Live Communication
IF! Italians Festival. Grizzanti (Univisual): la marca come fattore critico di successo
Il primo prodotto che ogni azienda dovrebbe vendere è la propria marca. Solo attraverso un brand forte, dotato di un’identità riconoscibile e adeguatamente sedimentata nella mente delle persone, è possibile distinguersi sul mercato dai molteplici concorrenti che propongono prodotti o servizi simili. Il tema è stato al centro di un workshop svoltosi nell’ambito dell’IF Italians Festival.
Il prodotto non basta più a garantire lo sviluppo di un’azienda. Nell’epoca della riproducibilità tecnica di qualsiasi cosa, tutti i settori merceologici hanno raggiunto una situazione di sostanziale omologazione dell’offerta. Per raggiungere una differenziazione credibile rispetto alla concorrenza è necessario puntare su qualcos’altro.
Come spiegato da Gaetano Grizzanti (in foto), ceo e identity strategy director Univisual, in un workshop svoltosi nell’ambito dell’IF Italians Festival, questo qualcos’altro è la marca. Per distinguersi occorre puntare sul potere differenziante della marca e sulla sua capacità di coinvolgere emotivamente le persone, evocando un insieme di valori distinti dal prodotto offerto. Per raggiungere questo obiettivo, come indica Grizzanti, la marca deve dotarsi di un’identità credibile e autonoma.
Si arriva così al concetto fondamentale di Brand Identity, espressione con la quale ci si riferisce a quell’insieme di codici interlinguistici (visuali, testuali, verbali, ecc.) che hanno il compito di rendere riconoscibile il brand e di costruire una memorizzazione differenziante. Detto in altre parole, la brand identity ha a che vedere con il modo in cui una marca si pone in pubblico, evocando l’unicità del proprio posizionamento, grazie a una visione totalmente rinnovata rispetto al passato.
In questo senso, come ben spiegato da Grizzanti nel suo libro ‘Brand-Identikit’ (pubblicato dalla Fausto Lupetti Editore - apri la gallery fotografica per vedere la copertina) la marca si configura come quell’entità concettuale che, presidiando il territorio mentale degli individui, evoca un insieme di valori predefiniti, profilando così la personalità sul mercato.
Secondo questo approccio, il brand diventa, pertanto, l’asset principale a disposizione per lo sviluppo del valore d’impresa. La marca conferisce, infatti, il potere di differenziare se stessa e, di conseguenza, l’azienda e i suoi prodotti da ogni possibile imitazione.
Mario Garaffa
Come spiegato da Gaetano Grizzanti (in foto), ceo e identity strategy director Univisual, in un workshop svoltosi nell’ambito dell’IF Italians Festival, questo qualcos’altro è la marca. Per distinguersi occorre puntare sul potere differenziante della marca e sulla sua capacità di coinvolgere emotivamente le persone, evocando un insieme di valori distinti dal prodotto offerto. Per raggiungere questo obiettivo, come indica Grizzanti, la marca deve dotarsi di un’identità credibile e autonoma.
Si arriva così al concetto fondamentale di Brand Identity, espressione con la quale ci si riferisce a quell’insieme di codici interlinguistici (visuali, testuali, verbali, ecc.) che hanno il compito di rendere riconoscibile il brand e di costruire una memorizzazione differenziante. Detto in altre parole, la brand identity ha a che vedere con il modo in cui una marca si pone in pubblico, evocando l’unicità del proprio posizionamento, grazie a una visione totalmente rinnovata rispetto al passato.
In questo senso, come ben spiegato da Grizzanti nel suo libro ‘Brand-Identikit’ (pubblicato dalla Fausto Lupetti Editore - apri la gallery fotografica per vedere la copertina) la marca si configura come quell’entità concettuale che, presidiando il territorio mentale degli individui, evoca un insieme di valori predefiniti, profilando così la personalità sul mercato.
Secondo questo approccio, il brand diventa, pertanto, l’asset principale a disposizione per lo sviluppo del valore d’impresa. La marca conferisce, infatti, il potere di differenziare se stessa e, di conseguenza, l’azienda e i suoi prodotti da ogni possibile imitazione.
Mario Garaffa