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Blei: alle porte l'acquisizione da parte di Rcs. Presentata la ricerca Euromenpress
A circa un mese dalla presentazione di
Eurowomenpress (vedi notizia correlata), la
concessionaria e centro media Blei ha presentato la versione
maschile della ricerca, Euromenpress, dedicata alle testate
maschili in Europa. La conferenza è stata occasione per fare il punto della
situazione a fine 2006 e tracciare le linee di sviluppo della concessionaria per
il prossimo anno con il presidente Davide Blei ed il marketing
e development manager Elia Blei
(nella
foto).
Difficile avere qualche dato ritenuto 'sensibile'. Questo perchè, come spiegato da Davide Blei, ogni comunicazione di tipo finanziario è rimandata al partner Rcs. "Dal 2001 – ha affermato Davide Blei – come noto Rcs detiene il 51% di Blei. Dal primo gennaio 2007, inoltre, come previsto dallo stesso contratto stipulato sei anni fa, Blei potrebbe passare ad Rcs al 100%. Esistono, naturalmente, delle alternative e la cosa non è certa finché non sarà conclusa. Le probabilità, ad ogni modo, sono alte ". Il management della società, sempre secondo quanto affermato da Davide Blei, rimarrà invariato, così come le caratteristiche del lavoro svolto.
Per quanto riguarda la crescita nel 2006, il presidente ha confermato il margine del +7% dichiarato ufficialmente a metà anno, "Anche se, personalmente – ha aggiunto Davide Blei – confido in qualcosa di più". Il 2005 per la concessionaria aveva segnato un +14% sul 2004. La tendenza del mercato è buona, e Davide Blei ha affermato di non vedere problemi all'orizzonte. La prospettiva è breve, intorno ai 3-4 mesi, a causa dell'instabilità del dollaro, del nostro mercato, e la costante possibilità di attentati o 'traumi' che possono influire sui mercati, il tutto però in un contesto di sostanziale crescita.
Inoltre l'attuale situazione economica del nostro paese, ha aggiunto Davide Blei, caratterizzata da costanti alti e bassi, stimola le aziende a guardare fuori, alla ricerca di equilibrio e stabilità. Ormai le vendite in Europa non sono più 'esportazioni', bensì azioni commerciali in altre aree dello stesso mercato. I paesi della comunità europea non devono più essere considerati 'estero', bensì aree 'vergini' per le aziende italiane, e dunque da conquistare. "Questo a maggior ragione – ha affermato Davide Blei - considerando il fatto che se non siamo noi ad andare da loro, saranno le aziende europee ad entrare in Italia, erodendo sempre maggiori quote di mercato".
Per quanto riguarda i singoli mezzi in dote alla concessionaria, Elia Blei ha spiegato che sono ottimi i risultati del gruppo Pirson-Financial Times, che comprende Les Echoes e Vedomosti (in Russia). Molto bene procede anche il gruppo El Pais, in un mercato, quello spagnolo, in netta espansione. Bene anche la tv, soprattutto attraverso la partnership con il gruppo tedesco Ip Network (parte di RTL), attivo in tutta Europa con le prime tv commerciali di ogni paese. Il circuito National Geografic Channel, detenuto da Blei tranne che in Italia, è apprezzato dai clienti, così come Fashion Tv, canale worldwide in onda su Sky 811 in Italia. Ottimi risultati anche quelli del circuito cinematografico Screenvision, a livello mondiale, molto apprezzato da marchi italiani di alta moda.
Venendo alla ricerca, la responsabile studi e pianificazioni Patrizia Marcolli ha spiegato che l'attuale edizione di Euromenpress è la terza, dopo quella del 1998, aggiornata nel 2002. La nuova ricerca presenta modifiche sostanziali rispetto alla precedente, con l'obiettivo di un allineamento con Eurowomenpress.
