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Gruppo Serviceplan, l'indipendenza è innovazione

In occasione della decima edizione dell'Innovation Day, organizzato dal Gruppo Serviceplan a Monaco di Baviera lo scorso 25 settembre, abbiamo intervistato il top management dell'agenzia fieramente indipendente, che ha fatto della casa della comunicazione un approccio al mercato vincente. Con una chiusura del precedente esercizio a +17% e la previsione di raggiungere un ulteriore 15/20% nell'anno prossimo, il Gruppo mira ad essere presente con 25 sedi nel mondo dove già opera con 2.200 dipendenti. In Italia sbarca Mediaplus. 
 
L'appuntamento di quest'anno all'Innovation Day (leggi news), organizzato giovedì 25 settembre presso l'headquarter di Monaco di Baviera dal gruppo di comunicazione indipendente Serviceplan è stato davvero speciale. Si è trattato, infatti, della decima edizione di un evento che ha inteso offrire a clienti e dipendentiuna visione sulle diverse frontiere e i diversi ambiti in cui si esprime l'innovazione. Un traguardo importante per un'agenzia che dalla Baviera, dove è stata fondata 45 anni fa dalla famiglia Haller, è riuscita a ritagliarsi un ruolo da protagonista nello scenario internazionale della comunicazione, con un fatturato di 260 milioni (+ 17%) e 2200 addetti distribuiti tra gli uffici in Germania (Monaco, Amburgo, Berlino, Brema Francoforte e Colonia) e quelli di Zurigo, Vienna, Milano, Bruxelles, Mosca, Nuova Delhi, Seul e Pechino.



Advexpress ha partecipato all'evento e ha colto l'opportunità per intervistare le due generazioni della famiglia, Florian, e il fondatore dell'agenzia, il padre Peter Haller. A questi aggiungiamo gli interventi di Florian von Hornstein, partner del Gruppo, e di Giovanni Ghelardi, ad e partner della sede di Milano.


Il modello della casa della comunicazione

Partiamo dalla domanda sull'impatto che l'innovazione ha avuto nella società e nell'industria della comunicazione. "È stato fortissimo - afferma Florian Haller (foto 2),-, e oggi lo è ancora di più. È accaduto che l'economia e il business stesso delle agenzie si sono internettizzati. Si veda quello che sta succedendo nei media con la digitalizzazione dei processi di acquisto e di vendita degli spazi pubblicitari. Oggi in Germania il 20% degli investimenti in comunicazione si riversano sulla rete, a esclusione di Google ovviamente. Anche i mezzi tradizionali stanno cercando di adeguarsi al cambiamento".

In un intervento della mattinata è stato affermato che se l'innovazione che avviene fuori dalle aziende è più veloce di quella che si esprime all'interno significa che la fine è vicina. Credete di essere al passo con l'indice di innovazione che sta cambiando il mondi della comunicazione?
"Certamente. Per noi innovare il business delle agenzie significa creare un modello che esportiamo in tutte le nostre sedi. Il modello si chiama casa della comunicazione, un tetto sotto il quale i nostri clienti, acquisiti e nuovi, possono trovare tutti i servizi necessari per sviluppare il loro business: la creatività, il media, gli eventi, la shopper experience, il design, e una grande competenza digitale".

La scelta di rimanere indipendenti, di non quotarsi in borsa, può essere considerata una scelta innovativa oggi? "Si, senza dubbio. Per tre buoni motivi, in primo luogo perché da indipendenti il business è più divertente, libero da obblighi nei confronti di qualcuno dall'altra parte del mondo, nei confronti degli azionisti o degli analisti finanziari. In secondo luogo perché l'indipendenza ci permette di distribuire quote ai nostri partner, renderli partecipi e protagonisti del business in prima persona. In terzo luogo, l'indipendenza ci permette di essere più veloci dei grandi gruppi finanziari della comunicazione".

Volendo usare una metafora animale come vi identifichereste, anche nei confronti dei vostri competitor? "Direi che le grandi holding sono gli elefanti, a noi piace considerarci dei leopardi, agili, forti e veloci. A differenza degli altri, degli elefanti che sono pesanti, defocalizzati, e non strutturati secondo le nuove esigenze dei clienti". Al di là della metafora anche con gli elefanti, come vederemo nel corso dell'intervista, è possibile stringere accordi.

Quale valore ha la creatività oggi per un'agenzia di comunicazione come la vostra?
"È sempre stato un valore molto importante, e oggi lo è ancora di più proprio perché l'ambiente è assai più complesso di prima. In questo contesto la creatività è fondamentale perché le marche possano essere rilevanti per i consumatori".
Eppure, per molti clienti la creatività viene percepita come una sorta di commodity, e quindi non sono disposti a pagarla per il valore che merita. "Vero, è sempre una guerra, ma se noi non riuscissimo a farci riconoscere il giusto valore saremmo morti".

