Poltrone
Giampietro Vigorelli a Pubblicità Progresso
Sono Giampietro Vigorelli, Vice
Presidente, Direttore Creativo e fondatore dell'agenzia pubblicitaria
D'Adda, Lorenzini, Vigorelli, BBDO, professionista da oltre 30
anni nel settore della comunicazione. Qualche tempo fa sono stato contattato da
un'associazione no profit, Genitori Antismog, che mi ha chiesto
un aiuto per realizzare una campagna pubblicitaria che potesse far sentire la
propria voce sui media.
Genitori Antismog è un'associazione nata a Milano che punta a spronare gli amministratori locali a trovare soluzioni concrete e lungimiranti sui problemi del traffico dell'inquinamento e, allo stesso tempo, a sensibilizzare e coinvolgere i cittadini. In breve, siamo riusciti a realizzare un film da 30" - visibile sulla home page del sito www.genitoriantismog.it - con l'obiettivo di ottenere spazi gratuiti dalle reti televisive. Prontamente, Sky e La7 ci hanno ospitato. Inoltre, non appena lo spot è stato mandato in onda all'interno della trasmissione 'Le Invasioni Barbariche', l'associazione è stata convocata immediatamente dal sindaco di Milano, Letizia Moratti e i suoi rappresentanti citati su diverse riviste, quotidiani ed invitati in altre trasmissioni.
Considerata l'attualità del tema dell'inquinamento in città, i Genitori Antismog, in un secondo momento, hanno deciso di chiedere il patrocinio di 'Pubblicità Progresso' sperando così di poter avere ulteriore spazio anche sulle reti Rai e Mediaset. Il tutto attraverso una procedura (costata all'associazione 300 euro non rimborsabili!) che si è conclusa con la seguente motivazione della segreteria di PP: "Spettabile Associazione, siamo spiacenti di informarvi che la Commissione della Fondazione Pubblicità Progresso non ha potuto concedere il patrocinio alla vostra campagna TV e Radio 'Tosse' sul tema dell'inquinamento dell'ambiente cittadino. Ad avviso della Commissione, il telecomunicato, prescindendo dalle rilevanti finalità che lo hanno determinato, non soddisfa alcuni standard di efficacia comunicazionale che la nostra Fondazione ha posto come funzionali all'uso del mezzo televisivo nazionale. Uno spot televisivo deve essere chiaro, interessante, memorabile e sollecitare il target ad agire. Secondo l'opinione della Commissione, lo spot in questione risulta carente dei requisiti creativi per poter essere un efficace strumento di comunicazione. In assenza di tali requisiti lo spot contribuirebbe all'affollamento degli spazi pubblicitari senza cogliere l'attenzione e sollecitare l'interesse del pubblico al quale si rivolge"....
Al di là della totale e gratuita stroncatura dello spot - accusato su chissà quali basi di essere inefficace nonché privo dei requisiti creativi minimi per essere considerato chiaro, interessante e memorabile - colpisce l'arroganza del giudizio espresso. La Commissione, evidentemente, ritiene di essere l'unica depositaria di una formula condivisa ed univoca per misurare l'efficacia della comunicazione 'tout court'. E si sente quindi in diritto di trattare noi pubblicitari professionisti, che da decenni prestiamo la nostra opera gratuitamente per il mondo del no-profit, come un manipolo di sprovveduti. Vorrei suggerire a Pubblicità Progresso e alla Commissione preposta alla valutazione dell'idoneità delle campagne, di utilizzare argomentazioni fondate e professionali senza superficiali, inappropriati ed indimostrabili riferimenti all'efficacia del messaggio. Noi pubblicitari il problema dell'efficacia della comunicazione lo affrontiamo (e vinciamo) quotidianamente. Molto semplicemente, è il nostro lavoro.