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e20 n.109. INCHIESTA. Il nuovo dna di agenzie e partner: l'importanza di saper cambiare pelle per riscrivere il futuro degli eventi

Ninetynine, Piano b, Synapsy, Triumph Group International e Uniting Group a chiudere la carrellata dei contributi delle agenzie sul tema della trasformazione, che hanno intrapreso in questi ultimi anni di mutamenti dello scenario mondiale e le soluzioni creative messe in campo. Emergono una notevole estensione degli orizzonti di servizi offerti e la nascita di format proprietari per offrire ai clienti un valore aggiunto ma già ‘chiavi in mano’.

Oggi si conclude il viaggio che e20 ha intrapreso tra i player della event industry italiana, protagonisti dell'Inchiesta "Il nuovo dna di agenzie e partner", iniziato con l'articolo sulle agenzie (leggi news)

Il cuore della metamorfosi che stanno vivendo agenzie e partner è la progressiva trasformazione in realtà sempre più consulenziali con un approccio al cliente a 360° (leggi newsper offrire servizi che rispondano a esigenze in continuo divenire, come l’ideazione di nuovi format e l’esplorazione di nuovi territori. Al centro del cambiamento anche innovazione e dialogo (leggi news)

I racconti di Synapsy, Piano b, Ninetynine, Triumph Group International Uniting Group a chiudere la carrellata dei contributi delle agenzie sul tema della trasformazione, che hanno intrapreso in questi ultimi anni di mutamenti dello scenario mondiale e le soluzioni creative messe in campo.  Emergono una notevole estensione degli orizzonti di servizi offerti e la nascita di format proprietari per offrire ai clienti un valore aggiunto ma già ‘chiavi in mano’.

SYNAPSY, LE ESIGENZE DELL’UOMO AL CENTRO

L’evoluzione del mercato tocca aspetti di varia natura. Sono cambiate le esigenze dei clienti, sempre più bisognosi di linguaggi coordinati che sappiano parlare anche al singolo utente, ma anche sempre più orientati verso ottimizzazioni di budget necessarie per fronteggiare i continui cambiamenti di scenario mondiale.

È cambiata la comunicazione e sono cambiate le competenze, necessarie - ora molto più di ieri - non solo per rappresentare un evento o più eventi, ma anche capaci di costruire un percorso in cui l’utente finale si sappia identificare appieno. “Serve essere narratori, esploratori, ribelli, ma nel contempo armati di fondamenti di sociologia applicata, autori contemporanei di una realtà che sia in grado di prospettare scenari futuribili emozionanti e realizzabili, per aspirare a una realtà migliore che metta l’utente finale al centro del cammino”. spiega Davide Mazzucchelli, ceo.

Abbiamo messo le esigenze dell’uomo al centro di ogni riflessione. La genesi creativa deve provenire da stimoli interdisciplinari che non possono più riguardare i bisogni del cliente, ma debbono appartenere alle esigenze di oggi e di domani del cliente finale, non più considerato come obbiettivo ma come attore principale. L’umanizzazione della relazione tra cliente e utente consente di innovare creativamente il processo perché aggiunge le emozioni all’interno di un cammino che in precedenza le vedeva unicamente come obiettivo finale. Consente di innovare la tecnologia, che di per sé corre veloce rendendosi sempre un po’ irraggiungibile, perché innova l’approccio nei suoi confronti rendendola umanamente fruibile, spostando il peso sul piatto della bilancia che rende l’uomo protagonista del suo utilizzo e non schiavo della necessità di doverla utilizzare. Dare una finalità sociale e non ‘social’ alla tecnologia è una modalità per considerare l’uomo protagonista del suo utilizzo”.

PIANO B, ESSERE OLISTICI, SEMPRE

Il dna delle agenzie di eventi si è evoluto, insieme all’ambiente circostante e alle strategie di comunicazione in sé. “Il nostro processo, a livello progettuale, inizia ormai frequentemente con una vera propria attività di consulenza, che permette al brief del cliente di recepire elementi necessari a proporre un’attività coerente con gli obiettivi di comunicazione non solo del progetto in sé, ma anche dell’intera azienda”. Spiega Guido Becich, sales & new business.

In qualità di agenzia, Piano B coglie un’opportunità non solo in materia di efficienza di collaborazione, ma anche in termini di estensione nel raggio d’azione. Poter intervenire su molteplici aspetti nella costruzione del progetto, permette di conoscere maggiormente specifiche esigenze, avere maggiore controllo e, soprattutto, di individuare gli aspetti di comunicazione sui quali insistere maggiormente. L’aspetto consulenziale sicuramente rappresenta il primo anello della catena e, oltre a questo, è impossibile non pensare alle forti spinte evolutive in ambito digitale e tecnologico che anche il periodo pandemico ha spinto a coltivare. 

In termini di offerta, sappiamo che l’evento live e quello digitale devono ormai coesistere ed è improprio considerarli su due piani diversi, perché ciò che il cliente si aspetta è una proposta integrata e in grado di agire ed insistere sui medesimi piani di comunicazione”.

Di conseguenza, sia internamente, che a livello di network, Piano B ha attivato strumenticollaborazioni, precorrendo i tempi. “Infine, sempre in ottica di offrire un approccio olistico nei confronti del cliente, al nostro interno convivono realtà e di conseguenza servizi che col tempo abbiamo voluto integrare: attivazioni e comunicazione digitale, digital PR, ufficio stampa e content production”.

NINETYNINE, UN KNOW-HOW SEMPRE PIÙ STRATEGICO 

La fiducia suscitata nei clienti e la loro richiesta di affidare all’agenzia compiti sempre più delicati l’ha spinta a capire di dover aumentare il proprio knowhow e supportare il cliente anche in scelte strategiche. 

