Magazine e20

e20 n.118. Barbara Bonori: "La sostenibilità è un processo culturale. Bisogna stare al passo con i tempi”

Con il manifesto sulla sostenibilità di eventosostenibile.com, le aziende e le agenzie dispongono di una guida verso un costante percorso di crescita. La project manager racconta sul magazine e20 le tendenze e i dati relativi allo stato dell’arte dei membri del Club degli Eventi rispetto alla certificazione Iso 20121.

La sostenibilità è diventata una colonna portante del business, una fonte di valore aggiunto e vantaggio competitivo. Così come rappresenta una ‘conditio sine qua non’ per realizzare eventi ‘evoluti’, in linea con il mondo che ci circonda, volti alla salvaguardia dell’ambiente e delle risorse a nostra disposizione.

In risposta alle crescenti richieste dei consumatori in tal senso, aziende e agenzie hanno sviluppato strategie di comunicazione e format sostenibili. A guidare aziende e agenzie nel loro percorso di crescita nella sostenibilità, da qualche anno c’è eventosostenibile.com. Abbiamo intervistato la project manager Barbara Bonori, per conoscere le attuali tendenze legate al mondo degli eventi e i dati relativi allo stato dell’arte dei membri del Club degli Eventi rispetto alla certificazione Iso 20121.

Cosa rappresenta oggi la sostenibilità? 

La sostenibilità non è una pratica che si può accendere o spegnere, è un processo culturale in atto al quale non è possibile sottrarsi, né conviene ignorarlo. Coloro che non sapranno stare al passo con questo cambiamento rischieranno di essere fuori dal mercato, allo stesso modo come se si volesse contrastare l’innovazione digitale. 

Quali step mettere in atto per rendere gli eventi sostenibili? 

Innanzitutto occorre acquisire consapevolezza su quali impatti possono generare gli eventi e per maturarla sono necessari una forte motivazione del management che mette a disposizione le giuste risorse per la costruzione delle competenze e della cultura della sostenibilità che, va ricordato, si genera dall’intersezione di tre dimensioni, quella economica, quella ambientale e quella sociale.

Per garantire la replicabilità della progettazione dell’evento sostenibile occorre poi darsi procedure e condividerle internamente coinvolgendo il personale. In questo processo può venire in aiuto alle agenzie lo standard internazionale Iso 20121 che definisce il sistema di gestione sostenibile degli eventi. 

Greenwashing’ e ‘Greenhushing’ due pratiche opposte utilizzate da numerose aziende. Quanto è importante comunicare il proprio approccio alla 
sostenibilità?

Secondo uno studio della Commissione del 2020, oltre il 53,3% delle dichiarazioni ambientali Ue sono risultate vaghe, fuorvianti o infondate e il 40% non era comprovato. La risposta a questa allarmante pratica è una nuova direttiva sui Green Claims che contiene disposizioni a tutela dei consumatori per contrastare le asserzioni ambientali ingannevoli (cosiddetto greenwashing, ndr).

Gli Stati membri avranno due anni di tempo per recepirla. Quindi, per quanto riguarda l’attendibilità delle informazioni di prodotto o servizio (anche gli eventi, ndr), ogni dichiarazione dovrà essere supportata da prove scientifiche

Perché è importante la certificazione Iso 20121 per la filiera degli eventi?

Le logiche di environmental, social e governance (Esg) hanno assunto un ruolo determinante nelle strategie aziendali. Negli ultimi anni l’Esg ha cambiato il modo in cui le decisioni di allocazione del capitale vengono prese da molte delle più grandi società di servizi finanziari e gestori 
patrimoniali del mondo.

Lo standard Iso 20121 fornisce la struttura necessaria per misurare e assicura la stabilità di gestione nell’attività di organizzazione eventi, è volontario e ad oggi è l’unico strumento che mette insieme i tre pilastri della sostenibilità (ambientale, sociale, economica). Rappresenta l’unico standard internazionale di riferimento per la event industry che mira a garantire la sostenibilità sociale, economica e ambientale dell’attività. 

Rende competitive le aziende della filiera (agenzie, location e fornitori, ndr) nell’era delle politiche internazionali sullo sviluppo sostenibile. Il possesso della certificazione è requisito sempre più frequente nel settore e oggi può essere premiante in fase di gara. 

Come è nato eventosostenibile.com e quali sono le attività svolte fino a oggi per la crescita del settore?

