Media
Classica: il valore della nicchia in tv
Venti ore al giorno di trasmissioni, tra opere, concerti, balletti,
documentari, film, jazz, musica contemporanea e di confine, con un palinsesto
suddiviso in nove generi: palcoscenico, camera, monografia, documentario,
opera e canto, archivio, concerto, matinee (sacra, antica, caleidoscopio,
recital), contemporanea e '900. Introduzioni
leggere, anche di carattere divulgativo, e approfondimenti all'interno dei
programmi. Il tutto in una cornice grafica molto raffinata e 'leggera',
rinnovata nel settembre 2004 ad opera di Bruno Stucchi
.
Questa l'offerta di Classica, canale tematico dedicato alla musica classica disponibile su Sky (come opzionale a qualsiasi pacchetto, al costo di 6 euro al mese, canale 728) e su Fastweb (4 euro al mese) la cui nuova stagione è stata presentata oggi presso la Casa degli Atellani (Milano) dal direttore Piero Maranghi (in carica dal 2004) e dai consulenti Ugo Martelli, Carlo Goldstein e Francesca Pedroni .
Gli abbonati, attualmente, sono circa 40 mila, con l'obiettivo di toccare i 64 mila entro due anni. Il target è chiaro: "Si tratta di una nicchia estremamente elevata sia dal punto di vista sociodemografico che per capacità di acquisto", ha spiegato Maranghi. E il canale, da settembre, si è aperto alla pubblicità. "Ce ne scusiamo con gli abbonati – ha commentato il direttore -. La scelta è finalizzata esclusivamente alla crescita del canale, e tutti i proventi della vendita di spazi saranno reinvestiti in comunicazione, soprattutto su Sky ('Classica. La grande musica conquista il piccolo schermo' è il l'head del canale ndr )".
Come spiegato dalla responsabile palinsesti e pubblicità Francesca Sparaco, Classica da settembre vende spazi pubblicitari, offerti ai clienti nel pacchetto Gold (target di alto pregio) di Sky. I break non interromperanno la programmazione, nemmeno durante gli intervalli delle opere trasmesse. L'affollamento sarà al massimo nell'ordine di tre minuti all'ora. Per ora si tratta di 20 spot al giorno La raccolta sarà a cura di Sky Pubblicità per quanto riguarda clienti di ambito non musicale (si tratterà di marchi e prodotti di lusso negli ambiti finanziario, moda, arredamento, design, abbigliamento, auto), mentre accordi con teatri, istituti, enti, e clienti di ambito musicale, saranno gestiti internamente dal canale.
"L'offerta e il tipo di collaborazione – ha spiegato Sparaco – sarà personalizzata per ogni cliente. Ogni marchio 'sponsor' potrà scegliere uno o più blocchi di trasmissioni a cui legare il proprio marchio, oppure 'firmare' un intero genere. Con i teatri, invece, saranno frequenti gli scambi merci, con spazi dedicati a Classica nei programmi di sala. Con due riviste, Il Giornale della Musica e una seconda che non posso ancora citare, siamo in contatto per un accordo di reciproca promozione".
Un secondo importante mezzo di comunicazione a disposizione di Classica è Classica Magazine, periodico con la programmazione del canale nato a maggio come bimestrale e diventato mensile a settembre. Classica Magazine viene distribuito in allegato a Sky Magazine agli abbonati di Classica (si tratta, dunque, di circa 40 mila copie), oltre che presso teatri, sale da concerto, enti e istituzioni musicali (per un totale di circa 200 mila copie). Anche il magazine prevede spazi pubblicitari, sempre sobri e coerenti al tema della testata. Tra gli accordi stipulati, quello con Universal prevede la 'presenza' di Classica all'interno dei dvd, in cambio di spazi pubblicitari su Classica Magazine.
Alti canali attraverso cui Classica può veicolare informazioni pubblicitarie sono cartoline, sito web, mailing list, newsletter ed eventi.
"Per quanto riguarda la raccolta pubblicitaria – ha spiegato Maranghi – non fornisco previsioni. L'obiettivo è l'equilibrio economico, e la nostra principale premura è non scontentare l'abbonato pagante, non trasmettere pubblicità invadente e non sporcare i programmi". Del resto "Non so se Classica è l'unico canale culturale italiano – ha conlcuso il direttore - ma sicuramente è un canale culturale". Noblesse oblige.
Matteo Vitali