“La digitalizzazione sempre più marcata dell’advertising e del marketing costringe le agenzie a stare sul pezzo e sempre un passo avanti per dare un vero valore aggiunto ai nostri clienti”, spiega Simone Mazzarelli, ceo e founder. Ninetynine ha un hub digitale che ha creato prodotti e format efficaci di Crm digitale b2b e b2c, servizi di marketing di real estate, nonché tutto il lavoro sulle nuove frontiere del metaverso, della realtà aumentata e dei led dinamici real time.

La maggiore innovazione resta comunque la capacità dei nostri team di innovare nel processo creativo grazie alla contaminazione fra reparti e quel pizzico di follia e visionarietà che ci ha sempre contraddistinto”. 

TRIUMPH GROUP INTERNATIONAL, HUB CREATIVI MULTISERVIZIO

Una trasformazione quella di Triumph Group International iniziata già in epoca pre-Covid, che ha trovato il suo compimento proprio nel momento di 
stasi dovuto al lockdown. Dunque, un cambiamento non innescato dal Covid, ma da esso facilitato. Fino a dieci anni fa, gli eventi erano costruiti su un paradigma che vedeva l’esperienza come un insieme di elementi necessari alla realizzazione dell’evento stesso. L’esperienza non era il fine, ma il mezzo.

L’evento coincideva con l’obiettivo. Oggi i protagonisti sono gli stessi ma l’approccio è opposto, la gerarchia degli elementi è cambiata e vede come fine ultimo degli eventi l’esperienza nella sua essenza. “Se oggi siamo considerati più consulenti che organizzatori, lo dobbiamo al fatto di esserci allineati al nuovo concetto di servizio/prodotto, ossia l’esperienza come nuova concezione di socialità che, anche con l’avvento della pandemia, è 
riuscita a essere veicolata attraverso ogni mezzo possibile, beneficiando di tutti i linguaggi necessari”
, spiega Paolo Donadio, direttore generale.

Una visione che ci ha permesso di innescare un movimento in tale direzione già prima del 2020, modificando lentamente e solo in alcuni punti nevralgici, il nostro dna. Oggi, la nostra azienda può essere considerata come un hub di competenze che raccoglie stimoli esterni e li rielabora secondo il linguaggio, il mezzo e la forma più efficace”.

La trasformazione in hub creativo ha previsto l’aggiornamento di competenze, di strumentazioni, procedure e dinamiche atte a proporre sul mercato nuovi servizi. A tal proposito, si è partiti da una formazione mirata del personale e una rivalutazione dei curricula. Potenziare la base è stato il primo passo, ma, ad avvalorare questo percorso, è stata la scelta di compiere la merger and acquisitions di Gigasweb, web agency romana attiva nel digital marketing con esperienza ventennale.

Questo ha dato maggiore credibilità all’aggiunta dei nuovi servizi offerti in campo comunicazione, quali: sentiment analysis, gestione e sviluppo contest online, influencer marketing, social media marketing, campagne advertising, seo, digital pr, digital brand audit, mobile app, e-mail marketing.

Gli eventi, oltre a poter integrare tutti questi servizi all’interno di format sviluppati su misura dei brand, si sono evoluti anche singolarmente 
e trasformati in veri e propri servizi digitali aggiuntivi, quali: hybrid event, piattaforme virtuali, virtual congress / corporate event & show.

Vi sono poi quei servizi che abbiamo implementato grazie a collaborazioni con realtà universitarie che, tra le altre cose, ci hanno guidato nel calcolo degli impatti prodotti dai nostri eventi e realizzati per clienti che hanno saputo intravedere delle grandi opportunità in questo approccio consapevole e coerente”. 

UNITING GROUP, PAROLE CHIAVE: CO-CREARE E INTEGRARE

Parlare di trasformazione, anzi meglio di evoluzione, per All Communication è una cosa perfettamente coerente che la rappresenta grazie a Uniting Group, una realtà che sfida il tradizionale modello di business di ‘gruppo integrato di comunicazione’ a favore di un ecosistema di soluzioni specializzate e iper-verticali.

Questo si traduce nelle business unit del Gruppo (Kiwi, Flu, aBit, Freshhh), ma anche in un cambiamento del positioning e della vision di ALL Communication stessa, che ora è in grado di seguire e immaginare progetti on field – sia b2c che b2b - rispondendo a tutte le nuove esigenze dei clienti.

La nostra offerta sta beneficiando della value proposition di Uniting, prima ‘co-creation platform’ presente sul mercato e piattaforma di competenze orchestrate per ascoltare e supportare i brand nelle sfide sempre più complesse del presente”, spiega Jara Bettoni, chief operating officer All Communication.

Si è evoluto anche il nostro modo di vivere il business, sia internamente che esternamente al Gruppo. Penso ad esempio ai progetti che noi chiamiamo T3, dove ogni unit dà in modo paritario il suo contributo per portare un beneficio unico ad ogni lavoro".

Fondamentale è anche l’inserimento di nuove competenze e talenti, che vengono seguiti anche tramite programmi e percorsi di formazione, così da governare al meglio i nuovi strumenti indispensabili per offrire delle ‘experience’ davvero all’avanguardia. Gli eventi on-field in questo modo si trasformano nel perno di una piattaforma esperienziale integrata, che risponde perfettamente all’esigenze di un mercato sempre più digitalizzato.

Tutto questo, oltre ad avere un impatto importante nel rapporto con i nostri clienti e partner, sta alla base della decisione di lanciare proprio in questo 2022 i nostri primi format proprietari: la Run For Inclusion e l’Influence day”. 

Serena Roberti