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Blei presenta la ricerca EurasiaBusinessMedia

Pronta la nuova ricerca della concessionaria e centro media presieduta da Davide Blei, incentrata sull'informazione economico-finanziaria in Europa e Asia. In preparazione le nuove edizioni di Eurowomenpress e Euromenpress.

Blei Spa (nella foto da sinistra l'a.d Daniele e il presidente Davide) ha presentato oggi 20 marzo la prima edizione di Eurasia BusinessMedia, una ricerca che analizza i media economico-finanziari e di opinione in Europa e Asia. Si tratta di un'evoluzione dell'EurofinPress, lo studio inaugurato nel '91 da Blei, focalizzato però solo sull'Europa occidentale e sul mezzo stampa. La ricerca segue nel tempo quella dedicata alla Cina, presentata nel giugno del 2005 (vedi notizia correlata) e precede le nuove edizioni di Eurowomenpress, dedicata ai media per il target femminile, e Euromenpress, per quello maschile, che verranno presentate rispettivamente a giugno e a novembre di quest'anno.

La struttura della ricerca. La ricerca prende in considerazione 35 Paesi dei due continenti, dei quali vengono esaminate le testate quotidiane e periodiche economico-finanziarie e di opinione; per l'Europa l'indagine comprende anche gli spazi economico-finanziari su Internet e in televisione. Sono escluse le testate con una periodicità superiore a quella bimestrale, o quelle strettamente legate al mondo finanziario o bancario.

"L'indagine si basa su tre fonti principali – ha spiegato durante la presentazione Patrizia Marcolli, responsabile studi e pianificazioni -: la prima è l'Ebrs, l'European Business Readership Survey, che prende in esame 17 paesi: 15 dell'Unione Europea (iTalia compresa) a cui si aggiungono Norvegia e Svizzera. La seconda è il Cebrs, il Central European Redarship Survey, che considera Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca. A questi abbiamo aggiunto Estonia, Lettonia, Lituania, Slovacchia, Slovenia, e la Russia, quest'ultimo mercato di forte attrazione per gli utenti pubblicitari. L'ultima fonte è l'Abrs, Asian Business Readershiop Survey, che monitora 8 paesi asiatici, quelli più consolidati dal punto di vista del business, e cioè: Singapore, Honk Kong, Sud Corea, Taiwan, Thailandia, Malesia, Giappone e Indonesia. A queste abbiamo aggiunto anche la Cina, a cui abbiamo dedicato l'anno scorso la ricerca Chinamedia".
Le tre ricerche sono condotte su un target selezionatissimo di top manager, al vertice della piramide del potere: 431.216 in Europa, 233.898 in Asia. E sono proprio questi manager ad indicare, attraverso la compilazione dei questionari delle ricerche, le loro preferenze in termini di testate, siti internet e canali tv: dati questi che vanno a comporre la EuarasiaBusinessMedia.

Le due sezioni in cui è strutturata la ricerca - la prima dedicata all'Europa, la seconda all'Asia – contengono una prima parte di dati di scenario generale sulle economie nazionali. Segue, per ogni continente, una parte che esamina i mezzi più apprezzati dal top management, con tabelle dettagliate in analisi: per l'Europa testate stampa, televisioni pan-europee e i siti web più ricercati, mentre per l'Asia sono solo le testate stampa pan-asiatiche. Si passa poi alle singole nazioni, di cui vengono date inizialmente alcune informazioni generali (fonte 'The World Factbook' della Cia) di tipo geografico, economico (pil, reddito pro capite, tasso di disoccupazione, popolazione, ecc..). Si entra poi nel vivo dell'indagine con l'indicazione delle testate (quotidiane e periodiche) economico-finanziarie e di informazione e opinione, specificando periodicità, anno di fondazione, diffusione e numero di lettori secondo le rilevazioni nazionali indipendenti. Di entrambe le tipologie è indagata anche la penetrazione nel target business, con l'indicazione in percentuale delle testate più lette. La stessa impostazione vale per i canali televisivi e i siti internet. L'esame di ogni nazione si conclude con un breve commento.

"Quello che emerge è un panorama molto composto e variegato – continua Marcolli -. Ci sono paesi, come la Svizzera, che non ha uno quotidiano economico-finanziario, ma in cui è invece maggiormente apprezzata la stampa periodica; altri, come la Norvegia, in cui il web ha sorpassato la stampa. Mentre, per quanto riguarda internet, il sito web più seguito è quello di bbc News, seguito da quello del Financial Times".

Per l'Italia (vedere tabelle pubblicate sotto) emerge che la testata economico finanziaria quotidiana più letta è il Sole 24 Ore, seguita da Mf e Italia Oggi, mentre fra i periodici della stessa area primeggiano Milano Finanza, Capital e il Mondo. Sul fonte delle testate di informazione e opinione, guida la classifica della penetrazione Il Corriere della Sera, seguito da Repubblica, mentre fra i periodici, dopo i primi due, Panorama e Espresso, sono menzionati Gente Viaggi e National Geographic.

Blei: risultati e obiettivi. A margine della presentazione della ricerca, è stato possibile fare il punto con Davide Blei, presidente della società del gruppo Rcs. "Abbiamo chiuso il 2005 con una crescita del14% sul 2004 - ha spiegato - con un fatturato pari a 44 milioni di euro. Quest'anno, essendo un anno di elezioni, al momento si assiste a un consolidamento generale, più che a nuovi investimenti. Il dato tendenziale però di oggi rispetto allo stesso periodo del 2005 è del +7%; ciò è dovuto non a un maggior numero di clienti, leggermente minore rispetto allo scorso anno, quanto su investimenti maggiori. Il trimestre, comunque, si chiuderà sostanzialmente in linea con quello del 2005".

Guardando in generale al mercato degli investimenti degli inserzionisti italiani sui media esteri, il trend è, secondo Blei, sostanzialmente positivo, "anche se c'è ancora molto da fare - precisa -. Sse l'obiettivo, come si dice, è che le azinede investano il 70% all'estero e il 30% in Italia, c'è ancora tanta strada percorrere. Una soluzione, secondo me, starebbe nelle unità fra aziende, che dovrebbero creare consorzi oppure attività di comarketing, per potere essere così presenti anche all'estero".