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Back to the Future: tra uomo e tecnologia, verso una nuova razza 'aumentata'
Guardare al futuro per prepararsi ad affrontarlo. Questa l'idea alla base dell'incontro Back to the Future, organizzato oggi, 12 luglio, a Milano da IAA.
Protagonista Mattia Crespi, che si definisce futurologist & tecnology evangelist e che nel suo intervento ha messo in luce alcuni dei principali trend che caratterizzeranno lo scenario mondiale nei prossimi anni.
"Innanzitutto oggi viviamo in un mondo in cui la tecnologia è ovunque, in ogni momento - ha detto Crespi - . Inoltre, si sta aprendo l'era dell'Internet of Things, che prelude al passaggio dagli oggetti connessi agli oggetti intelligenti e dunque all'Internet of Action".
"Dai sistemi centralizzati, di cui sono espressione mezzi come la tv e il telefono, si è passati ai sistemi decentralizzati, tipici di web e social media, e il prossimo passaggio sarà ai sistemi distribuiti, propri della realtà aumentata e virtuale, dove avvengono continui scambi di connettività".
Tutto questo ha alcune conseguenze già evidenti nel presente e che lo saranno ancora di più nel prossimo futuro.

La prima è la mancanza di fiducia nelle Istituzioni tradizionali e nell'Autorità centralizzata, che porta alla ridefinizione del tessuto sociale ma anche delle strutture di potere e del sistema dei media.
Inoltre, cambia il concetto di identità perché oltre all'identità reale c'è quella virtuale. E anche l'idea di famiglia e le tradizioni sono oggi profondamente diverse rispetto al passato.
E ancora, siamo nell'era del machine learning e dell'intelligenza artificiale, che faranno evolvere qualsiasi business model, e viviamo in un mondo meno sicuro, sia per gli individui che per le informazioni, che possono essere meno facilmente protette se il sistema è distribuito. La sovrabbondanza di informazioni determina anche fenomeni come la Community Driven Censorship, ovvero la censura da parte delle persone che, bisognose di una maggiore semplicità, alla fine selezionano le informazioni, scegliendo di limitarsi a una conoscenza parziale.
Un'ulteriore tendenza del prossimo futuro è costituita dalla Blockchain, che regolerà le transazioni e i mercati, garantendo la fornitura di servizi.
Si dovranno poi fare i conti con la hyper globalization. "Ci riferiremo ai diversi mercati come a mercati a delta alto o a delta basso, senza più distinguere tra mercati maturi o non", ha detto Crespi.
Grazie all'intelligenza artificiale e ai dispositivi wereable, avremo inoltre a disposizione sempre più dati relativi a noi e alla nostra salute, grazie ai quali potremo prevenire o curare patologie in modo più efficace. E' il tempo della Science of Wellbeing.
Infine, non dobbiamo dimenticarci che il nostro pianeta sta diventando sempre più pericoloso. "Siamo sempre di più con meno risorse a disposizione e dobbiamo far fronte con cambiamenti climatici importanti, che ci costringeranno a vivere in modo diverso", ha sottolineato Crespi.
Insomma, un quadro un po' inquietante, in merito al quale Giorgio Brenna, presidente di Leo Burnett, e Anastasia Buda, corporate citizenship di Samsung Electronics Italia, hanno fatto alcune riflessioni interessanti.
"Queste tendenze hanno un impatto diretto sulla nostra industry, dal momento che la comunicazione agisce proprio sui sentimenti e i comportamenti delle persone. Personalmente credo la chiave stia nel bilanciamento tra i due aspetti, quello umano e quello tecnologico - ha detto Brenna - . Tim Cook ha dichiarato recentemente che la tecnologia deve servire l'umanità e anche altri stanno riportando l'attenzione nei confronti dell'uomo. Credo che la tecnologia sia importante ma che non debba prendere il sopravvento sulle persone".
D'accordo anche Buda, che ha raccontato come nell'approccio di Samsung siano proprio gli individui ad essere al centro. "I consumatori oggi sono più consapevoli e costruiscono con i prodotti un rapporto sempre più personale e confidenziale - ha detto la manager - . Per questo motivo quando si comunica le persone devono essere il fulcro di ogni strategia".
"Al cuore della nostra industry ci sono le persone, non la tecnologia - ha ribadito Brenna - . Negli ultimi 25 anni la rivoluzione tecnologica è stata completamente ignorata, si è continuato a fare comunicazione tradizionale e ora si sta cercando di recuperare il gap in poco tempo, ma questo non significa che i nuovi strumenti e le nuove piattaforme potranno sostituire il lavoro dei creativi. Putroppo, dal momento che manca una conoscenza approfondita di ciò che la tecnologia può fare nel nostro settore, spesso si creano misunderstanding, ma la tecnologia non si sostituirà all'uomo".
"In realtà, è sbagliato parlare di dicotomia uomo/tecnologia - ha sottolineato Crespi -. Il punto è che la tecnologia sarà sempre più integrata nell'uomo, tanto che alla fine sarà difficile distinguere dove finisce l'uno e comincia l'altra. Quella che sta nascendo è una nuova razza di individui, che potremmo definire 'aumentata'".
E in tutto questo, che fine farà la creatività? Diventerà anch'essa soltanto tecnologica? "Oggi abbiamo a disposizione un'infinità di dati e tool che ci consentono di identificare con precisione il nostro target e dunque di comunicare in modo più efficace, ma la creatività è un'alchimia e non è un meccanismo spiegabile. E' innovazione che va al di là delle macchine".
In un futuro ormai prossimo, difficile prevedere quale sarà la professione vincente. "Imparare - ha detto Crespi - . In the future learning is earning, chi avrà voglia di mettersi in gioco e non smetterà di imparare avrà la meglio".
Serena Piazzi