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Forum WPP-Ambrosetti. De Molli: per l'Italia la partita della ricrescita si gioca nella ripresa degli investimenti esteri
"Ogni 10% in più di investimento diretto estero in Italia genera in un triennio un +1,6% di spese in comunicazione" ha sottolineato il Managing Partner The European House Ambrosetti al Forum organizzato a Milano con il Gruppo WPP. Osservando che se il Bel Paese riuscisse a catalizzare altri 250 mld annui di budget esteri potrebbe rigenerare un significativo flusso per la crescita. Si stima che se il mercato italiano fosse attrattivo quanto Francia, Germania e Spagna, in tre anni il mercato della comunicazione potrebbe sviluppare un potenziale di crescita fino a 1,6 mld di spesa, un grande valore che farebbe spazio a nuovi posti di lavoro, ripresa dell'ottimismo e dei consumi.
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Ma nello scenario italiano ci sono differenze neimedia e nei settori.
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Uno dei grandi cambiamenti in corso riguarda la mappa dei grandi spender: la spesa media per ciascuno diminuisce più del calo del mercato, i primi quindi big costituiscono solo il 20% della spesa complessiva in comunicazione e nello scenario si affacciano investitori più piccoli.
Tra i settori a gennaio - agosto 2014 Finanza e Assicurazioni confermano il trend positivo (rispettivamente +21,1% e +6,3%); l'Industria segna +31,7%, la Distribuzione +8,4%, gli Alimentari +4% per un totale di oltre 91 mln di euro, ma questo incremento non basta a riequilibrare la frenata significativa delleTelecomunicazioni (-28,6%) pari a circa 92 mln.
Ogni 10% in più di investimento diretto in Italia genera in un triennio un +1,6% di spese in comunicazione. Negli ultimi dieci anni lo Stivale ha attratto in media 275 mld di capitali esteri, con una crescita media del 4% negli ultimi cinque anni. Ma non è sufficiente osserva De Molli, poiché il dato medio di Germania, Francia e Spagna è doppio rispetto al nostro. Per non parlare del Regno Unito con oltre un trilione di dollari di investimenti esteri.
Se il Bel Paese riuscisse a catalizzare altri 250 mld annui di budget esteri potrebbe rigenerare un significativo flusso per la crescita del Paese sottolinea il manager.
Sarebbe un grande valore e un'opportunità per tutto il mercato, che farebbe spazio a nuovi posti di lavoro, ripresa dell'ottimismo e dei consumi.
Ma come rendere l'Italia attraente per i capitali esteri? Come indica una Survey presentata al Forum di Cernobbio, racconta il Managing Partner The European House Ambrosetti , i fattori principali sono, nell'ordine, il rispetto e i tempi della giustizia, la flessibilità del lavoro, il costo complessivo del lavoro, l'ecosistema dell'innovazione e della tecnologia.
EC