Perché i clienti scelgono voi? "Perché, come dicevo, decide di sposare un approccio integrato".


La crescita avviene anche grazie ai clienti già in portafoglio

A conforto delle parole di Florian Haller interviene un altro Florian, di cognome von Hornstein (foto 3),  partner della holding di controllo Serviceplan. "La crescita del business registrato nell'ultimo anno fiscale, chiuso a giugno 2014 con 260 milioni di fatturato, è stato davvero importante, con un risultato del +17 %, soprattutto grazie ai clienti già in portafoglio, che hanno investito di più grazie alla nostra proposta integrata e ai servizi che si trovano all'interno di ciascuna delle case della comunicazione sparse in Europa e nel mondo". Tra i clienti più importanti von Hornstein cita Bmw, Lufthansa, Metro, Continental. Mentre, tra le recenti acquisizioni annovera Metro e Google.


Prossima tappe, l'apertura in Inghilterra, consolidamento in Russia e previsione di un incremento di fatturato del +15/20%

E per il futuro quali iniziative ha in cantiere Serviceplan? Lo chiediamo al fondatore, Peter Haller,
(foto 4), ancora molto attivo sul business e rivolto con grande interesse all'evoluzione della sua creatura.
"La nostra prossima tappa sarà l'apertura in Inghilterra dove stiamo valutando due alternative, che rappresentano anche il nostro modo di operare. Aprire un ufficio ex novo con il coinvolgimento di professionisti noti e stimati a livello locale o entrare in partnership con qualche agenzia locale". Altra area importante è l'est Europa. "In virtù delle peggiorate condizioni economiche oggi si possono cogliere opportunità interessanti in Russia, dove siamo in trattative con un'agenzia. Vedremo. Intendiamo esportare il nostro modello in 25 paesi".
Non solo nuovi uffici e nuove acquisizioni ma anche sviluppo di nuove aree di business sono nel mirino di Serviceplan. Già 800 persone nel Gruppo lavorano sul digitale. Ed è notizia recente l'acquisto di un importante e commerce provider. Un'acquisizione che, secondo le stime di Haller, dovrebbe portare a un incremento del 15/20% del fatturato.
In un contesto in cui il rapporto tra cliente e agenzia è sempre più a breve termine, spesso limitato alla singola campagna, la fidelizzazione diventa un fattore determinante per la stabilità dell'agenzia.
"Per questo motivo - afferma Peter Haller - il settore della produzione e il media garantiscono un rapporto più continuativo con i clienti che ci concedono contratti più a lungo termine. A Monaco abbiamo un centro capace di fare adattamenti globali delle campagne, e questo rappresenta per noi un grande punto di forza. Anche il media assolve alla stessa funzione. Pur essendo da soli la sesta realtà media in germani, abbiamo deciso di allearci con Interpublic nella società Magna Global Mediaplus, che ci mette insieme a Universal e Initiative per rafforzare il nostro potere d'acquisto". Entro fine anno o a inizio 2015, come anticipato da ADVexpress nello stesso giorno dell'Innovation Day di Monaco (leggi news), Mediaplus sbarcherà anche in Italia.


Dall'headquarter alla sede italiana. All'Innovation Day di Monaco abbiamo raccolto l'opinione di Giovanni Ghelardi (foto 5), ceo della sede italiana di Serviceplan Group.
"Seguire L'evoluzione innovando è fondamentale per tutte le aziende, e lo è a maggiore ragione per noi che facciamo dell'indipendenza un valore che ci distingue nello scenario competitivo e che rende il clima interno positivo e perché no, rende divertente e aggiunge passione a quello che facciamo".


Serviceplan Italia, un progetto in continua evoluzione

Da Family company a partner locali: anche in Italia abbiamo costruito un gruppo di partner, come Sara Baroni, ad e partner di Planet, Nicola Pardelli ad e partner di Serviceplan Group, Sandro Gorra, presidente partner e direttore creativo del gruppo, e Andrea Malgara, già partner della holding media, che ha preso la responsabilità di Mediaplus Italia. Il modello funziona con la stessa logica della casa della comunicazione con competenze diverse e specializzazioni indipendenti che lavorano insieme per costruire un unico progetto che di volta in volta si adatta a ciò che il cliente e il mercato richiedono. Un progetto sempre in evoluzione che già conta 70 persone, che ha ottenuto riconoscimenti come l'Agenzia Emergente assegnato agli NC Awards, e che investe nell'innovazione come testimoniato dagli eventi su Twitter, Facebook, la comunicazione mobile e il digital retail. Il prossimo evento a novembre dedicato alla creatività della comunicazione del mondo health and life, ossia al benessere e le dinamiche creative nella comunicazione di questi prodotti. Settore in cui Serviceplan gestisce clienti com Pfizer, Humans, Corman, Alpha Wassermann J&J, ecc.. Insomma, il progetto Serviceplan Group va avanti, e ne sentiremo ancora parlare molto presto.


Salvatore Sagone