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Professionali, online e cultura i tre asset del Sole in vista della quotazione in Borsa

Presso la sede di Viale Monte Rosa l'ad del Sole 24 Ore Claudio Calabi ha presentato oggi la partnership con Federico Motta Editore che ha dato vita a Motta Editoria Cultura-Gruppo Sole24Ore. L'accordo fa parte dei nuovi progetti di sviluppo del Gruppo, che sarà quotato entro l'anno.

In occasione della presentazione della monografia sulla mostra Werner Bischof immagini prevista a Palazzo Magnani di Reggio Emilia dal 1° aprile al 27 maggio 2007, l'ad del Sole 24 Ore Claudio Calabi (nella foto) e Federico Motta, ad di Federico Motta Editore, hanno annunciato ufficialmente la nascita di Motta Editoria Cultura-Gruppo Sole24Ore.

Motta Editoria Cultura è la denominazione che verrà assunta da Arti Grafiche Motta, società della quale Il Sole 24 Ore ha acquisito la quota di maggioranza nel dicembre 2006. Presidente della società è Angelo Menegatti, Salvatore Carrubba è il vicepresidente e Federico Motta l'ad.

L'acquisizione rapresenta per il Gruppo Il Sole 24 Ore una conferma del proprio impegno per la cultura, avviato nel 1983 con il lancio del supplemento culturale della domenica. A quella iniziativa segue ora l'ingresso nel campo editoriale delle attività culturali di cui Motta è protagonista. L'attività della nuova società editrice si svilupperà nei settori arte, fotografia e grandi mostre con il marchio Federico Motta Editore.

Motta Editoria Cultura-Gruppo Sole24Ore svilupperà inoltre nuove linee volte alla diffusione dei temi di attualità politica, economica e sociale, rafforzata dalla rilevazione della casa editrice Libri Scheiwiller, la cui attività sarà assistita da un comitato editoriale formato da Alfonso Berardinelli, Salvatore Carrubba, Vincenzo Trione e Federico Motta, con l'intenzione di rilanciare le linee editoriali del marchio, tradizionalmente caratterizzato dall'alta qualità intellettuale dei propri prodotti.

Sempre nell'ambito delle attività culturali del Gruppo Sole24Ore si inserisce la casa editrice Motta Architettura (possieduta al 100% dal Gruppo), che sviluppa un'ampia e articolata attività rivolta sia ai professionisti del settore che al grande pubblico.

L'ad del Sole 24 Ore Claudio Calabi, incontrato da ADVexpress a margine della presentazione, ha spiegato che l'accordo stipulato con Motta Editore è un passo importante del percorso che il Gruppo intende intraprendere, che vede come principali asset di sviluppo testate del mondo professionale, online, e cultura in campo editoriale, soprattutto in vista della prossima quotazione in borsa.

I tre ambiti citati rappresentano per il Sole 24 Ore aree strategiche di sviluppo per il mantenimento e il rafforzamento delle posizioni assunte nel mercato, che negli obiettivi del management devono essere autorevoli e di leadership. "Le iniziative intraprese - ha continuato Calabi - sono e saranno sempre coerenti con il dna del Gruppo e finalizzate a cogliere opportunità e suggellare alleanze con aziende di prestigio (risale a meno di un anno fa l'acquisizione delle testate 'professionali' del gruppo Gpp ndr). Nelle aree citate siamo intenzionati a valutare tutte le opportunità che si presenteranno, anche in termini di acquisizioni. Al momento, in ogni caso, non ci sono trattative in corso di cui posso riferire".

Per quanto riguarda l'andamento del Gruppo, Calabi si è dimostrato soddisfatto, soprattutto per quanto riguarda il trend positivo di diffusioni del nuovo prodotto free 24 minuti, e l'apprezzamento del quotidiano e i suoi allegati. Per quanto riguarda la quotazione in borsa, l'ad ha confermato l'approvazione dell'operazione, che si concluderà entro l'anno. Nessuna dichiarazione invece, da parte di Calabi, a proposito della fusione tra la concessionaria 24 System e Pk, e del lancio del periodico Donna 24.

A proposito dei prodotti periodoci, che oggi devono affrontare la difficile sfida del cambiamento dei lettori e del cronico calo di vendite, Calabi ha spiegato: "Il successo per un periodico, così come per qualsiasi altro prodotto editoriale, è saper comunicare nel modo in cui lo desidera chi riceve la comunicazione, e non così come noi pensiamo sia giusto comunicare. Questo rappresenterebbe un atto di presunzione, nonché un atteggiamento deleterio dal punto di vista commerciale".