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e20 n.108. COVER STORY. PREMIO ALLA CARRIERA. Franco Gattinoni, un capitano sempre al timone

Il trend? Non mi piacciono: quando qualcosa diventa un trend, è già vecchio”. Ad affermarlo è Franco Gattinoni un’icona di settore che, da oltre 39 anni, cavalca una forte spinta innovativa, talvolta anche controtendenza. Un professionista che ha saputo distinguersi regalando emozioni a persone e aziende attraverso i viaggi e attraverso gli eventi. Non solo: durante la pandemia si è dedicato senza riserve per difendere l’industria del turismo organizzato e degli eventi con la partecipazione al ‘Manifesto del turismo italiano’ e all’iniziativa ‘Italialive’. Al presidente di Gruppo Gattinoni è stato assegnato il premio alla Carriera in occasione del Bea 2021, grazie al suo impegno per il settore e le attività del Gruppo che porta il suo nome e che oggi conta un team di oltre 450 persone, 32 agenzie di proprietà, 1.500 agenzie affiliate, una sede a Milano e uffici operativi a Lecco, Monza, Torino, Bologna e Roma. Un lavoro, il suo, che sembra più un’autentica passione, per non dire una vocazione. Ma facciamocelo raccontare dalle sue parole.

In occasione del Bea Italia 2021 le è stato assegnato il ‘Premio alla Carriera’. Quali sono i momenti salienti da ripercorrere insieme?
Visto che faccio questo lavoro da tanti anni, i momenti importanti sono stati tanti e collegati a emozioni forti. Forse, quella che mi rappresenta meglio tra tutte, è il coraggio che mi ha spinto ad abbandonare, a soli 19 anni, un posto di lavoro fisso per lanciarmi in nuove sfide, scommesse che penso di aver vinto. Mi ero appena diplomato e mi era stato offerto un posto di lavoro a Udine al confine tra Austria e Slovenia, dove ancora c’erano le caserme militari. Un mondo profondamente diverso dal nostro, con una visione molto più internazionale. Là ho iniziato a frequentare il mondo del turismo per poi trasferirmi a Parigi per fare altre esperienze. Erano decisioni che una volta non si prendevano alla leggera, ma il mio motto era: “O adesso, o mai più!”. Il coraggio mi ha poi accompagnato in tutti i momenti di crisi e, negli anni, di crisi ne ho viste parecchie: dalla guerra in Afghanistan del 1996 al crollo delle Torri Gemelle del 2001, fino alla crisi di mercato del 2008… Per arrivare alla pandemia del 2020! Ecco, in quei momenti ho sempre deciso di sfruttare le opportunità e investire in nuove sfide.

Come è nata l’idea dell’azienda che prende il suo nome?
In realtà la scelta del nome è stata dettata da una serie di avvenimenti. L’azienda era nata come Boeing Viaggi nel 1983 ma, poiché questo naming creava complicazioni a livello internazionale, ci è sembrato più logico dare continuità al brand con il mio nome e dal 1996 l’abbiamo sempre mantenuto.

Se potesse indicarci tre aggettivi per sintetizzare la sua carriera?
Curiosa. La routine non mi è mai piaciuta, non sono un abitudinario. Credo che la curiosità ci renda migliori, ci stimoli a sfornare nuove idee, a capire meccanismi e dinamiche che ci possono essere utili. Per dire, se a casa mia viene un idraulico a montarmi un tubo del gas, io voglio sapere come fa. Cerco sempre di andare in profondità su tutto.
Etica. È la base di qualsiasi tipo di azienda, l’azienda deve avere e trasmettere valori come un padre e una madre di famiglia.
Innovativa. Non mi piace seguire per forza le mode, i trend, il mercato. Certamente, imparo anche dagli altri ma voglio coltivare idee mie per essere a capo di un’azienda che sia davvero distintiva.

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In occasione dell’evento per Yamaha Motor che si è svolto in Sicilia, Gattinoni Mice ha studiato un format a 360° con experience, visite guidate e attività ad hoc dedicate ai dealer

Se non avesse fatto questo lavoro, quale altro percorso le sarebbe piaciuto intraprendere?
Non mai ho avuto il tempo di pensarci e questa è una fortuna. Mi hanno sempre incuriosito i viaggi, gli eventi e il turismo in generale. Davanti a me all’inizio avevo due strade: o il lavoro in banca o questo e non ho avuto dubbi. Diciamo che, se non fossi qui, oggi, probabilmente mi sarei dedicato a una carriera sportiva, ma ai tempi lo sport veniva visto più che altro come un ‘divertimento’, per cui non l’ho mai presa seriamente in considerazione. E poi, amo molto il vino, mi piacerebbe saperne di più.

