Sponsorizzazioni
Elica sponsor di "A Gonfie Vele"
Il top management di Elica in barca con Giovanni Soldini a sostegno di un progetto sul disagio mentale coordinato da Liberamente onlus di Fano e il Dipartimento di Salute Mentale di Jesi.
Ci sono presupposti indiscutibili per l’affermazione di un’azienda: intraprendenza, know how, una politica di investimenti lungimirante. Ma ci sono altri fattori che giocano un ruolo non meno importante e costituiscono il cosiddetto “patrimonio intangibile”, che si costruisce nel tempo attraverso il rapporto con i dipendenti, l’attenzione costante al territorio, l’impegno sociale, la capacità di mettersi sempre in discussione.
Per questo l’idea di un progetto che affrontasse il disagio psichico attraverso modalità terapeutiche nuove e coraggiose come “A Gonfie Vele” ha trovato il pieno appoggio di Elica, prima azienda al mondo nella produzione di cappe per cucina.
“A Gonfie Vele” è una iniziativa coordinata da Liberamente onlus di Fano e il Dipartimento di Salute Mentale di Jesi di cui riferimento principale è il Dott. Mari.
Il suo obiettivo è quello di affrontare il disagio psichico giovanile, mettendo a disposizione dei ragazzi e dei loro operatori Creola, la barca di Giovanni Soldini (che ha aderito all’iniziativa), per tentare approcci e modalità terapeutiche alternative.
Elica ha deciso di sostenere il progetto, come unico partner, coprendo completamente le spese di affitto e gestione dell’imbarcazione, per dare continuità all’impegno dell’azienda in campo sociale, che già collabora con cooperative di tipo B.
Ma l’occasione è stata colta anche come momento di formazione per il top management.
Già lo scorso giugno, così come il prossimo ottobre, i massimi dirigenti del gruppo industriale fabrianese, partecipano ad un corso di formazione che prevede due giorni di navigazione. Ma oltre alle nozioni di vela, l'occasione vuole favorire la sensibilizzazione su alcuni aspetti fondamentali per la vita in azienda e non solo: saper fare squadra anche cambiando il contesto di riferimento; fare propri i significati della partecipazione ad un progetto che si connota per l’alto valore etico e sociale; essere consapevoli di quanto, per creare conoscenze “nuove”, sia necessaria la contaminazione delle culture; comprendere il valore della diversità quale opportunità di arricchimento personale e professionale.
In autunno, il confronto finale con i ragazzi in terapia, servirà a completare il percorso formativo e rappresenterà il momento più importante del progetto.