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Cecchi Gori diffida potenziali acquirenti di La7 e MTv
Con una nota diffusa alle agenzie Vittorio Cecchi Gori risponde alle voci di un potenziale accordo tra Sky e Telecom per la cessione di La7 e MTv. "Le società del nostro Gruppo - dice Cecchi Gori - hanno avviato con Telecom un contenzioso dagli sviluppi potenzialmente clamorosi, derivante dall'inadempimento nel pagamento delle emittenti televisive".
In seguito alle voci secondo le quali durante l'incontro del 7 settembre tra il numero uno di Telecom Marco Tronchetti Provera e il patron di Sky Rupert Murdoch si potrà anche parlare di una cessione delle reti Telecom (La7 e MTv -vedi notizia correlata), le agenzie hanno battuto le dichiarazioni con cui Vittorio Cecchi Gori si rimette in gioco e, addirittura, promette "iniziative dagli sviluppi potenzialmente clamorosi".
Il patron del Gruppo Cecchi Gori ha in effetti diffidato i potenziali acquirenti interessati alle reti televisive di Telecom Italia, visto il contenzioso in atto con la società di Tronchetti Provera, e annuncia clamorosi sviluppi da parte dei suoi avvocati nelle prossime settimane. In una nota diffusa alle agenzie Vittorio Cecchi Gori ribadisce che "le società del Gruppo Cecchi Gori hanno avviato da tempo un articolato contenzioso, derivante dal clamoroso inadempimento di Telecom nel pagamento delle emittenti televisive. Tale contenzioso - sottolinea Cecchi Gori - pende oggi presso la Corte di Cassazione, la Corte d'Appello di Roma e il Tribunale di Milano. Esso si articola in un'impugnativa di delibere assembleari, e di delibere consiliari sul contratto di pegno abusivamente esercitato da Telecom, nonchè nella richiesta di rilevantissimi danni, oltre mille miliardi di vecchie lire".
"Per questa ragione, in considerazione del contenzioso in atto - prosegue Cecchi Gori - ho dato mandato ai miei legali di diffidare formalmente i soggetti eventualmente interessati all'acquisizione delle televisioni, e sono convinto che Murdoch, con il quale ho ottimi rapporti e che conosce bene la situazione, eviterà di compiere atti che possano determinare gravi responsabilità in capo alle sue società. Personalmente - conclude Cecchi Gori - dedicherò la mia vita all'accertamento della verità e delle mie ragioni nelle sedi giudiziarie competenti rispetto ad un imbroglio subito da parte di una società quotata in Borsa, dai responsabili operativi dell'epoca e dalla aggressiva ipocrisia degli attuali. Posso con soddisfazione anticipare che nelle prossime settimane i miei legali avvieranno iniziative dagli sviluppi potenzialmente clamorosi".