A quale vino potremmo abbinare il nostro settore?
Beh, una bottiglia di Spumantino, perché ogni tanto la gente fa le bollicine, scoppia e non si capisce perché. Però il mondo lo vedo come un bel Barolo ricco di sfumature.

Gli ultimi due anni sono stati particolari e difficili a causa della crisi sanitaria. Come ha guidato il suo Gruppo per superare il periodo pandemico?
Sono sceso subito in campo, non solo per il mio Gruppo, ma per tutto il comparto. Mi sono dedicato senza riserve per difendere l’industria del turismo organizzato e gli eventi con la partecipazione al ‘Manifesto del turismo italiano’ e a ‘Italialive’. Ho sentito di doverlo fare, un obbligo morale di guidare tutta la baracca e non solo la mia, perché credo che, in burrasca, si debba stare sul ponte di comando a prendersi il vento e l’acqua, quando necessario. Ho provato a prendere in mano l’associazione di categoria e a guidarla e credo di averlo fatto bene.

Come è possibile riuscire a mantenere alta la motivazione del team anche in momenti di crisi?
Dare l’esempio in prima persona è la cosa più importante: se tu inizi, gli altri in qualche maniera ti seguono. Sono molto fiero di non aver lasciato a casa nessuno durante la pandemia. Ciò che bisogna fare è capire le necessità delle persone del team che, in questi due anni, hanno cambiato abitudini e hanno reagito ognuna in modo diverso di fronte a una catastrofe mondiale. Già prima della pandemia stavamo introducendo lo smart working e ora lo stiamo proponendo in maniera intelligente, trovando un compromesso tra elasticità e flessibilità ma anche di necessità di contatto umano. Un format ‘mixed’ che consenta di vivere l’azienda, altrimenti si corre il rischio che le persone si inaridiscano.

Quali consigli darebbe a un giovane che desideri una carriera come la sua? In un mondo sempre più competitivo, come è possibile oggi farsi strada?
Innanzitutto questa competitività a me non è mai piaciuta e non l’ho mai vissuta come tale. Bisogna aver voglia di imparare, mettere in conto di dover fare dei sacrifici ed essere anche un po’ autocritici. Oggi molti giovani pensano di raggiungere soldi e successo con troppa facilità, mentre, invece, bisogna essere preparati. Poi, è compito dell’azienda farli crescere: noi da sempre investiamo nelle risorse umane, è un investimento che, nel tempo, porta valore.

Per realizzare eventi che ‘lascino il segno’, quanto è fondamentale oggi la creatività? Quanto invece l’uso delle nuove tecnologie?
La tecnologia oggi è il mantra degli eventi e non si può ignorare. Noi stessi ci siamo strutturati come azienda con figure specifiche come producer, digital strategist e così via. Tuttavia, essa deve andare di pari passo con la fertilità di contenuti, la creatività stimolante e innovativa, con spirito di innovazione e non di emulazione.

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Dealer meeting di Yamaha Motor al Mangia’s Pollina Premium Resort in Sicilia

Quali trend intravede per il futuro del settore?
Non amo parlare di trend: il trend, quando diventa tale, per me è già vecchio. Se segui i trend non sei innovativo: c’è questa abitudine per cui se, ad esempio, tutti si vestono di nero, anche tu ti devi vestire di nero. Se va il fluo, tocca al fluo. Invece, quello è il momento di vestirsi di bianco! Il trend a mio avviso, banalizza la creatività.

Passiamo al Gruppo Gattinoni. Facendo un bilancio dell’ultimo anno, quali risultati avete ottenuto e quali vi aspettate per il 2022?
Fortunatamente, dopo una perdita importante per tutto il 2020 a causa della pandemia, nel 2021 siamo riusciti con tanta fatica a portare il bilancio in positivo. Non abbiamo tagliato il personale e abbiamo affrontato investimenti importanti. In cantiere ci sono progetti nuovi sia nel mondo degli eventi che della comunicazione, progetti a tutto campo che comunicheremo a breve.

Cosa c’è nel futuro del Gruppo?
Abbiamo lanciato il sito b2c con Gattinoni Travel e abbiamo rilasciato tre nuove piattaforme nel mondo eventi, business travel e turismo. Abbiamo poi implementato crm e salesforce, la piattaforma del welfare... Abbiamo lavorato davvero su tanti fronti! E...possiamo dire che stiamo finalizzando l’acquisizione di due importanti realtà. State connessi!
 

di Serena Roberti
 

Rivista e20 n.108 Feb_Mar_Apr 2022
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