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"United For Respect". IAB Italia, UNA, ADCI e OBE insieme per lo sviluppo di una D&I che favorisca le persone e il business. In collaborazione con Valore D e Methodos
Ore 11e30 va in scena sul palco dell'IF Arena (Teatro Franco Parenti Milano) un momento di riflessione critica voluto da OBE, IAB Italia, UNA e ADCI, riunite per condividere la proposta di un percorso che renda gli ambienti di lavoro rispettosi, inclusivi e capaci di valorizzare al meglio le diversità.
L’industria della comunicazione è decisa a promuovere un necessario cambiamento culturale, e la volontà è chiara e diretta al futuro. Lo confermano le parole espresse alla platea dai partecipanti alla tavola rotonda dal titolo “United For Respect” moderata da Annalisa Monfreda, Giornalista e co-founder di Rame.
Per Laura Corbetta, Presidente OBE - Osservatorio Branded Entertainment: “Dobbiamo prenderci la responsabilità e dare testimonianza che la nostra comunità, l'intera società sta esprimendo una urgenza. Vogliamo ricostruire un clima di fiducia assecondando una trasformazione culturale e necessaria, ineluttabile, che richiederà tempo, lavorandoci tutti assieme.”
Una prima azione del tavolo in questa direzione è stata la misurazione dello stato di inclusione attuale, avvenuto tramite un sondaggio che ha coinvolto esperti del settore della comunicazione, il quale ha mostrato uno scollamento tra il forte interesse individuale a rendere gli ambienti lavorativi più inclusivi e l'interesse aziendale.
Stefania Siani, Presidente ADCI, ha posto l'attenzione alla mancanza di figure apicali nei settori della comunicazione, questo perché: “Non abbiamo sufficientemente mappato il talento femminile. E questa è una colpa. Dobbiamo fare emergere questi talenti, lottare per fare emergere il talento di tutti, che non ha generi e sul quale si basa il nostro business.”
Il partner, CEO e CCO di Serviceplan Italia sostiene la necessità di inserimento di una quota rosa nei board aziendali che, per quanto risulti essere una misura forzosa, serve da monito, nonché elemento acceleratore del cambiamento.
Anche Davide Arduini, Presidente UNA, ribadisce l'impossibilità di tollerare comportamenti lesivi, in qualsivoglia forma e misura, della soggettività della persona. “A breve il tavolo produrrà una Carta della Comunicazione” volta a contribuire al cambiamento. Nei prossimi giorni l'associazione ne darà notizia.
“Vogliamo che le aziende diventino luoghi di valorizzazione personale, per attrarre i talenti. Ognuno con il proprio passo o modo. L'Italia su gender gap e inclusione è molto indietro, al 79 posto della classifica globale, a causa di una tradizione culturale patriarcale che determina modelli e stereotipi che vivono nella realtà.” ha dichiarato Barbara Falcomer, Managing Director di Valore D che, assieme alla realtà rappresentata da Filippo Muzi Falconi, Partner & CEO Methodos, sono le due entità scelte dalle quattro associazioni per incentivare il cambiamento del settore della comunicazione verso una inclusività che, oltre ad essere giusta, vada a beneficio della qualità del business.