L’iniziativa è nata dal Club degli Eventi nel 2022 che ha incaricato l’agenzia Piano B di creare uno strumento in grado di aiutare, e orientare, gli operatori del settore degli eventi affinché intraprendessero azioni sostenibili durante la creazione e messa in opera delle manifestazioni. 

Da subito è stato stilato un manifesto che evidenziasse in che modo il pensiero sostenibile dovesse attraversare tutte le fasi di realizzazione di un evento: dal brief alla creatività, dalla produzione fino alla post-produzione. Dopo una prima fase di costruzione del progetto si è passati a creare contenuti, di cui mi occupo direttamente. Sono state sviluppate iniziative di alfabetizzazione dei soci sui temi della sostenibilità, come dei webinar su cos’è la certificazione Iso 20121 e come si fa a rendere un evento carbon neutral. Insieme ai partner del Club sono state realizzate delle linee guida su allestimenti e servizi catering sostenibili, oltre a diffondere news e contenuti esclusivi per i soci durante le periodiche riunioni del Club. 

I partner del progetto sono per la parte tecnico-scientifica Rete Clima, per la parte digitale Plesh. È continuativa l’attività di ‘sportello’ a supporto delle agenzie sui temi della sostenibilità.

Quali sono le ultime tendenze relative alla sostenibilità?

Non basta acquisire il certificato Iso 20121, ma occorre sviluppare competenze interne e far crescere la figura del sustainability events manager che sappia gestire e applicare le procedure dello standard di sostenibilità degli eventi e che intervenga laddove necessario, anche organizzando momenti di formazione. A livello europeo cresce con forza il concetto del riutilizzo, in particolare in materia di imballaggi (vedasi Packaging and Packaging Waste Regulatory, ndr), ma questo concetto sarà sempre di più presente in molti altri settori, ad esempio quello degli allestimenti, stampa, arredi... 

Il digitale, ormai parte integrante della quotidianità privata e lavorativa di ognuno, se da un lato ha contribuito al progresso odierno e a superare alcuni disagi, per esempio durante la pandemia, dall’altro ha comunque avuto importanti ripercussioni sui consumi, in particolare quelli di energia elettrica. 

L’elettricità, infatti, è una risorsa necessaria per la produzione di dispositivi tecnologici e il funzionamento dei server e, al tempo stesso, utile a data center e cloud per acquisire, elaborare e immagazzinare dati, così come per permettere alla rete di arrivare in tutto il pianeta. Tuttavia, se non prodotta da fonti rinnovabili, questa è causa di ingenti emissioni di CO₂ nell’atmosfera. Lo sviluppo digitale è un’aspirazione di tutti i settori, ma la richiesta è che le innovazioni siano tecnologie utili, necessarie e pulite.

Le viene in mente una case history che ben rappresenti un approccio ‘sostenibile’?

Il Bea fornisce la misura del grado di diffusione dell’approccio sostenibile, per quanto siano stati solo poche unità i progetti candidati nella categoria 
specifica è sicuramente degno di nota il primo classificato ‘G&B Festival 2023’ prodotto da Piano B, cliente Gedi.

L’eco-progettazione dell’evento è stata garantita dalla produzione certificata Iso 20121 (Piano B è agenzia certificata da gennaio 2023, ndr) oltre che una nuova creatività. Lo spazio dell’evento è stato attrezzato con palco, arredi e attrezzature tecniche con l’obiettivo di minimizzare la necessità di trasporti e forniture esterne; sono state messe in campo soluzioni di utilizzo di materiali riciclabili, riutilizzati e riutilizzabili (allestimenti, stoviglie e bicchieri); i materiali di comunicazione sono stati ridotti al minimo, Pvc free e riciclabili, i contenuti del partner culturale del Festival sono stati integrati nel palinsesto con workshop, laboratori e attività create per sensibilizzare il pubblico sulla tutela dell’ambiente; il beneficiario dei materiali di allestimento a fine evento è stata una associazione che si occupa di tutela dei minori nelle case di reclusione di Milano dove risiedono, insieme alle mamme detenute, anche i bambini minori di tre anni.

Sono state previste inoltre donazioni delle eccedenze di food e merchandising. A valle dell’eco-progettazione dell’evento sono state misurate le emissioni residue di CO₂ generate, e sono state compensate supportando progetti energetici e di forestazione certificati. 

Marina Bellantoni