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Netcomm Forum 2022. Offerte semplici ma strutturate, autenticità, deal e AR: questi gli asset per essere efficaci con la Gen Z. Parola di Klarna, Triboo, Scuolazoo e Snapchat
“Il nuovo nome del digital commerce è organizzazione della domanda” è così che Debora Rosciani, Giornalista di Radio24, ha inaugurato il roundtable, tenutosi nell’ambito del Netcomm Forum 2022, di cui ADC Group è media partner, dedicato alle nuove direttive e alle ultime tendenze utili per competere nel mercato globale in un momento particolare di innovazioni dovuto ai cambiameti degli ultimi anni e all'entrata in scena di un nuovo consumer: la Gen Z.
In una fase di ritorno alla normalità stanno emergendo nuove caratteristiche e nuovi atteggiamenti: “Da un lato gli utenti vogliono offerta e organizzazione semplificate ma sempre strutturate. Dall’altro i canali non sono in contrapposizione ma si integrano, infatti i telefoni vengono usati dagli acquirenti direttamente in negozio per trovare ispirazione e la sfida è capire il modo di integrare le tecnologie in un’unica app” ha affermato Francesco Passone, Head of Southern Europe di Klarna- "Più del 60% degli utenti vorrebbe un'app unica per l' esperienza di shopping” ha aggiunto il manager mostrando un dato molto rilevante sulla volontà degli user di trovare tutto in un unico posto in maniera semplice e veloce.
In particolare, durante il talk, è emerso come questi comportamenti siano punti di riferimento da tenere in considerazione soprattutto quando si parla con la Generazione Z, che risulta essere un fenomeno a cui bisogna prestare particolare attenzione data la netta differenza rispetto alle generazioni precedenti: “Noi lavoriamo molto sui profili di uso dei giovani utenti che comprano direttamente dai social. Questa generazione ha delle peculiarità: è più individualista, mentre i millennials sono collaboratori. È iper severa, esigente, veloce, multitasking perché è nata nei social ed è la prima generazione davvero globale, con lo stesso comportamento di acquisto basato sul deal, cioè sul fare un affare” ha affermato Riccardo Maria Monti, Presidente di Triboo.
Anche nell’evoluzione delle nuove piattaforme, bisogna sempre tenere a mente le esigenze di questi nuovi utenti che stanno diventando sempre più presenti nel mercato globale e che iniziano a trainare comportamenti d’acquisto di cui le aziende non possono non tener conto se intendono far parte del futuro. L’esempio del pay later è una rivoluzione di cui non si è ancora capita la portata ma che risulta essere particolarmente rilevante per questi utenti dei quali le aziende devono saper soddisfare le esigenze: “nell'e-commerce tradizionale esiste la possibilità dell’abbandono per i prezzi alti mentre il pay later non lo consente” afferma Monti “questa generazione non ha i mezzi per i grandi acquisti e di questo aspetto bisogna tenere conto".
Non è semplice per le aziende comprendere in che direzione andare soprattutto perché la Gen Z è refrattaria a essere profilata: “L’utente della gen z ha la tendenza a scappare dalla profilazione e la macro regola è costruire un percorso di fiducia e portarlo ad apprezzare l’affare, così il brand può concludere la transazione” -ha affermato Giuseppina Petrina, Branded Content coordinator di ScuolaZoo -, “bisogna capire quando comunicare il valore di brand e non il prodotto” aggiunge “e comunicare in maniera schietta e autentica per essere ingaggianti".
Anche l’AR è tra le frontiere che più fanno leva sull'engagement. Questa tecnologia che all’inizio sembra un “gioco” finisce per essere uno dei mezzi più potenti che le aziende possono utilizzare soprattutto nello shopping: “Il 74% degli utenti finalizza acquisti grazie all’AR, si tratta di un consumer behavior che rappresenta un’esperienza. I consumatori usano l’AR per scoprire i brand, i prodotti e fare prove di acquisto e le aziende devono saper utiilzzare questa leva" ha dichiarato Max Rivera, Global Business Expansion di Snapchat .“ Bisogna iniziare a costruire il futuro su queste tecnologie” ha concluso il manager.