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Space Available in Cannes/4: Al Festival, Manifestare Ecologismo porta Leoni. I Manifestanti Veri, però, li porta via la polizia

Diaferia prende spunto dall'azione effettuata dai manifestanti di Extinction Rebellion sul Red Carpet a Cannes per parlare di climate change per riflettere sul Civil Advertising e su quelle campagne con cui le aziende provano a cambiare le cose intervenendo nelle questioni ambientali e sociali, dall'Inquinamento alla raccolta differenziata, cercando di costruire cambiamenti nei comportamenti delle corporation e dei consumatori finali.

C'è sempre una prima volta per tutto. Così, dopo aver visto l'ultima edizione del Festival a Venezia nel 1983, ho avuto la fortuna di vedere la prima volta in cui il Festival perde la verginità: quella sociale. In pochi minuti e sulla scalinata più prestigiosa, quella che conduce dall'esterno del Palais al Grand Auditorium. Dove le star del cinema mondiale si fermano per farsi fotografare, ieri pomeriggio un gruppo di una ventina di manifestanti di Extinction Rebellion ha conquistato con un blitz il Red Carpet. Volevano parlare di Climate Change e di quanto le marche e le agenzie possono fare sul tema. Non solo non sono stati ascoltati da nessun CEO di network, ma anche la loro “operazione visibilità” è passata un po' sfocata. Infatti con altrettanta rapidità gli uomini della sicurezza si sono messi davanti ai barricaderi, impedendo che le foto ed i filmati diventassero storici come quelle di Tien An Men. Ma sopratutto la polizia in quattro minuti quattro è intervenuta e ha fisicamente ammanettato e rimosso il gruppo di ecologisti. Chapeau comunque ai ragazzi che sono riusciti a superare le misure di sicurezza antiterrorismo di prim'ordine.

Vediamo però di trarre qualche considerazione sul nostro lavoro anche da questo piccolo e inatteso show.

Prima Morale di comunicazione. Cari manifestanti, meglio i Friday For Future di Greta Thumberg: più sicuri e nella legge, finiscono sui giornali con tutta l'attenzione del caso.

Seconda morale di comunicazione. Facile attaccare la pubblicità che parla di temi ecologisti, perchè il peccato originale del consumismo non lo cancella nessuno. Eppure, chi predica la decrescita dolce non ha ancora dimostrato che quella visione funzioni davvero.

Terza Morale di Comunicazione. Non è stato comunque saggio per gli organizzatori proporre questa edizione del Festival come quella più verde ed efficace della storia. A cominciare dalla borsa del delegato, in cui non c'era più un foglio di carta e campeggiava solo una borraccia di design spagnolo, la Closca Water, che avrebbe dovuto far risparmiare il consumo di 150 mila bottiglie di plastica in una sola settimana. In Verità, non ho visto nessuno con la salvifica bottiglia in mano.

A questo aggiungete che qualunque compagnia di comunicazione nel raggio di 3 chilometri propone come gadget la propria bottiglia: di vetro, piuttosto che di ceramica smaltata, oppure elegantissima nel suo nero quella dell'Economist, tutti hanno una borraccia per segnalare la propria volontà di fermare il mare di plastica che ci sta soffocando. Però questi simbolici oggetti restano nelle camere di albergo, dopo aver provocato molti ohh e grandi pacche sulle spalle di chi li propone.

In un Festival che da sempre ospita la rassegna Act Responsible, che premia le campagne etiche in una sezione a parte, premiata nella serata più importante, ecco che si manifesta la grande difficoltà ideologica di agire con forza dove le grandi compagnie industriali fanno fatica ad intervenire. La sensibilità ambientale, si sa, impatta sui bilanci. Quindi non tutte le aziende provano a cambiare davvero le cose. Per questo, temo che non servano a nulla manifestazioni fuori dalla legge come quelle di ieri di Extinction Rebellion. Mentre sono convinto che, dalla nostra parte, possiamo continuare solo a lavorare e a fare pressione sulle aziende, portandole a costruire piani di comunicazione che, prima che sulla società tutta, agiscano dall'interno sulle logiche produttive, commerciali, comunicative. Lentamente ci stanno arrivando tutti: dalle grandissime P&G e Unilever alle altrettanto multinazionali Nestlè e Coca Cola, le campagne con attenzione ai temi dell'Inquinamento e della raccolta differenziata servono proprio a costruire cambiamenti nei comportamenti delle corporation, e solo poi dei consumatori finali.

Che portino anche Metalli pregiati nella contabilità festivaliera è solo un aspetto marginale. Quello che è importante, è che si lavori seriamente su un tema cruciale. Anche questo è Civil Advertising. Anche questo è compito dei creativi del nuovo millennio digitale.

 

Pasquale Diaferia (twitter @pipiccola)