Innanzitutto è stata allargata l'analisi a 14 paesi europei. Tenuto fermo il cuore degli otto paesi base in Europa sono stati aggiunti Grecia e Portogallo per l'Europa occidentale e Croazia, Repubblica Ceca, Romania e Ungheria tra gli stati dell'est. Le precedenti edizioni consideravano inoltre per la selezione delle testate un tetto di lettorato maschile maggiore del 51%. Con questa edizione il tetto è stato abbassato al 40% come per lo studio sulle donne. Questa variante apporta sostanzialmente due importanti risultati: un notevole allargamento della rosa dei mezzi analizzati in questo volume, e il completamento dell'intero panorama dei periodici al pubblico che nasce dall'unione delle due ricerche donna+uomo.
La struttura della ricerca è analoga a quella della donna, prendendo in esame periodici al pubblico, con una diffusione minima proporzionale alla popolazione, escludendo testate con periodicità superiore al bimestrale e i customer magazines. Le fonti dei dati elaborati sono quelle nazionali indipendenti e ufficiali, analoghe alla nostra Audipress. I segmenti editoriali individuati come preferiti dagli uomini, e dunque analizzati dono: maschili, economia/business, auto/moto/sport, informatica/new media e geografia/costume/scienze.
Fatte queste premesse, la domanda a cui la ricerca vuole dare risposta è: cosa leggono gli uomini europei? Gli uomini leggono abitualmente i quotidiani prevalentemente di informazione ma anche di economia e di sport. I periodici quindi sono mezzi di approfondimento che assecondano interessi personali. Questo mondo è stato esplorato segmento per segmento.
Cominciamo con le testate di interesse generale . In questo caso lo share di lettura degli uomini nei vari paesi europei è illustrato nel seguente grafico:
Svizzeri, belgi, cechi, spagnoli e inglesi hanno percentulai vicine a quasi la metà del lettorato.
Nel segmento dei maschili la share di lettura è:
Un quarto della popolazione maschile di Gran Bretagna Olanda e Grecia legge i maschili, classici e di life-style. Per il resto dell'Europa lo share diventa trascurabile fino ad azzerarsi in Svizzera.
Nel segmento degli economici e business la share di lettura è:
Share ridotte, in questo caso, erano piuttosto prevedibili. Molti paesi europei, tra i quali spiccano la Gran Bretagna e l'Italia, hanno infatti quotidiani economici così articolati e completi (parper esempio Financial Times e del Sole 24 Ore) che monopolizzano l'attenzione per intero e lasciano poco spazio all'approfondimento che invece è stimolato in Svizzera, dove non esiste un quotidiano economico-finanziario o in Austria dove invece il pubblico si è dimostrato davvero appassionato di argomenti economici.
Questi i dati relativi al segmento dell'auto/moto, il mondo dei motori:
La premessa a questi dati è che le testate di auto e moto monopolizzano in particolare il lettorato maschile quasio ovunaue. Ci sono share importanti come in Austria, in Croazia e in Italia ma mediamente tutte di rilievo.
Per il segmento dello sport invece share di lettura piuttosto bassi a parte in Romania:
Questo era prevedibile perchè principalmente lo sport viene letto sulle pagine dei quotidiani anche in Germania, dove non c'è un quotidiano sportivo, ma ci sono intere pagine di sport sui quotidiani d'informazione. Si tratta invece di vero interesse per la Romania che nonostante 2 quotidiani sportivi vede una share di 1/3 del lettorato maschile.
Esaminiamo ora il mondo dell'informatica e dei new media:
Il segmento di geografia/costume e scienza raccoglie le seguenti share:
Un quinto degli uomini belgi, francesi, spagnoli e italiani amano approfondire le loro curiosità scientifiche e geografiche rivelandosi degni esploratori.
Descritti i tratti principali della ricerca Patrizia Marcolli ha tratto le seguenti conclusioni. Raggruppando i lettori dei 14 paesi contemplati dalla ricerca, si ha un lettorato maschile di oltre 233 milioni di uomini. Le share di lettura, nel complesso sono: generalisti 31%, maschili 12%, economia e business 5%, auto/moto 23%, sport 9%, new media 7%, geografia e scienza 13%. L'uomo medio europeo è quindi un'uomo informato in generale, con un passione per i motori, curiosità per il life-style, le belle donne e le notizie geo-scientifiche. Integra le notizie dei quotidiani economici e sportivi con qualche buona lettura di approfondimento mentre non è ancora così importante l'informazione sulla tecnologia e i new media.