze delle due società e di condividere stimoli ed esperienze per produrre progetti efficaci.
 
Due gli obiettivi di questa partnership: da un lato, affrontare il mercato italiano diventando un punto di riferimento delle aziende per produrre progetti rilevanti che diano valore aggiunto ai clienti. Dall'altro, aprire rapporti di business anche all'estero, guardando con attenzione ai mercati d'oltralpe.

Ad oggi Goodmind conta su uno staff di sei persone, specializzate nella strategia di marketing, nel design (corporate, brand, packaging, retail, digital) e nella comunicazione in generale, affiancate, di volta in volta sui vari progetti, da giovani con una formazione creativa o progettuale diversa, seguendo una filosofia gestionale del lavoro che tende all’obiettivo di una progettualità di alta qualità, velocizzando i processi e la fluidità di interazione fra le competenze. In base alle esigenze dei clienti vengono creati gruppi di lavoro anche con professionisti provenienti da Pininfarina, sopratutto dall'area dell'industrial design, più affine al posizionamento di Goodmind, nel segno di un proficuo scambio di competenze e attitudini e di potenzialità di business.

Una modalità operativa, questa, sottolinea Scardovi, che sta già dando risultati soddisfacenti.
Il tutto in risposta alle esigenze delle aziende italiane che, complice la crisi, si dimostrano più coraggiose e rapide nelle decisioni e comprendono che ridefinire in maniera chiara il proprio posizionamento e la propria identità visiva sul mercato può fare la differenza.

Come detto, Goodmind guarda anche ai mercati esteri che intende presidiare con partnership locali diffuse che consentano di rispondere alle esigenze di sviluppo nei mercati internazionali sia di aziende italiane che di imprese straniere interessate al design italiano.

L'agenzia ha attivato una partnership anche con Serviceplan Group, che le consente di realizzare progetti con team di persone italiane e straniere con l’esperienza locale necessaria (nel mercato tedesco e nei mercati emergenti quali Cina, Russia). 
In Italia, con il gruppo guidato da Giovanni Ghelardi, Goodmind ha l’obiettivo di offrire progetti di comunicazione che, oltre al design, prevedano anche la comunicazione classica e digitale ( preservando la specializzazione delle specifiche competenze).

Ricordiamo che tra i clienti già nel portfolio di Goodmind ci sono Todis e Granarolo. E tra un anno l'obiettivo è di ampliare ulteriormente il parco clienti nel nostro Paese e di affacciarsi su due mercati esteri, uno dei quali potrebbe essere la Germania.