Magazine e20
e20 n.119. Dentsu Creative: sfidare l'entertainment grazie alle idee
Spesso si sente dire ‘ormai tutti fanno eventi’. E quindi, ha ancora senso parlare di eventi? E se sì, come? Anche Dentsu Creative si è fatta questa domanda ed è a partire dalla risposta che ha costruito il nuovo posizionamento dell’agenzia: ‘ridiamo le idee al marketing’. E, per un team che si occupa di live experience all’interno di un’agenzia creativa, questo significa ridare gli eventi al marketing come leva per generare impatto e business.
“Per noi, un evento può essere un influencer, una sfida gaming, un contenuto di branded content, un format, un’esperienza live. Abbiamo messo insieme diversi mondi e linguaggi e iniziato a parlare di entertainment, non in senso tradizionale, ma come capacità di costruire qualcosa di memorabile che intrattiene e trattiene le persone. Il nostro lavoro, quello di tutti i giorni, è di trovare modi creativi di sfidare l’entertainment grazie alle idee. Il tutto sfruttando al meglio il nostro vantaggio competitivo; quello di muoverci all’interno di un’agenzia creativa”. Con queste parole esordisce in questa intervista Silvia Rossi, senior vice president Dentsu Creative Italy.
Qual è oggi l’impatto della tecnologia sugli eventi e quali sviluppi prevede per il futuro?
Oggi tutti parlano di AI, tutti fanno AI, tutti vogliono entrare nel Metaverso. Sia chiaro, dentsu stessa possiede una profonda expertise e un grande know-how in ambito tecnologico e i nostri colleghi giapponesi con il Dentsu Lab rappresentano un’eccellenza mondiale in questo senso. E, in Italia, dentsu ha appena rafforzato la unit Experience di Dentsu Creative con l’ingresso di un nuovo chief experience officer.
Ma, ancora, non solo un tema del quanto, ma del come la tecnologia – anche di ultima generazione – è al servizio dell’idea, di come può essere usata per moltiplicare il valore di un’idea. Di come può renderla memorabile. Essere all’interno di dentsu, inoltre, ci consente di avere accesso a innumerevoli tipologie di dati. Dati che devono essere interpretati, analizzati e messi in discussione grazie al supporto della tecnologia, per trovare quegli insight culturali utili a costruire esperienze indimenticabili, grazie anche alla tecnologia.
Ambientale, sociale ed economico. Quale spazio date nei vostri progetti ai tre pilastri della Sostenibilità?
Tra questi tre pilastri quello sociale rappresenta il nostro punto di partenza. Cerchiamo di spingere sempre l’acceleratore su progetti che restituiscano qualcosa alla città e ai cittadini. Questo ci piace e ci gratifica perché mette al centro le persone e il loro benessere. E non toglie spazio e centralità al cliente e al progetto perché lo migliora e lo supporta aiutandolo nella costruzione di contenuto e valore. Pensiamo ad alcuni e importanti progetti di brand urbanism che abbiamo seguito per brand come Vivident, Plasmon, AB Inbev e Corona. Credo che in questo ambito il brand, insieme ad aziende, amministrazioni e cittadini è il tessuto connettivo che aiuta a far crescere il tessuto urbano, contribuendo al suo benessere e capace di lasciare beni comuni e duraturi.
Dentsu e Dentsu Creative sono Società Benefit e questo ci permette, non solo di perseguire una serie di iniziative di cultura aziendale interna su specifici temi come diversità e inclusione, ma di formare le nostre persone sulle tematiche della corporate social responsibility, affinché possano essere consulenti dei nostri clienti per accompagnarli in un percorso di scelte più consapevoli rispetto alle loro strategie di comunicazione inerenti a questi ambiti.
Come è evoluto il rapporto con le aziende clienti? Quali sono ancora i nodi da sciogliere e quali le nuove intese?
Mi piace pensare che, come tutti i rapporti, anche quello agenzia e cliente debba essere messo ciclicamente in discussione. Per noi essere vicino ai nostri clienti significa essere, in primis, dei partner fidati, dei consulenti strategici con cui costruire rapporti duraturi in grado di generare valore sul lungo periodo. Per me i nodi da sciogliere sono fiducia e coraggio. E, sempre fiducia e coraggiosono le basi su cui costruire nuove intese.
Marina Bellantoni