Inchieste
Pazzali, Fiera Milano: contro il credit crunch new business e prestiti agli espositori
Tema di grande attualità in quest'ultimo periodo, il credit crunch sta diventando un problema serio per tutte le piccole e medie imprese italiane.
La stretta al credito è la chiusura, da parte delle banche, dell'accesso al credito per chi non può sostenere la spesa. Le banche alzano i tassi di interesse e non concedono liquidità, limitano il massimo scoperto, insomma 'tirano i remi in barca', e per le aziende questo significa diventare insolventi, accumulare debiti e rischiare addirittura il fallimento.
A questa situazione naturalmente non sfugge nessun settore, e pertanto nemmeno le agenzie di eventi, che si trovano a dover anticipare i budget per la realizzazione di un evento, dal momento che le aziende arrivano, in questo periodo di crisi, a pagare addirittura a 90 o 120 giorni. Le piccole e le grandi strutture rischiano il collasso, con il conseguente innescarsi di una catena nel meccanismo economico della società, e chiedono alle istituzioni provvedimenti a sostegno.
e20express sta conducendo un'inchiesta tra le strutture italiane per comprendere quali siano i disagi reali e dare voce alle reali sigenze delle agenzie e ha per l'occasione intervistato Enrico Pazzali (nella foto), amministratore delegato di Fiera Milano.
Quali effetti/disagi provoca il credit crunch sulla realizzazione degli eventi, quali le difficoltà che ogni giorno vi trovate ad affrontare?
In momenti difficili come gli attuali dobbiamo moltiplicare i nostri sforzi per rendere più forti e attrattive le manifestazioni b2b che ospitiamo. Con la stretta del credito in atto le piccole medie imprese, che da sempre sono i principali utilizzatori delle manifestazioni fieristiche e generano gran parte del nostro fatturato (306 milioni nel 2008), sono ovviamente disincentivate a investire capitale per mostrarsi nelle manifestazioni fieristiche. E qui dobbiamo entrare in gioco noi. Abbiamo deciso di intraprendere la strada più difficile: vogliamo concentrare i nostri sforzi e le nostre risorse sulla fidelizzazione e sull’acquisizione di clienti sempre nuovi, ampliando e potenziando i servizi che le aziende si aspettano da una moderna grande fiera. Dobbiamo essere il partner principale delle aziende e accompagnarle verso l’uscita di questa grave crisi. Dopotutto siamo il volano dell’economia nazionale e dobbiamo assumerci questo compito.
In che modo state correndo ai ripari o pensate di farlo?
Le pmi trovano nelle fiere professionali il principale - quando non unico - strumento di promozione e internazionalizzazione. Dobbiamo permettere loro di continuare a fare affidamento su questa piattaforma che le accompagna nello sviluppo della loro attività. A tal fine Fiera Milano potrà disporre di ben 40 milioni di euro, messi a nostra disposizione dal socio Fondazione Fiera Milano per supportare le nostre mostre da qui al 2012, sostenendo la partecipazione delle imprese alle nostre mostre con iniziative speciali.
Ma non è tutto. Proprio in questi giorni abbiamo chiuso un importante accordo con Banca Intesa riservato alle imprese italiano intenzionate a partecipare agli eventi fieristici all’interno dei quartieri fieristici di Fiera Milano. Grazie a questa importante convenzione i potenziali espositori potranno accedere a prestiti per un importo compreso tra i 10mila e i 750mila euro destinati alla copertura delle spese relative all’evento: dall’affitto degli spazi all’acquisto degli allestimenti, dagli oneri relativi ai servizi connessi a quelli per la trasferta a Milano. Tali prestiti prevedono condizioni di particolare favore: tasso pari all’Euribor più uno spread contenuto tra lo 0,75% e un massimo dell’1,50%; zero spese di istruttoria; rimborso rateale su un periodo di 12 mesi, con rata mensile, bimestrale, trimestrale, semestrale o annuale.
Intesa Sanpaolo metterà a disposizione del progetto fino a 200 milioni di euro: una cifra decisamente rilevante, attraverso la quale Fiera Milano intende dare un concreto aiuto alle imprese, affinché nelle attuali difficoltà economiche e creditizie non debbano rinunciare alle fiere professionali che, come accennavo prima, sono un insostituibili strumenti di promozione, comunicazione e business.
Quali azioni concrete vi aspettate dalle istituzioni?
Personalmente spero che le istituzioni continuino nella direzione già intrapresa che porta verso il supporto e l’aiuto alle imprese italiane, seguendole nella convalescenza fino all’uscita da questa grave crisi che spero avvenga nel più breve tempo possibile. Lo stesso comportamento che, tra l’altro, stiamo tenendo anche noi che non siamo un’istituzione (anche se nell’immaginario collettivo ricopriamo questa carica) ma che, come detto in precedenza, abbiamo a cuore la buona riuscita dell’attività economica dell’intero Paese essendo uno dei motori più performanti.
Per il momento si conclude qui la prima puntata della nostra inchiesta. Come avranno potuto notare i lettori, il problema del credit crunch viene finalmente considerato in tutta la sua gravità sia dalle PMI che dalle istituzioni, che hanno cominciato a prendere dei provvedimenti per arginare la crisi dei settori dell'economia italiana. Seguite e20express per essere sempre aggiornati e leggere le interviste alle figure di spicco del mondo degli eventi.
Viola Venturelli
Serena Roberti