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Due milioni di persone e 50 capi di Stato in piazza a Parigi per la libertà di stampa e contro il terrorismo. Media uniti per salvare Charlie Hebdo

La marcia contro il terrorismo e a favore di uno dei principi più importanti è stato il corteo più grande nella storia francese che ha riunito in Place de la République quasi due milioni di persone, tutte con la matita in mano, e i 'grandi' del pianeta,  trasformando Parigi, per un giorno, come ha dichiarato Hollande,  "nella capitale del mondo". Intanto sono molti i giornali, le tv, le radio che in tutta Europa si sono mobilitati, anche offrendo contributi economici ( 500.000 euro dal fondo “stampa e pluralismo” e da quello  “innovazione digitale della stampa”, finanziato da Google),  per far sì che il settimanale francese prosegua le sue pubblicazioni e Visibilia si è proposta per essere licenziataria della rivista in Italia.
Il mondo si è dato appuntamento a Parigi, domenica 11 gennaio, per dire no al terrorismo e affermare il diritto alla libertà di stampa. Un corteo, uno dei più grandi nella storia francese secondo il ministero dell’Interno, ha riunito in Place de la  République quasi due milioni di persone, tutte con la matita in mano, e oltre 50 capi di Stato e di Governo, in ricordo delle vittime della strage di Charlie Hebdo. A sfilare accanto a Hollande, Sarkozy, il palestinese Abu Mazen e l'israeliano Benjamin Netanyahu, il presidente ucraino Petro Poroshenko e il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, il re Abdallah II di Giordania con la regina Rania e il premier turco Ahmet Davatoglu, Angela Merkel e il nostro Premier Matteo Renzi, David Cameron e Marano Rajoy. Assenti Putin e Barack Obama.

Oltre tremila le unità delle forze dell’ordine impegnate per la sicurezza di questo evento che, come ha dichiarato Hollande ha fatto di Parigi, per un giorno, "la capitale del mondo".
A dimostrazione che la libertà di espressione resta un valore fondamentale, da affermare e difendere, uniti. Media compresi.

La marcia per la libertà di stampa è stata anche un evento mediatico e  lo 'Speciale Tg1: Marcia contro il terrore' in onda domenica ha ottenuto 2.991.000 ascoltatori (15.92% di share).

Prima del corteo,  i ministri dell'Interno e della Giustizia Ue e Usa  si sono riuniti a Parigi per mettere a punto nuove misure di lotta al terrorismo. E al termine dell'incontro, i ministri hanno concordato sul fatto che sia "indispensabile" la collaborazione con gli operatori Internet per identificare e ritirare rapidamente i "contenuti che incitano all'odio e al terrorismo".
"Abbiamo sottolineato con forza il bisogno di una maggiore cooperazione con gli operatori del settore Internet per garantire la segnalazione e il ritiro dei contenuti illeciti e in particolare dei contenuti che fanno apologia del terrorismo o incitano alla violenza o all'odio", ha spiegato il ministro degli interni francese Bernard Cazeneuve, precisando che delle iniziative in tal senso sono già state avviate dalla Commissione europea.

I media in tutto il mondo  hanno fatto fronte comune a favore di Charlie Hebdo. In Francia, ad esempio,  Liberation ha offerto la propria sede alla redazione del quotidiano francese per continuare il lavoro. Le Monde, Radio France e France Tv hannno 'prestato'  i loro giornalisti al giornale satirico francese e versato una somma di 250.000 euro a supporto. Il  magazine Usa ‘The New Yorker’, per il numero in edicola il 19 gennaio 2015 ha deciso di pubblicare in copertina un disegno dell’artista Ana Juan, che raffigura  una Tour Eiffel, simbolo di Parigi e della Francia, la cui struttura  prende la forma di una matita da disegno. Google ha donato 250.000 euro a Charlie Hebdo. Il motore di ricerca ha messo a disposizione la cifra grazie al suo fondo per l’innovazione della stampa per facilitare la ripresa delle pubblicazioni del giornale. Inoltre il giornale riceverà un contributo di 500mila euro anche dal fondo “stampa e pluralismo”, gestito dagli editori.


Casi di vicinanza alla rivista francese non sono mancati neanche in Italia, dove, come pubblicato oggi da ADVexpress (leggi  news) Visibilia Editore ha proposto che in ogni Paese Europeo ci siano editori coraggiosi che diventino licenziatari di Charlie Hebdo in modo che il settimanale diventato simbolo della libertà abbia la possibilità di diffondersi oltre i confini francesi e si moltiplichi in tutta Europa. Visibilia  ha già avviato i contatti per essere partner in Italia.

ENPA, l’associazione europea degli editori di quotidiani, ha espresso con fermezza il suo disprezzo per l'atto terroristico alla rivista satirica, definendolo "un attacco alla libertà di espressione e di stampa, principio fondamentale e pilastro della democrazia europea".

Corriere della Sera ha pubblicato il libro “Je suis Charlie. Matite in difesa della libertà di stampa”, nelle edicole 14 gennaio nel Nord Italia e dal 15 gennaio in tutta Italia, con Rizzoli Lizard nelle librerie. E i proventi della vendita, annuncia Rcs, sono destinati alla redazione di Charlie Hebdo.

Repubblica ha dedicato alla strage di Parigi un’edizione speciale dell’inserto settimanale La Domenica con approfondimenti e riflessioni di intellettuali e scrittori, da Umberto Eco che dialoga con Francesco Merlo a Roberto Saviano, da Bernard Guetta a Mario Vargas Llosa, e con una selezione delle vignette di Charlie Hebdo.

Mercoledì 14 gennaio il nuovo numero di Charlie Hebdo sarà in tutte le edicole italiane in allegato a il Fatto quotidiano.

Grazie anche ai contributi e agli aiuti ricevuti e al grande coraggio della redazione, il  numero di Charlie Hebdo, in edicola mercoledì avrà una tiratura di un milione di copie, contro le 60.000 abituali. Ecco a lato l'immagine della copertina che vedremo mercoledì. "Vi faremo ridere perché abbiamo pianto abbastanza" ha anticipato la redazione della rivista

“Hanno voluto uccidere Charlie. Non solo non ci riusciranno, ma vogliamo che Charlie Hebdo esca più forte da questa tragedia”, ha dichiarato l’amministratore delegato della rivista, Francis Morel, come riporta Les Echos.


EC