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Content con Vista - media, marketing & AI di Emanuele Landi. Benvenuti nella Conversation Economy: quando la pubblicità diventa dialogo

Nella rubrica in esclusiva per ADVexpress il founder di Landi Consulting riflette sul fatto che oggi il valore non è più nel messaggio, ma nella fiducia generata da una conversazione. Si afferma la Conversation Economy, il mercato dove la pubblicità si trasforma in dialogo, i contenuti diventano esperienze, e i brand imparano a parlare come persone.

Nel mondo dei media e dell’advertising, l’intelligenza artificiale e la creator economy stanno accelerando una rivoluzione silenziosa: il valore non è più nel messaggio, ma nella fiducia generata da una conversazione.

C’è una nuova economia che avanza: non vende spazi, ma fiducia. La chiamo Conversation Economy. È il mercato dove la pubblicità si trasforma in dialogo, i contenuti diventano esperienze, e i brand imparano a parlare come persone.

Me ne sono reso conto moderando i panel internazionali del BOMA (Best of Marketing Club) a Intersections, il più grande evento italiano di media, marketing e advertising organizzato da UNA, UPA, IAB e ADCI. Un segnale chiarissimo: il nostro settore ha capito che la sfida non è più inseguire trend, ma re-ingegnerizzare i modelli di comunicazione.

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Come mi ha detto Jamie Metzl, “l’intelligenza artificiale è la nuova elettricità”. Non è un tool di automazione, ma un amplificatore cognitivo: ci libera tempo e amplifica il valore delle idee. E in questo tempo liberato nasce la vera opportunità — raccontare meglio.

 

La creator economy è la nuova TV

Secondo un report di I-Com per AICDC del 2024 , la creator economy italiana vale 4 miliardi di euro, di cui 3,3 solo su Instagram. Ma c’è un paradosso: il 70% dei brand usa ancora i creator solo per “awareness”. Tradotto: stiamo usando TikTok come se fosse RaiUno.

Come ricorda Evan Shapiro, oggi non vince chi ha più follower, ma chi genera più coinvolgimento. Il futuro è nella fiducia conversazionale, non nella portata media. L’intelligenza artificiale accelera questa trasformazione, perché chiediamo consigli ai chatbot come fossero amici. E quella fiducia — se gestita bene — è il nuovo capitale delle marche.
 

Dal “spray & hope” al “fill & convert”

Stiamo entrando in un’era in cui la comunicazione smette di gridare per iniziare ad ascoltare. Le aziende che sapranno costruire fiducia attraverso la conversazione, invece di limitarsi a “pianificare awareness”, non venderanno solo di più: verranno ricordate di più. Ne ho parlato anche con Neil Patel, Caroline Giegerich e Kate McCagg: non serve un nuovo strumento, serve una nuova cultura. Perché la prossima frontiera del marketing non è solo tecnologica — è relazionale.
 

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“L’AI non è un tool di automazione, ma un amplificatore cognitivo.”
“Il futuro non è nella portata media, ma nella fiducia conversazionale.”