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Vittorio Colao si dimette dal'incarico di a.d. di Rcs MediaGroup

La notizia è stata resa nota nella serata di ieri con una nota in cui si legge: "Colao garantirà comunque la continuità della guida aziendale, di concerto con il Presidente, fino alla riunione del Consiglio di Amministrazione di RCS MediaGroup del 12 settembre 2006, o alla data antecedente indicata dalla Società". Fra i possibili successori: Perricone, Calabi, Dal Pino e Vallardi .

Vittorio Colao si è dimesso dall'incarico di amministratore delegato di RCS MediaGroup. Lo ha reso noto la stessa società in una nota in cui si legge: "Il Presidente del Consiglio di Amministrazione di Rcs MediaGroup, Piergaetano Marchetti, e l'a.d. Vittorio Colao comunicano che, nello spirito di collaborazione e disponibilità che ha sempre connotato i loro rapporti ed al condiviso scopo di preservare al meglio l'interesse della Società, del Gruppo, delle Testate e del Personale tutto, di comune accordo sono giunti alla determinazione di porre fine alla collaborazione tra Vittorio Colao e le Società del Gruppo RCS. Colao garantirà comunque la continuità della guida aziendale, di concerto con il Presidente, fino alla riunione del Consiglio di Amministrazione di RCS MediaGroup del 12 settembre 2006, o alla data antecedente indicata dalla Società".

Finisce così il braccio di ferro che ha contrapposto l'a.d. alla società, e che aveva portato , nel corso del patto di sindacato dello scorso lunedì 17 luglio, alla decisione di affiancare all'a.d. il presidente Piergaetano Marchetti, lasciando intravvedere la possibilità di un ridimensionamento del suo ruolo.

Scattano dunque le ipotesi sul successore di Colao: nell'ultima riunione del patto si erano fatti i nomi di Antonello Perricone, amminsitratore del gruppo che edita La Stampa, e di Paolo Dal Pino, ad di Wind. La rosa dei candidati comprende però anche ex top manager di Rcs, come Claudio Calabi, ex ad del gruppo e attualmente alla guida, nello stesso ruolo, del Sole 24 Ore, e Gianni Vallardi, attualmente in Cairo Editore. Sembra comuqnue che Rcs punti a un manager dalla comprovata esperienza nel campo editoriale, che, invece, Colao, proveniente da Vodafone, non possedeva.

Fra le cause che avrebbero portato alla rottura fra il management e una parte dei soci vi è in primis il difficile rapporto fra l'ad e i giornalisti, esploso con evidenza circa un mese fa dopo il tenativo di Colao di riorganizzare il lavoro e le compteneze dei giornalisti, e risoltosi solo con l'intervento del presidente Marchetti (di solito, sembra, restio a intervenire in simili questioni). Molto peso ha anche avuto il flop dell'operazione Emap France. Rcs infatti era in gara, con Mondadori e altre 4 strutture internazionali, per l'acquisizione della filiale francese del gruppo editoriale britannico. Vincitrice è però poi risultata Mondadori, che ha investito 545 milioni di euro (vedi notizia correlata).