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Gori (Magnolia): 'Con DeA puntiamo su diversificazione e mercati stranieri'

Il passaggio della cdp sotto il controllo di DeAgostini è sato ufficializzato oggi in conferenza dall'ad di Magnolia Giorgio Gori e l'ad De Agostini Lorenzo Pellicioli. Il contratto prevede una partecipazione del 53,5% da parte di DeA Communication. Tra i temi del giorno, il problema della qualità e il futuro della tv generalista.

L'ad di Magnolia Giorgio Gori (nella foto a sinistra) e l'ad De Agostini Lorenzo Pellicioli (nella foto a destra) hanno annunciato ufficialmente oggi in conferenza stampa a Milano il passaggio di Magnolia sotto il controllo di De Agostini. Il contratto prevede l'acquisizione di una partecipazione del 53,5% del capitale sociale della casa di produzione da parte di DeA Communication, divisione strategica di De Agostini dedicata alla produzione di contenuti. Magnolia, il cui fatturato secondo il bilancio del 31 luglio 2005 è di 35,7 milioni di euro, per un utile di 2,4 milioni, nel complesso sarebbe stata valutata tra gli 80 e i 100 milioni di euro (vedi notizia correlata).

"Il restante 46,5% del capitale – ha spiegato Gori – rimarrà nelle mani dei precedenti soci con le stesse proporzioni, tranne nel caso della Blu Below di Marco Benatti, che ha venduto l'intero pacchetto in suo possesso, pari al 5%". Gori, in particolare, resterà azionista con circa il 25% del capitale e continuerà a ricoprire la carica di amministratore delegato. Lo stesso team di Magnolia, a partire da Ilaria Dellatana e Francesca Canetta, continuerà a operare nei ruoli fino a oggi ricoperti. Il presidente della società sarà Lorenzo Pellicioli, mentre il cda sarà composto da nove elementi, cinque designati da Magnolia, quattro da De Agostini, ovvero Pietro Boroli, Paolo Ceretti, Stefano Di Bella e Marco Sala. Il nuovo piano industriale di Magnolia avrà durata quadriennale, dopodichè verrà valutato l'ascquistio delle restanti quote da parte di DeAgostini, oppure la quotazione in borsa.

L'acquisizione del controllo di Magnolia, ha spiegato Pellicioli, rappresenta per il gruppo De Agostini una mossa importante nel quadro di un complessivo sviluppo e rafforzamento a livello internazionale della propria strategia nel settore Media&Communication. Magnolia, sin dalla nascita impegnata nella produzione di contenuti di intrattenimento per la televisione, affiancherà le altre attività già attualmente sviluppate da Gruppo nel broadcasting e nel settore cinematografico, puntando su una internazionalizzazione del mercato e sulle nuove tecnologie digitali, grazie anche allo sviluppo della neo-acquisita  Neo Network (al 100% di Magnolia dal gennaio 2006), società italiana specializzata nel digital entertainment.

Numerosi, durante alla conferenza, i temi trattati dai presenti, tra cui il futuro di Magnolia, e più in generale il futuro della tv in Italia.

Magnolia, giro di boa in continuità

"Per noi – ha affermato Gori – l'accordo annunciato oggi non rappresenta la fine di una bella storia, ma una rinascita, all'insegna della continuità, forti dell'appoggio di un grosso gruppo editoriale che ci permetterà di sviluppare progetti altrimenti non realizzabili". Ciò di cui Magnolia continuerà ad occuparsi, ha spiegato l'ad, sarà la creazione di contenuti, a prescindere dal mezzo di trasmissione o distribuzione.

Sempre secondo quanto affermato da Gori, la scelta fatta dal management di Magnolia, a cinque anni dalla nascita della società, è importante ed è dovuta alla volontà di impegnarsi nel campo editoriale, in quello dei giochi, e sviluppare offerte per i mercati stranieri, in particolare spagnolo, dove dal 2004 esiste Magnolia tv Espana , e francese, dove è attualmente in atto lo start up di una nuova società. "Da tempo – ha affermato Gori – cercavamo un partner che ci consentisse di crescere, e abbiamo ricevuto offerte anche da gruppi internazionali. Alla fine abbiamo scelto De Agostini. Primo perchè non rappresenta un partner esclusivamente finanziario, ma una società con un team dirigenziale con cui siamo in sintonia e con cui condividiamo un piano industriale, secondo perchè si tratta di un Gruppo italiano. Gli italiani, infatti, non sono secondi a nessuno nella produzione di contenuti, nonostante la tendenza dei mercati dimostri il contrario. Da noi i talenti ci sono, quello che manca, forse, è il coraggio imprenditoriale per promuovere e vendere le nostre idee, anche all'estero".

La società di produzione, inoltre, punterà su una sempre maggior diversificazione dei prodotti, "Perchè oggi non ci si può limitare – ha affrmato Gori – alle relazioni con i canali generalisti di Viale Mazzini e Cologno Monzese. Nel nostro futuro ci sono free tv, dtt, satellite, IpTv, mobile e dvbh, in stretto dialogo con tutti gli operatori e gli editori multimediali".

Attualmente, i progetti in cantiere per la casa di produzione sono la sitcom 'Piloti', in onda in primavera su Rai Due, e otto 'prime serate' per Canale 5, in onda probabilmente in autunno.

Nessun crack in vista per la tv generalista italiana

Una delle chiavi di lettura che spiegano l'accordo presentato oggi può essere la volontà di Magnolia di non fare più affidamento unicamente sulla tv generalista italiana puntando, appunto, su diversificazione e mercati stranieri. L'ipotesi, però, non sembra confermata da Gori, il quale oggi ha espresso la propria fiducia sul fatto che la tv 'free' continui a svolgere un ruolo di primaria importanza nella scena mediatica del nostro paese.

"Sono molto soddisfatto, ad esempio – ha aggiunto Gori – del tentativo attualmente in atto di fare chiarezza tra le diverse anime della Rai, attraverso la creazione di tre società distinte (vedi notizia correlata). Questo creerà sicuramente uno scenario più concorrenziale, stimolando il mercato". I commenti sulla crisi della tv generalista, secondo Gori, sono generalmente eccessivi. I segnali di cambiamento ci sono, ma si tratta di una prevedibile e lenta erosione del consumo televisivo da parte di altri media, dovuta alla frammentazione di consumi.

"Non mi immagino certo un crack della tv generalista – ha concluso Gori – ma una evoluzione positiva del rapporto di domanda e offerta di contenuti".

Per quanto riguarda infine il problema della 'qualità' dei contenuti della tv generalista in Italia, con conseguente fuga di pubblico e investitori pubblicitari, "la questione – ha affermato Gori – è piuttosto delicata. Magnolia, sicuramente, ha fornito il proprio contributo alla tv generalista con programmi di successo, apprezzati dal pubblico e premiati dagli inserzionisti".

Matteo Vitali